Sono trascorsi duecento anni da quando, il 20 maggio 1814, il Re Vittorio Emanuele I di Savoia torna a Torino per riprendere possesso del trono del Regno di Sardegna. Nell’instabile situazione socio-politica e nella difficoltà di gestire l’ordine pubblico, ritiene debba essere trattata con urgenza la creazione di una forza militare con compiti di polizia. Viene così concordato un “progetto di istituzione di un Corpo militare per il mantenimento del buon ordine” che diverrà ufficiale il 13 luglio.
Il nuovo Corpo, denominato Carabinieri Reali, dovrà “contribuire sempre più alla maggiore prosperità dello Stato”. Diviene comandante supremo del Corpo il conte Giuseppe Thaon di Revel, già Presidente Capo del Buon Governo.
La presentazione dei Carabinieri Reali al Re Vittorio Emanuele avviene nel mese di agosto 1814, occasione in cui viene definito l’ordinamento del Corpo e prescritte foggia e colori dell’uniforme.
Quella che oggi è per noi tutti “l’Arma dei Carabinieri”, in due secoli di vita si è sempre contraddistinta per spirito di corpo, coraggio e dedizione continua alla difesa dello Stato e dei cittadini. Efficienza e professionalità hanno sempre accompagnato l’Arma fin dalle origini, anche al di fuori dei confini dello Stato Italiano. Conquistando infatti nel tempo ammirazione e fiducia, stima e rispetto in ogni sua azione, in molti paesi del mondo.
La Fabbrica d’armi Davide Pedersoli, per onorare questo importante duecentesimo anniversario, ha voluto allestire i tre modelli dell’anno 1814, che da subito hanno costituito l’armamento individuale del corpo dei Carabinieri Reali. Si tratta del fucile da fanteria, della carabina da cavalleria e della pistola definita proprio da Carabinieri Reali.
Tutti e tre i modelli, di chiara ispirazione francese, venivano in origine realizzati a Torino nell’arsenale di Valdocco per quanto riguarda la forgiatura delle canne, e in quello di Santa Maria Maddalena per la fabbricazione delle restanti parti.
I primi esemplari furono assegnati il 9 agosto 1814 e rimasero in dotazione fino al 1833, ad eccezione della pistola, che rimase in servizio fino al 1846 prima di essere dismessa.
La Davide Pedersoli completa questo fantastico trio di armi storiche con la sciabola modello 1814 da Carabiniere Reale a piedi.
Una grande e unica opportunità quindi per possedere, o donare, una concreta testimonianza della storia d’Italia. Ogni esemplare viene realizzato affidando la cura di ogni dettaglio a esperti maestri armaioli, anch’essi testimoni di una tradizione armiera che in Val Trompia, e a Gardone in particolare, ha sempre scandito, già da qualche secolo, l’evoluzione delle armi da fuoco.
Sicuramente alcuni materiali e alcune tecniche di lavorazione non potranno più essere come quelle di due secoli or sono, ma nell’anima e nel cuore del produttore d’armi valtrumplino risiederanno sempre, come temprati, lo spirito e la voglia di svolgere il proprio operato nel migliore modo possibile. Proprio come hanno sempre fatto gli uomini appartenenti all’Arma dei Carabinieri.