Quota 33 è un’altura che si trova al 120° km della strada litoranea che collega Alessandria d’Egitto a Marza Matruth, che a sua volta è posta a 14 km a ovest di El Alamein.
In questa località sorge il sacrario militare italiano eretto tra il 1954 e il 1958 in memoria dei soldati del Regio Esercito caduti durante le tre fasi della battaglia di El Alamein.
La Battaglia di El Alamein
El Alamein (in arabo: “due bandiere”) è una città del nord dell'Egitto sul mar Mediterraneo che sorge a 106 km a ovest di Alessandria. Qui si combatté dal 1° luglio al 4 novembre del 1942 l’omonima battaglia in tre successive fasi tra le forze italo-tedesche e quelle del Commonwealth. L’esito fu sfavorevole alle truppe dell’Asse che iniziarono un lento ripiegamento conclusosi nel 1943 con la perdita del Nord-Africa.
Bersaglieri e Parà ad El Alamein
L'8º Reggimento Bersaglieri, costituito il 1º gennaio 1871, è attualmente inquadrato nella 8ª Brigata bersaglieri "Garibaldi" è ha il suo quartier generale a Caserta. Durante la Seconda guerra mondiale, all'interno della Divisione Corazzata "Ariete", il reparto si trovò tra le forze dell'Asse impegnate nella Campagna in Africa del Nord. In questo teatro operativo si distinse per efficienza e determinazione sotto la guida del Colonnello Gian Claudio Gherardini. Durante l’ultima fase della battaglia di El Alamein era schierato nella depressione di Bad el Cattara, e venne spostato a tamponare le varie falle apertesi nel fronte italo-tedesco che stava crollando sotto la spinta di un nemico nettamente superiore in mezzi e uomini.
Una volta accerchiato, continuò a combattere fino alla suo completo annientamento. Il Conte Paolo Caccia Dominioni, comandante del 31 Battaglione Guastatori d’Africa, assegnato durante la battaglia alla 185ª Divisione Paracadutisti Folgore e che si occupò a fine guerra del cimitero di guerra di Quota 33, scrisse a proposito dei bersaglieri del 7° e dell’8°:“. . . Ridotti a pochi nuclei sfiniti, carristi e bersaglieri della “Littorio” e dell’“Ariete” tentavano gli ultimi disperati contrattacchi e, accerchiati, comunicavano per radio che avrebbero continuato a resistere”.
185ª Divisione Paracadutisti Folgore, creta il 1 settembre del 1941, durante gli scontri finali di El Alamein, insieme ad elementi della Divisione "Pavia", si oppose strenuamente e con successo ai ripetuti tentativi di sfondamento operati dalla 7ª Divisione Corazzata britannica.
Iniziò il ripiegamento tattico la notte del 3 novembre 1942 fungendo da retroguardia alla altre unità italiane, senza l’ausilio di alcun mezzo di trasporto. Dopo due giorni di marcia nel deserto, i resti della Divisione si arresero alla 44ª divisione fanteria britannica che tributarono loro l’onore delle armi. Dopo la battaglia di El Alamein alla Divisione Folgore ed ai suoi Reggimenti verrà conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Il gruppo
“Quota 33 - come ci dice Samuele Bertani, uno dei suoi fondatori- si propone di rievocare storicamente alcuni dei reparti presenti durante la Campagna del Nord Africa (10 giugno 1940-13 maggio 1943) e in particolare alla battaglia di El Alamein che ne segnò il culmine operativo. Divisione Folgore e 8° Reggimento Bersaglieri i più rappresentati. Le finalità sono quelle di contribuire alla conoscenza storica delle imprese compiute dai due corpi in quel contesto. Lo si fa attraverso eventi rievocativi, fiere di militaria, cerimonie, manifestazione di settore.
Quando è possibile e c’è lo spazio, allestendo un vero proprio campo rappresentativo, dove i visitatori possano osservare da vicino tutti gli aspetti della vita al fronte curati nei minimi particolari; altrimenti attraverso uno stand didattico”. “Abbiamo in cantiere di fare una foto-ricostruzione in futuro e siamo pronti a collaborare per fare filmati o altro rimanendo sempre nel nostro contesto rievocativo - continua Samuele- questo per dare sempre maggiore visibilità alla nostra ricostruzione”.
Ma per chi volesse avvicinarsi a questo mondo, come fare a procurarsi le uniformi di quell’epoca?
“Essenzialmente tramite vari siti di sartorie specializzate, ma si possono trovare ottime repliche di uniformi anche nei mercatini di militaria”.
E per quanto riguarda le armi?
“Principalmente si tendono ad usare armi belliche inertizzate a norma di legge italiana con certificato valido che si trovano nei mercatini di militaria o nelle armerie specializzate. Invece non sono ancora presenti sul mercato a coprire tutti i modelli dell’epoca le repliche softair”.
Come si fa a entrare nel vostro gruppo?
“In Quota 33 si può entrare sia come membro attivo che occasionale; ovviamente si chiede di rievocare le unità scelte dal gruppo. È possibile venire a provare a fare il rievocatore. Possiamo prestare il materiale in caso di necessità oppure, se la persona ha già la sua divisa e il resto dell'equipaggiamento, chiediamo prima di farci avere una foto vestito da reenactor e, nel caso abbia un’arma inertizzata, il certificato di disattivazione. Ovviamente siamo aperti a collaborazioni con altri gruppi reenactors che rappresentino corpi presenti nel contesto operativo Nordafricano per dare vita a rappresentazioni su vasta scala”.