L’Italia del Tiro paralimpico UITS porta a casa una medaglia di bronzo dai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. “È stata inaspettata, questa medaglia pesa un quintale, tantissimo”, dichiara Davide Franceschetti. “L’emozione era alta, ma ho cercato di dare tutto quello che avevo in corpo”. L’azzurro ha già conquistato il bronzo ai Campionati europei di Granada in questa specialità ed è ben consapevole di essere tra i migliori interpreti. In lizza per l’oro (qui gli highlights della finale), il tiratore di Pordenone vive gran parte della gara al comando, anche di 5 punti segnando anche un 10,9 e un 10,7, prima di chiudere il contest P4 di Pistola libera calibro .22 SH1 in terza posizione (199,7) dietro al cinese Chao Yang (220,1, record Paralimpico di finale) e all’uzbeko Server Ibragimov (215,3). Chao Yang è il più premiato dello Shooting Para sport a Parigi: due ori e un bronzo, rispettivamente P3,P4 e P1, mentre la tedesca Natascha Hiltrop vince i due ori di R6 e R8.
Una qualificazione, quella di Franceschetti, conquistata da sesto con 534, poi un grande inizio di finale e un passaggio a vuoto sui tiri 17 e 18, prima dell’eliminazione del quarto, e poi un 6,3 al ventesimo tiro “condannano” il friulano 33enne che però è contento come appunto si sia liberato di un peso. Su di lui si appuntavano molte attese, dopo una serie di finali che non avevano portato medaglie per i nostri colori. “Oggi ho dimostrato a me stesso di potercela fare”, aggiunge Franceschetti. “Ringrazio tutti, in primis la mia famiglia, ringrazio l'UITS, il CIP, il Gruppo sportivo paralimpico della Difesa e il TSN Pordenone, ringrazio tutti i membri della Nazionale che mi hanno insegnato a diventare grande e a credere in me stesso”.
Particolarmente emozionata per il risultato raggiunto anche l’allenatrice, Sabina Mujkic: “Davide è il nostro piccolo grande campione. È un ragazzo che si è meritato tutti i successi che ha conquistato in carriera. Ha avuto il pregio di trasformare rabbia, dispiaceri e paura in energia per competere ai massimi livelli concentrandosi sugli allenamenti”.
Il bilancio del tiro paralimpico a Parigi 2024
Il bilancio della Nazionale italiana paralimpica di Tiro a segno tocca a Pierluigi Ussorio, il direttore della Preparazione olimpica e paralimpica: “Chiudiamo con un capolavoro firmato Davide Franceschetti e Sabina Mujkic! Una medaglia di bronzo strameritata per loro e per tutta la squadra italiana paralimpica, senza dimenticare le due splendide finali di Roberto Lazzaro! Grazie agli atleti e al meraviglioso staff: Giuseppe Ugherani, Sabina Mujkic, Sabrina Benucci, Elania Nardelli e Gian Paolo Pelizzari. Grazie al nostro medico Gianpiero Cutolo, a Viviana Vincenti e Valerio Di Lernia. Grazie a tutta la UITS, al Comitato italiano paralimpico e a tutti quelli che hanno tifato per noi! Orgoglio Para, orgoglio azzurro”.
Per la verità l’ultimo evento in cui sono presenti atleti azzurri, lo stesso giorno del bronzo di Franceschetti, è la gara R9 Mixed di carabina a terra a 50 metri SH2, nella quale i nostri Andrea Liverani e Pamela Novaglio non riescono a qualificarsi. Liverani, che era stato bronzo a Tokyo, è reduce dall’aver sconfitto una malattia al cervello che ne aveva messo a rischio dapprima la salute e poi la partecipazione. Purtroppo, chiude al 12esimo posto con un totale di 620,0 punti netti, a soli 1,4 punti dalla quota d'accesso alla finale, mentre Novaglio si classifica in 24esima posizione con 610,5 punti. “È stata una bella gara”, racconta Liverani, “meglio del previsto.
Purtroppo in questo sport si sa: i decimi fanno la differenza, a volte in positivo a volte in negativo. Sono comunque contento di aver fatto una bella gara”. “Le Paralimpiadi, così come le Olimpiadi”, spiega Novaglio, “hanno un fascino e una tensione particolari, che fa sempre piacere vivere. Dopo l'inizio della gara, forse la troppa voglia di fare mi ha un po' condizionata: non sono riuscita a trovare bene il centro del bersaglio. Mi porto a casa un'esperienza positiva e ricordi incredibili: mi è piaciuta tantissimo l'unità di squadra che c'è stata dal primo momento”.
È proprio Davide Franceschetti ad aprire le gare degli azzurri a Parigi 2024, il 30 agosto, nel poligono di Châteauroux, nella pistola ad aria compressa a 10 metri SH1 (P1): al suo debutto paralimpico, paga dazio alla tensione e coglie punteggi intermedi insufficienti, come 90-92-93-90-96-92, che alla fine lo portano a chiudere con uno score di 553 sui possibili 600 punti a disposizione, in 20esima piazza.
Nella prima giornata, comunque, Roberto Lazzaro si qualifica brillantemente nella R4, gara mista di carabina ad aria compressa a 10 metri Sh2 (uomini e donne tirano insieme, ma in un contest individuale), al quarto posto con 632,1 punti (104.5-105.6-104.9-104.4-106.1-106.6). Poi, però, in una finale molto equilibrata non va oltre il sesto posto con 166,3 e un solo con tutti 10 e ottimi decimali e un solo 9,1. Vince lo sloveno Gorazd Farncek Tirsek (253,3, record paralimpico di finale) davanti al francese Tanguy de La Forest (253,1) e al coreano Huntae Seo (231,7). Nella stessa gara, per soli quattro decimi di punto, con un punteggio complessivo di 630,4 punti, Livia Cecagallina, alla fine 13esima, non accede alla finale.
Lazzaro si qualifica quinto anche nella gara mista di carabina a 10 metri a terra SH2 del 1° settembre (R5) con 636,9, mentre resta fuori Gianluca Iacus, quattordicesimo con 634,8. In finale, purtroppo, il novarese non va oltre l’ottavo posto, pur con una media di punti decisamente alta. A questo punto ha le carte in regola per la prossima Paraolimpiade di Los Angeles 2028: "Visti i risultati ottenuti qui a Parigi, sono determinato a fare bene e migliorarmi ancora”, dice Lazzaro.”Saranno 4 anni intensi, faticosi, ma il mio obiettivo è quello di centrare una medaglia e, perché no?, vedere la bandiera italiana sventolare sul pennone più alto e cantare l’inno di Mameli". La gara è molto equilibrata e vince il tiratore di casa de La Forest (255,4) sul brasiliano Alexandre Augusto Galgani (254,2) e sulla giapponese Mika Mizuta (232,1).