Giovanni Pellielo ha aggiunto un altro bellissimo argento al suo gia ricchissimo palmares. Bronzo a Sydney 2000, argento ad Atene 2004 ed a Pechino 2008 e quest’anno piazza d'onore a Rio de Janeiro. Quattro medaglie come quattro sono i titoli mondiali che il vercellese ha centrato fino ad ora in carriera. "Direi che va bene così. Ho perso l'oro ma ho vinto un argento - ha dichiarato Johnny al termine della premiazione - Queste nuove formule sono sempre più difficili e sempre più scarne. Sommando tutti i piattelli, tra qualificazioni e finali, ne ho rotti più di tutti. Non ho vinto la medaglia del metallo migliore però guardo sempre avanti e cerco di portare a casa il risultato migliore. Lo sport fa bene e deve allungare la vita. Io ho intenzione di continuare a farlo fino a quando potrò. Adesso mi voglio godere questa medaglia, poi penserò al futuro, ai prossimi quattro anni e se me lo meriterò, magari mi vedrete in gara anche a Tokio 2020". Entrato tra i primi sei con il miglior punteggio di qualificazione (122/125), in semifinale ha commesso un solo errore e con 14 su 15 si è assicurato un posto nel gold medal match. A questo punto era già medaglia sicura, ma lui aveva solo l'oro nel mirino.
Contro di lui il croato Josip Glasnovic, perfetto nei quindici piattelli più importanti per l'accesso ai giochi per le medaglie. Un duello molto serrato in cui i due avversari sono stati perfetti fino al quinto turno di tiro. Poi il primo errore commesso dal croato è stato seguito a ruota da un doppio zero dell'azzurro, il primo dei due dovuto da una folata che ha fatto impazzire il piattello ed il secondo causato da un po' di legittima ansia. "Dopo il primo errore mi è preso un po' di paura, com'è normale quando in gioco c'è tanto, ma poi ho ripreso il controllo". Controllo mantenuto fino alla fine e, fortunatamente per lui, non emulato dal croato, caduto su un altro zero nel tredicesimo piattello. Sul 13 pari i due hanno proseguito il duello per l'oro nello spareggio.
Nel quarto turno dello shoot-off, dalla seconda pedana a Johnny è uscito un destro, l'unico su cui era caduto in semifinale, e l'errore si è ripetuto,mentre il croato, fino ad ora solo quinto a Pechino, ha approfittato del suo passo falso mettendosi al collo l'oro. Italia contro Croazia, esattamente come quattro anni fa a Londra, quando i protagonisti erano stati Massimo Fabbrizi, oggi sesto, e Giovanni Cernogoraz, e purtroppo è finita come allora. "È la mia quarta medaglia olimpica. Penso di potermi ritenere soddisfatto, anche se l'ambizione al miglioramento è sempre un'ottima spinta per fare bene". "La medaglia di Johnny si commenta da sola - è il commento soddisfatto del Direttore Tecnico Albano Pera - Per il resto, aver piazzato tutti i miei tiratori in semifinale certifica che abbiamo lavorato bene. Purtroppo non sempre raccogliamo quanto ci meritiamo e queste regole non ci hanno sicuramente aiutato. La prossima volta non sarà così. Cambieranno e si tornerà a dare la possibilità ai tiratori più forti di dimostrare il loro valore".