Qual è l’apporto del tiro italiano al medagliere del Comitato olimpico nazionale? Il Tiro a segno: 5 medaglie d’oro, 4 d’argento e 3 di bronzo; il Tiro a volo: 11 medaglie d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo. Le 31 medaglie del Tiro a volo sono le stesse degli Stati Uniti che detiene la testa della classifica per maggior numero di ori. Le 12 del Tiro a segno attribuiscono all’Italia la sesta posizione, con lo stesso numero di medaglie di Corea del Sud e degli Stati Uniti, dietro a Cina, Germania e Russia, nell’ordine.
Le 43 medaglie complessive del tiro azzurro sono importanti e costanti nel tempo. A partire da Los Angeles 1932. Ai nostri magnifici 15 azzurri del tiro l’onore e l’onere di fare l’impossibile per incrementare il medagliere. Lo squadrone azzurro, 8 per il Tiro a volo e 7 per il Tiro a segno, costituisce già una delle partecipazioni più numerose dopo Cina (21), India (21), Stati Uniti (17) e Repubblica di Corea (16). La Francia ha lo stesso nostro numero di atleti, ma alcuni sono stati qualificati in qualità di Paese ospitante. Ben 13 dei nostri tiratori si sono invece qualificati ottenendo la tanto sospirata carta nei due anni che hanno preceduto Parigi.
Appena qualche settimana il ranking dello Skeet mondiale ha premiato Gabriele Rossetti che sarà a Parigi 2024 con l’unica carta nominativa del Tiro a volo azzurro.
Così anche per Barbara Gambaro che è la settima azzurra all’Olimpiade 2024: già in buona posizione nel ranking della specialità di Carabina a 3 posizioni, in virtù delle riallocazioni dei pass per rinuncia della Svizzera a una dei suoi, ottiene la sua prima partecipazione in carriera ai Giochi.
Tre specialità per l’unica donna del tiro a segno
L'atleta altoatesina, classe 1992, farà parte della formazione azzurra che andrà a caccia di medaglie nel poligono di Châteauroux raggiungendo i compagni di squadra Danilo Dennis Sollazzo ed Edoardo Bonazzi (carabina), Paolo Monna e Federico Nilo Maldini (pistola), Riccardo Mazzetti e Massimo Spinella (automatica).
Barbara Gambaro potrà competere a Parigi 2024 sia nella gara di Carabina 3 posizioni al femminile da 50 metri sia in quella, sempre individuale, ad aria compressa dai 10 metri e potrà inoltre consentire all'Italia, o con Sollazzo o con Bonazzi, di avere una coppia al via nella gara di Mixed team di C10.
«È stata una piacevole sorpresa», dichiara a caldo il presidente della UITS, Costantino Vespasiano. «Sono in primo luogo contentissimo per l’atleta, mi sarebbe dispiaciuto schierare una squadra senza una rappresentante femminile. È un premio al lavoro del nostro staff tecnico e degli atleti, ci abbiamo creduto e questi sono i risultati. La nostra federazione dopo anni di commissariamento è dovuta ripartire da zero, tra molti problemi, ma ha recuperato posizioni con una vitalità ammirevole. Siamo sulla strada giusta».
Sette carte olimpiche per l’Italia del Tiro a segno rappresentano di fatto un record eguagliato. Anche a Tokyo, la Nazionale riuscì a schierare sette atleti in gara, ma in considerazione di un ciclo olimpico più corto e della riduzione delle carte olimpiche assegnate dalla ISSF, si può parlare di un risultato eclatante per la struttura tecnica della UITS.
«Siamo tutti felicissimi e io in particolare», afferma Pierluigi Ussorio, il direttore della Preparazione olimpica e paralimpica. «Arrivare a 7 carte olimpiche era un sogno e ci siamo riusciti tutti insieme lavorando in maniera seria e dura: atleti, staff tecnico, staff sanitario e UITS. Sono estremamente orgoglioso del gruppo di lavoro che mi ha affiancato in questi 18 mesi. Ora andremo a Parigi con 7 atleti che saranno il simbolo di una squadra che ha fatto tutto quello che doveva fare in maniera encomiabile».
Molti gli esordienti di belle speranze: oltre a Gambaro, il costante 24enne calabrese Massimo Spinella, oro di Coppa del Mondo al Cairo nel 2023, il ventiduenne Edoardo Bonazzi, di Novi ligure (AL), bronzo in Coppa del Mondo a Granada e nel Final olympic Qualification championship di Rio de Janeiro (BRA) di C10, e il bolognese 23enne Federico Nilo Maldini, oro nella stessa gara brasiliana in P10, sempre piazzato a livello continentale e 6° nella finale di Coppa a Doha nel 2023. Il ventiduenne varesino Danilo Dennis Sollazzo, già vicecampione del mondo di C10 nel 2022, può vantare 6 piazzamenti sul podio in Coppa del Mondo: due primi posti e quattro secondi posti. È esordiente anch’egli, con già un palmarés di tutto rispetto e capace di grandi imprese.
Il 25enne brindisino Paolo Monna, recente vincitore agli Europei di Gyor (HUN) in P10, è alla seconda partecipazione: a Tokyo si classificò 26°. Riccardo Mazzetti, classe ’84, recente argento agli Europei a fuoco nella gara di Pistola automatica, è il veterano della squadra di Tiro a segno perché vanta già due partecipazioni ai Giochi olimpici: a Tokyo, nel 2021, e a Rio De Janeiro, nel 2016, dove disputò la finale chiudendo in sesta posizione.
Complessivamente il Tiro a segno italiano porterà in Francia 13 atleti e atlete, sette alle Olimpiadi e sei alle Paralimpiadi. Le due formazioni azzurre saranno presentate ufficialmente il 12 luglio al salone d’Onore del CONI.
Una squadra esperta per il tiro al piattello
Il 27 giugno, invece, nella sala Giunta del CONI, alla presenza del presidente del CONI, Giovanni Malagò, e del vice capo missione vicario dell'Italia team, Alessio Palombi, sono stati resi noti i nomi degli otto azzurri della squadra di Tiro a volo che dal 29 luglio al 5 agosto daranno l’assalto alle medaglie sulle pedane dello Châteauroux shooting centre.
Nel Trap sarà protagonista ancora una volta l’eterno Giovanni Pellielo, bronzo a Sydney 2000 e argento ad Atene 2004, a Pechino 2008 e a Rio 2016, che all’Olimpiade francese diventerà l’atleta tricolore con più presenze ai Giochi, ben 8, in coabitazione con i fratelli Piero e Raimondo d’Inzeo (equitazione), presenti nelle edizioni dal 1948 al 1976, e a Josefa Idem (canoa), che però prese parte a Los Angeles 1984 e a Seoul 1988 difendendo i colori della Germania Ovest.
Una curiosa nota a margine sulle molte ricorrenze del numero 8: sono infatti 8 le partecipazioni per Johnny Pellielo e 8 degli 8 tiratori della Nazionale italiana di Trap e Skeet a Parigi imbracceranno un sovrapposto Beretta. Dunque lecito aspirare a 8 medaglie dal tiro a questa Olimpiade!
«Poter partecipare all'ottava Olimpiade è qualcosa di incredibile sotto tutti i profili», dichiara il vercellese 54enne. «Lo scorso agosto ai Mondiali di Baku, dieci giorni dopo la morte di mia madre, sono salito in pedana e ho conquistato la carta per Parigi. Il guerriero che sembrava essersi spento in realtà è riemerso ed ora eccomi qui».
Tanta, oltre a Pellielo, l’esperienza a disposizione del team italiano, che potrà contare tra le proprie fila ben tre ori olimpici del calibro di Jessica Rossi, che si impose a Londra 2012 nel Trap, Rossetti e Diana Bacosi, vincitori delle rispettive competizioni dello Skeet a Rio 2016. Quest’ultima, inoltre, può vantare anche l’argento di Tokyo 2021, quando salvò la spedizione italiana del tiro con l’unica medaglia. Per la prima Parigi 2024 rappresenterà la quarta Olimpiade mentre gli altri due in Francia caleranno il tris di presenze a cinque cerchi.
Sono pronti per la loro seconda edizione dei Giochi, invece, Silvana Maria Stanco, campionessa europea del Trap a Larnaca nel 2022, Mauro De Filippis e Tammaro Cassandro, entrambi vincitori dell’argento mondiale a Lonato nel 2019, rispettivamente nel Trap e nello Skeet. Tutti e tre finirono la loro prova in top ten tre anni fa in Giappone. Si prepara al debutto olimpico, invece, la toscana trentaquattrenne Martina Bartolomei, che la scorsa estate si è aggiudicata la vittoria agli European games di Cracovia (POL) nello Skeet.
In Francia si disputeranno in totale cinque competizioni: le quattro gare individuali e la prova a squadre miste di Skeet dopo che a Tokyo si era disputata quella di Trap. Non ancora definite le coppie tra Bacosi, Bartolomei, Rossetti e Cassandro. Il commissario tecnico dello Skeet, Andrea Benelli, ha scelto di portare Cassandro al posto del più esperto Luigi Lodde che aveva conquistato la carta, ma non appare in condizione. Il tecnico del Trap, Marco Conti, ha invece rispettato il verdetto delle carte olimpiche e portato a Parigi quanti le avevano vinte personalmente.
«Sono giornate di festa e speriamo che questa duri il più possibile. È un momento d’oro dello sport italiano», commenta Malagò. «Il nostro Paese dovrà essere giudicato dalle medaglie ma anche dalla capacità di essere multidisciplinare e noi negli ultimi anni grazie all'aiuto di tutti abbiamo provato ad essere competitivi in ogni tipo di sport. A livello individuale siamo qualificati ai Giochi in tutte le discipline che fanno parte del programma olimpico. Nel tiro a volo siamo secondi nella storia da quando esiste l'Olimpiade. A Parigi saremo lontani (le competizioni di tiro non si terranno nella capitale francese, ndr) ma ci sentirete molto vicini", ha concluso il Presidente del CONI».
Gli fa eco Luciano Rossi, presidente FITAV e ISSF: «L’Italia del Tiro a volo è l’unica nazione al mondo ad aver conquistato tutte le otto carte olimpiche a disposizione insieme agli Stati Uniti. Dopo due tornate dove il risultato massimo non era stato raggiunto, questa volta ce l’abbiamo fatta. Abbiamo apportato dei cambiamenti che hanno dato dei grandi risultati. Quando si lavora seriamente come in questi anni si può guardare con entusiasmo al futuro. Ci presenteremo da protagonisti all’appuntamento più importante».
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