L’Italia del tiro? Una gran squadra! Mi piace parlare di Tiro a segno e Tiro a volo insieme. Anche perché quest’anno il tiro era “confinato” Châteauroux dove l’ISSF ha approntato una casa comune di cui è stato gran cerimoniere il presidente Luciano Rossi. Sempre presente, in pedana e la sera per i festeggiamenti, le premiazioni, le interviste e gli incontri.
Tutti i 15 azzurri si sono difesi bene. Molti hanno attaccato forte, hanno preso medaglie e hanno anche vinto con incrollabile determinazione. Nei 10 giorni del Tiro a Parigi 2024, sono mancate le nostre tiratrici di pistola femminile, sia ad aria compressa sia a fuoco. Una mancanza purtroppo grave che ha impedito anche di partecipare alla P10 Mixed. Questo avrebbe fatto della gran squadra uno squadrone. Gli 8 tiravolisti alla fine hanno coperto tutte le gare in coppia: in finale sono arrivati la sola Silvana Maria Stanco, che ha conquistato l’argento e Tammaro Cassandro che si è dovuto fermare al quarto posto. Poi la coppia Diana Bacosi e Gabriele Rossetti hanno coronato la partecipazione e l’impegno di tutti grazie a un oro (doppio) spettacolare. Gli altri azzurri, Giovanni Pellielo e Mauro De Filippis, Jessica Rossi e Martina Bartolomei, si sono fermati a un passo dalle finali, per tanti motivi non hanno avuto il guizzo vincente o quantomeno piazzato. I 7 tiratori dell’UITS si sono presi le medaglie d’argento e di bronzo di Federico Nilo Maldini e Paolo Monna, poi il quinto posto in finale della C10 con Danilo Dennis Sollazzo e il sesto con Massimo Spinella nella Pistola automatica. Barbara Gambaro e Sollazzo hanno fatto gli straordinari su tre gare (C10, C10 Mixed e C3p) e però l’unica ragazza in gara, 32enne, non riesce ad avvicinare la finale. Il veterano Riccardo Mazzetti ha stabilito comunque il record stagionale in automatica.
L’Italia è quarta nel medagliere del tiro, prima europea, con 4 medaglie. A Tokyo ci fu soltanto l’argento di Diana Bacosi. La Cina vince il medagliere con 5 ori, 2 argenti e 3 bronzi su un totale di 45 medaglie.
Ha un dominatore della carabina ad aria compressa che è il diciannovenne Lihao Sheng, un gradino più sotto la diciassettenne Yuting Huang. Lui ha vinto la C10 e la C10 Mixed con lei, che ha vinto l’argento in C10. La Repubblica di Corea ha 6 medaglie, 3 ori e 3 argenti e tiratori giovanissimi: la vincitrice della C10, Hyojin Ban, ha appena sedici anni… Terzi del medagliere gli Stati Uniti: le 5 medaglie, 1 oro, 3 argenti e 1 bronzo vengono per la maggior parte dal team del “mostro” Vincent Hancock, quattro ori olimpici, che ha allevato alla sua scuola di Skeet a Fort Worth (Texas), Conner Lynn Prince (un argento a Parigi) e Austen Jewell Smith (un bronzo e un argento a Parigi). L’ultimo argento lo porta in dote Sagen Maddalena con la sua carabina a fuoco (e anche un quarto posto in C10).
Dunque l’Italia è senz’altro più squadra degli Stati Uniti e potrà misurarsi da pari a pari con la Cina, che ha preso medaglie sia in Tiro a segno sia in Tiro a volo, solo se saprà far crescere la sua generazione attuale di pistola e carabina, i maschi sopra i vent’anni che hanno potenziale da esprimere e speriamo qualche ragazza, e soprattutto quelle successive, ma anche trovare nuovi tiravolisti o responsabilizzare quelli giovani che già ci sono. Occorre lavorare sulle sezioni e le società sportive, perché la scuola è difficile da raggiungere. Occhio perché la Corea si sta affacciando al Tiro a volo.
“Complimenti alle due medaglie del Tiro a segno e a quelle del Tiro a volo: sono veramente soddisfatto”, riassume Luciano Rossi in qualità di presidente della Federazione internazionale, che poi si concentra sulla politica del tiro. “Lasciatemi dire che il vero successo di questa Olimpiade è stato il recupero di credibilità dell’ISSF. Dall’ultima posizione nei social media credo che siamo andati alla prima, con situazioni che si sono create in maniera spontanea, ma che abbiamo cercato anche noi di alimentare. Aver ospitato nella casa della federazione internazionale atleti, tecnici, dirigenti e giornalisti è stata una cosa mai vista che abbiamo voluto fortemente realizzare per evitare quella marginalizzazione del tiro che sembrava fosse cosa fatta. Posso dire che non succederà più. Abbiamo vinto noi questa sfida della politica sportiva e adesso ci aspetta tanto lavoro per la riforma da mettere in campo per Los Angeles 2028”.
Il direttore della preparazione olimpica UITS, Pierluigi Ussorio, ha parlato della sua squadra straordinaria, composta di persone meravigliose. “Tutto ciò che era preventivabile si è realizzato, nonostante la giovane età, gli atleti si sono espressi sui migliori valori. Ce l’abbiamo messa tutta, questa è la conferma che il lavoro paga”.
“L’Olimpiade del Tiro a segno si è conclusa e potrei dire che per noi della UITS è stata un’ottima Olimpiade”. Costantino Vespasiano, presidente dell’Unione italiana Tiro a segno, domenica sera alla ISSF House ha salutato e ringraziato tutti a nome del Tiro a segno italiano che torna a casa pieno di buone notizie e di orgoglio. “In due anni e mezzo abbiamo portato alle Olimpiadi una squadra numerosa come a Tokyo, siamo stati competitivi in tutte le specialità a cui abbiamo preso parte e in più abbiamo ottenuto un argento e un bronzo. Sappiamo di aver dato il nostro bel contributo, questa è la soddisfazione più grande. Se penso che in così poco tempo abbiamo messo insieme una squadra giovane, coesa e competitiva, non posso che essere ottimista per il futuro. Anche perché abbiamo già visto nelle competizioni giovanili che dietro questo gruppo ci sono nuovi ragazzi e ragazze che scalpitano. E visto come si è abbassata l’età media degli olimpionici anche nel Tiro a segno, non è assurdo sperare che magari qualcuno di quegli emergenti già tra quattro anni a Los Angeles possa rendere la nostra squadra ancora più attrezzata”.
Un rapido bilancio dei Giochi. “L’Asia detta legge, Cina e Corea soprattutto, e questo è un dato di fatto, mentre l’India ha sicuramente fatto un passo indietro. Sono tanti i nuovi paesi che emergono, quindi per la scuola europea sarà sempre più dura: persino realtà consolidate come Germania e Francia hanno avuto le loro difficoltà. Ma questo, ovviamente, è anche un motivo in più per esaltarci dei nostri risultati veramente eccellenti, lo ripeto”.
L’altra bella notizia è che il tiro in questa Olimpiade ha saputo uscire dalla sua nicchia. “Ho letto tanti commenti anche da parte di persone che sanno poco del nostro sport e sono state travolte dalla sua bellezza, dalla sua carica emozionale. Sui social alcuni atleti del tiro stanno diventando personaggi e questo non può che farci piacere. Io credo che larga parte delle potenzialità del nostro sport siano ancora inesplorate”.
Olimpiade 2024: Châteauroux espressione della grandeur francese? Quasi. Non tutto è andato come doveva. Tutto sommato i tiratori contenti di non essere al villaggio olimpico parigino, però…
Vogliamo dire qualcosa sulle pedane di Châteauroux? Bel complesso della Federazione francese di tiro, ma pur sempre a quasi 300 chilometri da Parigi. I tiratori, a quanto si apprende, hanno dormito e mangiato meglio che al villaggio olimpico, però. I trasporti, al solito, un po’ complicati. I controlli un po’ troppo rigidi.
Per quanto riguarda il Tiro a segno, la vera pecca è la mancanza dell’aria condizionata nella sala dell’aria compressa, mancanza che ha naturalmente messo in crisi i tiratori soprattutto di carabina, a causa del loro pesante abbigliamento tecnico. Problemi ambientali anche sulle pedane del Tiro a volo a causa del posizionamento delle coperture, per quanto riguarda le qualificazioni. Ma i problemi maggiori riscontrati da tiratori e tecnici, alcuni leggeri fuori tempo o ritardi dei piattelli in uscita e anche qualche angolo di lancio un po’ troppo ampio.
Le regie televisive non ci hanno convinto affatto. Difficile vedere i piattelli, come i bersagli, in tutte le finali e scarsi punteggi nelle sovraimpressioni per capire l’andamento delle gare. Addirittura sembrava di essere tornati ai tempi della “mondovisione” con un significativo ritardo dell’immagine rispetto al suono. Eppure Parigi non è di là dall’oceano!
Olimpiade 2024: il “made in italy” armiero si distingue anche a Parigi: i fucili di Beretta e le munizioni italiane trionfano nuovamente nel Tiro a volo olimpico
Gli atleti che hanno utilizzato fucili italiani nel Tiro a volo si sono aggiudicati quest’anno 18 medaglie sulle 18 totali, mentre le munizioni italiane hanno registrato 14 vittorie su 18.
Anche alle Olimpiadi del 2024 Beretta ha ottenuto un record impressionante: Nelle gare a squadre di trap, skeet e skeet misto, 14 dei 15 medagliati hanno sparato con un fucile Beretta di Gardone Val Trompia. L'amministratore delegato di Beretta, Franco Gusalli Beretta, si è congratulato con i tiratori di successo: "Siamo orgogliosi di fornire a questi atleti gli ultimi modelli. A loro volta, i loro successi sono per noi uno stimolo a realizzare prodotti di altissima qualità e precisione". Anche altri produttori, come Krieghoff, hanno potuto presentare i loro fucili speciali a Châteauroux
Il “Made in Italy” armiero è apprezzato e scelto dagli atleti di tutto il mondo, confermando un primato di eccellenza. Alle Olimpiadi di Parigi 2024, il 93,2% dei tiratori specialisti di Trap e Skeet abbia utilizzato armi italiane. “Gli ottimi risultati ottenuti dalla nazionale italiana arricchiscono quella che è già di per sé una vittoria per il nostro Paese: equipaggiare un numero così elevato di atleti dimostra quanto l’industria armiera italiana sia una storia di lavoro e dedizione riconosciuta e apprezzata oltre ogni confine geografico”, ha dichiarato Giovanni Ghini, Presidente ANPAM - Associazione nazionale produttori armi e munizioni sportive e civili. “Know-how produttivo e altissimi standard di precisione, sono solo alcuni dei i vettori che hanno spinto le armi e le munizioni italiane verso un successo che ogni quattro anni trova conferma sul campo più prestigioso”. Le aziende del “Made in Italy” a Parigi: Beretta, Perazzi, Caesar Guerini, Baschieri & Pellagri, Bornaghi, Cheddite, Clever, Fiocchi munizioni, Nobel Sport Italia, Rc Eximport. Da segnalare anche Pardini armi che, nelle gare di pistola, ha piazzato un gran numero delle sue armi.
Olimpiadi 2024: le armi sportive italiane e la storia delle medaglie olimpiche
L’eccellenza dei fucili e delle munizioni prodotte in Italia ha un legame storico con le medaglie olimpiche del Tiro a Volo. Di seguito il Palmares delle ultime edizioni:
- Parigi 2024: 18 medaglie su 18 sono state vinte con fucili italiani, munizioni 14 su 18
- Tokyo 2020: 16 medaglie su 18 sono state vinte con fucili italiani, munizioni 11 su 18
- Rio 2016: 13 medaglie su 15 sono state vinte con fucili e munizioni italiane
- Londra 2012: 15 medaglie su 15 sono state vinte con fucili italiani, munizioni 12 su 15
- Pechino 2008: 15 medaglie su 15 sono state vinte con fucili italiani, munizioni 10 su 15
- Atene 2004: 18 medaglie su 18 sono state vinte con fucili italiani, munizioni 14 su 18
- Sydney 2000: 16 medaglie su 18 sono state vinte con fucili italiani
Tutto quello che c'è da sapere sul tiro a segno alle Olimpiadi del 2024
Tutti i link e le informazioni sulle gare di tiro alle Olimpiadi 2024 di Châteauroux
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Olimpiadi 2024, giorno 5: finale trap femminile e gara preliminare carabina 3 posizioni maschile
Olimpiadi 2024, giorno 6: finale maschile carabina a tre posizioni e qualificazioni femminili
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