È tardo pomeriggio quando giungiamo in moto da Firenze all’indirizzo datoci per il Museo Storico Militare Vidotto. Ci troviamo di fronte ad una palazzina di tre piani, che non si discosta dalle precedenti e dalle successive lungo la strada, se non fosse per alcuni mezzi militari che sono posizionati davanti alla facciata e la grande scritta Museo Storico Militare Vidotto che fa pensare quasi ad un negozio più che a un vero e proprio museo. Ma in realtà quella che sembra un’anonima casetta custodisce al suo interno - come uno scrigno - armi, uniformi, elmetti, medaglie, copricapo, cimeli militari, documenti e quant’altro ancora si possa immaginare relativi al periodo dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi, italiani e esteri, stipati dalla cantina al tetto in ogni stanza della casa, compresa la ex cucina, che - logicamente - è stata dedicata alla collezione di gavette e marmittoni per cucine da campo, insomma roba da farti venire il mal di testa perché non sai dove guardare.
Ma andiamo con ordine: tale certosino e immane lavoro, che si estende per oltre 600 m2, è stato iniziato diversi anni fa da Franco Vidotto, Bersagliere dell’VIII Reggimento, ora in congedo, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Solo nel 2014 si è deciso di aprire alla fruizione del pubblico tale interessante e completa esposizione di materiali e documenti alcuni inediti, creando il museo di cui il signor Vidotto è il direttore, supportato nella ricerca e catalogazione dei materiali dal figlio. Ad accoglierci la signora Vidotto, che si occupa di ricevere i tour e di gestire la piccola reception del museo. È proprio lei che ci indica il percorso museale durante il quale incontreremo Franco Vidotto, partito con dei turisti stranieri poco prima per una visita guidata. Avuto l’ok per realizzare le foto per All4shooters dalla signora Vidotto, non ci rimane che iniziare a scattare dalla sezione dedicata alla Polizia di Stato, divise ed equipaggiamenti dai primi del 900 ai reparti oggi operativi il problema è che non c’è letteralmente spazio per fotografare tanti sono i manichini! Si passa poi alla sezione Pompieri e a quella della Finanza.
Impressionante, oltre al numero delle divise invernali e estive, la quantità di elmetti, sudi e manganelli antisommossa è il numero di copricapo istituzionali, berretti, fez, passa montagna, cappelli, disposti in alto ordinatamente sulle pareti per ogni corpo. Si passa al primo piano dove ci attende la Marina Militare. Anche qui si va dalle divise e dagli elmetti grigioverdi dei Marò della X ma Flottiglia Mas alle mimetiche degli operativi del San Marco, alle tenute invernali ed estive passate ed attuali dei marinai semplici e di sottufficiali e ufficiali della nostra Marina, di ordinanza e da combattimento e da parata. Arrivati al secondo piano non resta che l’imbarazzo della scelta tra dirigersi nella stanza dedicata alle medaglie, al merito, commemorative etc.. alla stanza delle cartoline, con stampe, manifesti e via dicendo o alla cucina del vecchio appartamento che ora accoglie una cucina da campo, vettovaglie e marmitte, gavette e gavettoni da truppa.
C’è poi la stanza dedicata alle trasmissioni, dove si trovano modelli di radio e telefoni militari da campo di ogni epoca e di ogni nazionalità. Una stanza è poi dedicata ad uniformi della Germania ovest, la Bundeswher della RFT e della Nationale Volksarmee della DDR, Germania dell’est, con esemplari della Wachbattaillon, guardia di rappresentanza del cancellierato ovest e della famigerata, Vopos, la Deustche Volkspolizei, la polizia della Repubblica Democratica. All’Ungheria, Romania, Spagna con tanto di uniforme e basco della famosa Guardia Civil, Cecoslovacchia prima della divisione, Svizzera, Austria. A questo punto incontriamo il signor Vidotto, che ha finito l’accompagnamento del precedente gruppo ed è tutto per noi. Ci mostra le ultime quattro stanze riamaste e di cui va particolarmente fiero: quella dedicate alle uniformi del passato e recenti della Gran Bretagna e truppe del Commonwealth, della Francia e degli Sati Uniti, soprattutto Marines e Guerra del Vietnam, e quella interamente dedicata alle truppe dell’URSS.
Questa collezione in particolare risulta oltremodo ricca dal punto di vista uniformologico perché comprende non solo divise dell’Esercito di terra, della Marina, comprese quelle del comparto sommergibilistico, e dell’Aeronautica ma anche quelle della polizia politica, KGB, ordinate cronologicamente. Infine, la sala dedicata alle divise del ventennio fascista e della RSI, dalle camicie nere della MVSN, della Polizia d’Africa italiana, fino ai giovani dell’opera Nazionale Balilla e ai Volontari Universitari e ai vari reparti combattenti. E quella che racchiude tutti ma veramente tutti i tipi di uniformi di servizio dell’Esercito Italiano, tuttora attuali. Ridiscesi al piano terreno la visita continua con le sezioni dedicate alla Sanità Militare, all’Arma dei Carabinieri, al Corpo dei Bersaglieri e a quello degli Alpini al personale di volo e di terra dell’Aeronautica Militare Italiana. E’ il momento della cantina, dedicata ad armeria, una tra le più complete d'Italia, con al suo interno le armi leggere utilizzate dalla maggior parte degli eserciti negli ultimi 150 anni.
Dall'italiano Carcano Modello 91 al famosissimo Garand, passando per particolarissime pistole, arrivando alle mitragliatrici della Grande Guerra e della Seconda Guerra Mondiale. Ma il tour non finisce qui e in un apposito spazio recintato a poche decine di metri dal Museo, Franco Vidotto ha allestito anche una ricchissima esposizione esterna con mezzi blindati visitabili al proprio interno, è il caso sia di un carro armato M60 A1 forza all’Esercito Italiano negli anni ‘70 e di un M113. Della ricostruzione di un Check Point militare e di una trincea della Prima Guerra Mondiale. Il piazzale tra l’altro, con le sue numerose targhe celebrative è sede ogni anno di cerimonie commemorative che ricordano i nostri soldati caduti in tutte le guerre in linea con la funzione divulgativa e didattica che Franco Vidotto ha da sempre voluto dare al Museo.
Non ci rimane che auguravi buona visita qualora vi trovasse in zona o - perché no - se decideste di andare appositamente a visitare il Museo Storico Militare Vidotto, non rimarrete certamente delusi, parola di All4shooters. Ricordatevi però che il museo accoglie i visitatori soltanto previa prenotazione, per cui è necessario contattare la segreteria attraverso il sito: www.museomilitarevidotto.it