Sito al piano terra di Casa Carducci a Bologna, il Museo Civico del Rinascimento nasce nel 1888 grazie alle donazioni dei discendenti dei patrioti che combatterono per la nascita dell’Italia come stato unitario. L’esposizione museale copre le vicende occorse tra il 1796, anno dell’arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi a Bologna, e il 1918, anno conclusivo della Prima Guerra Mondiale. Espone dipinti, armi, uniformi, bandiere, manifesti, opuscoli e oggetti patriottici divisi in sei sezioni.
Nella prima sezione dedicata all’età napoleonica tra le altre spiccano le armi appartenute a Gioacchino Murat, tra le quali due splendide doppiette da caccia di pregevole fattura. Nella seconda dedicata agli anni della restaurazione si fanno notare i pugnali della Società della Morte, che era era un’associazione segreta di tipo carbonaro. Probabilmente utilizzati nelle cerimonie di iniziazione dei nuovi adepti. Nella terza sezione che racconta degli anni decisivi del Risorgimento, quelli delle Guerre di indipendenza e della Spedizione dei Mille, di Garibaldi e del suo mito, ma anche del moto insurrezionale di Bologna dell'8 agosto 1848 si fanno notare la vetrina dedicata a Garibaldi e una sciabola piccola da Speranzino; gli speranzini era giovani dai 12 ai 16 anni che presero parte ai combattimenti dell’agosto del 1848 a Bologna contro gli austriaci.
Nella sezione quattro si ripercorrono gli anni dal 1861 al 1814, della nascita e del consolidamento dell’Italia. La sezione cinque intitolata “Bologna in guerra” illustra invece quella che fu propagandata come "ultima Guerra di indipendenza", in realtà la Prima Guerra Mondiale, che costituì una novità assoluta, come dimostrano anche le armi nuove e micidiali contenute nelle vetrine; Bologna dal canto suo si rivelò capace di forme di efficiente autogoverno e di risposta alle "emergenze" che il conflitto andava suscitando tra la popolazione civile. In questa sezione possiamo osservare da vicino un fucile Carcano modello 91, che è raro trovare esposto nei musei. Questo in particolare fu abbandonato durante la ritirata di Caporetto; nascosto e recuperato a guerra terminata. La sesta e ultima sezione del museo espone la collezione donata al Museo dallo studioso di storia della scienza e cultore di filatelia e storia postale Giorgio Tabarroni (1921-2001) ed è a lui intitolata.
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Essa comprende una vasta esposizione di francobolli degli Antichi Stati italiani, del Regno e della Repubblica Italiana (fino agli anni '60), delle Isole italiane dell'Egeo, delle Terre contese fra Italia e Austria durante la Grande Guerra, di Fiume. Soltanto una parte del patrimonio del Museo (e della Biblioteca) è però ad oggi visibile nelle sale espositive. Proprio per questo esso è oggetto di continui interventi che permettono di renderlo sempre più "accessibile", non solo per la consultazione in sede, ma anche per gli utenti del web. Tra i pezzi più interessanti per l’appassionato di armi, segnaliamo che qui si può ammirare una delle carabine a tamburo che Samuel Colt, forse per pura solidarietà, forse per farsi un po’ di pubblicità, fece dono a Giuseppe Garibaldi in occasione dell’impresa dei Mille. L’essere prive di attacco per la baionetta, cosa che l’Eroe dei due Mondi provvide subito a sistemare, e la fuoriuscita di scintille dalla culatta al momento dello sparo che bruciavano le mani ai garibaldini non dotati di guanti come i soldati americani contribuirono alla scarsa impressione che tali armi fecero al Generale Garibaldi.
Per informazioni
Museo Civico del Risorgimento di Bologna - Tel. 051 225583
http://www.comune.bologna.it/museorisorgimento/t
museorisorgimento@comune.bologna.it