Il Museo della battaglia di Ortona documenta i drammatici eventi bellici del 1943, che valsero alla città il conferimento della Medaglia d'oro al valor civile. È stato inaugurato il 6 maggio 2002 con l'intervento anche dell'Ambasciatore Canadese. È dedicato alla memoria delle 1314 vittime civili e ai tantissimi soldati canadesi e tedeschi caduti durante la battaglia che infuriò nei presi della cittadina abruzzese.
Ortona, 10 settembre 1943. Il Re Vittorio Emanuele III ed i principali esponenti del nuovo governo Badogliano sono salpati sulla corvetta militare Baionetta alla volta della Puglia dopo la firma dell’Armistizio. I genieri tedeschi sono già all’opera per minare il porto in previsione di un possibile sbarco alleato. Non solo, si cercano i punti strategici dove organizzare una linea difensiva. Si fronteggiano le truppe Alleate della Prima Divisione Canadese comandata dal generale Vokes e truppe d’élite tedesche quali la Prima Divisione Paracadutisti (1ª Fallschirmjäger Division) e la 90a Panzergrenadier Division. L’avanzata alleata viene però ostacolata nei mesi successivi dal maltempo e solo l’8 dicembre le truppe canadesi riescono ad attraversare il fiume Moro nei pressi di Ortona che è in piena. La strada per la cittadina è aperta. Di lì a poco cade in mano alleata anche la strategica Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli nella periferia sud est di Ortona. Le truppe alleate iniziano a questo punto, incanalandosi, a risalire il corso principale di via Vittorio Emanuele. Ma è proprio quello che gli strateghi tedeschi vogliono. Le case sono state minate e i parà tedeschi iniziano un micidiale fuoco di sbarramento, concentrati in alcuni punti nevralgici, in particolar modo in piazza del Municipio dove pionieri e paracadutisti germanici hanno posizionato una postazione di MG42 sulla Torre dell’Orologio che inchioda fanteria e blindati polacchi per diversi giorni. La battaglia si sviluppa ora in tutta la sua drammaticità con combattimenti casa per casa come a Stalingrado. Solo il 28 dicembre le truppe della 1ª divisione del generale Vokes riescono a respingere i tedeschi verso l’area del castello aragonese; la cittadina abruzzese vedrà l’80 per cento delle sue case distrutto.
Il Museo della battaglia di Ortona
Il museo è stato allestito nel 2002 nell'ex convento di Sant'Anna, lungo corso Garibaldi, che fu teatro di sanguinosi scontri durante la battaglia. Cimeli, foto, gigantografie e reperti bellici, molti dei quali raccolti nei dintorni della città, tra cui anche divise ed oggetti personali dei soldati si trovano divisi in tre sezioni. La Prima Sezione è dedicata ai civili che subirono la guerra ed è ricca di foto e testimonianze di quel periodo. Un grande diorama illustra ciò che avvenne nel centro di Ortona durante la battaglia. La Seconda Sala è dedicata a quelli che la guerra l'hanno combattuta e contiene oggetti, bellici e non, rinvenuti anche nelle campagne circostanti, teatro di combattimenti fino al giugno 1944. La Terza Sezione è dedicata alla strategia militare, a coloro che la battaglia l'hanno pensata, ideata, studiata e preparata. Con particolare attenzione agli aspetti relativi alla propaganda del tempo.