Vi avevamo già anticipato qualcosa lo scorso inverno, dopo le dichiarazioni e i Tweet al riguardo del Ministro della Difesa russo, Dimitri Rogozin, ma da allora non se n'era più parlato, ed erano in molti, soprattutto in occidente, a pensare che le ragioni politico-economiche di alcuni oligarchi avessero avuto la meglio sulla sensatezza di una mossa destinata a salvare e rilanciare un comparto − quello armiero russo − le cui imprese più note e storiche versavano da anni in gravi difficoltà finanziarie, a causa della scarsa competitività dei loro prodotti sul mercato globalizzato. Il 15 agosto − proprio a Ferragosto − è stato invece diffuso il comunicato-stampa ufficiale che sancisce la nascita del Kalashnikov Complex, o "Gruppo Kalashnikov" in italiano. A diffondere la notizia è stata la ROSTEC, il gruppo statale russo che coordina le attività delle industrie tecnologiche strategiche del Paese.
Sotto gli auspici della ROSTEC, a fondersi nel "Gruppo Kalashnikov" saranno, oltre alla leggendaria IZHMASH, anche la MOLOT di Vyatskiye Polyany, l'istituto tecnico di ricerca e sviluppo "NITI-PROGRESS", e probabilmente altre: quest'inverno si era fatto anche il nome della famosa FGUP "Baikal".
Tutte le aziende che entreranno a far parte del "Gruppo Kalashnikov" hanno alle spalle un background nella storia della produzione armiera e di tecnologie civili e militari in Russia che ha le sue radici ancora prima della nascita dell'Unione Sovietica. Molte di esse, tuttavia, si trovano in cattive acque a livello economico: la IZHMASH, ad esempio, stremata dall'impossibilità di piazzare i suoi prodotti sui mercati globali data l'ampia disponibilità di fucili tipo AK-47, AKM e similari prodotti in numerose altre nazioni e la scarsa competitività sul piano tecnologico con le controparti occidentali, era da tempo in amministrazione controllata. Proprio per salvare la IZHMASH, un pezzo di storia del comparto armiero russo, l'ormai pensionato Mikhail Kalashnikov − eroe della Seconda Guerra Mondiale e per tutta la vita capo-ingegnere all'azienda, ove perfezionò tutte le armi che oggi portano il suo nome − aveva da tempo iniziato una campagna di pressioni sulle autorità russe, campagna che potrebbe essere stata fondamentale nella decisione di creare il "Gruppo Kalashnikov". L'ultranovantenne Mikhail Kalashnikov ha concesso a titolo gratuito i diritti di sfruttamento del suo nome per il battesimo del nuovo colosso armiero.
Nel comunicato-stampa ufficiale della ROSTEC si legge che tutte le procedure di legge legate al deposito di nomi e marchi e alla registrazione della nuova entità commerciale sono state completate, e che l'autorità Antitrust russa ha sollevato il consiglio di amministrazione della IZHMASH dai suoi compiti, affidandoli al consiglio direttivo dell'istituto tecnico dal quale l'azienda dipende, cosicché il CdA della fabbrica d'armi possa focalizzare tutte le sue attività nel completamento del processo d'integrazione e lancio del neonato consorzio armiero. La produzione del "Gruppo Kalashnikov" non si limiterà ad armi leggere e medie di tipo civile e militare, ma comprenderà anche munizioni per tutti gli usi e strumenti professionali ad altissima tecnologia quali UAV (aerei senza pilota), sistemi di puntamento di precisione e molti altri ancora. Il battesimo ufficiale del "Gruppo Kalashnikov" avverrà nel corso di due cerimonie che si terranno il 19 settembre ad Izhevsk e due giorni dopo, il 21 settembre, a Mosca. Nel frattempo, per farsi pubblicità il neonato "Gruppo Kalashnikov" inizierà a distribuire in tutta la Russia e poi a livello internazionale una linea di gadget, dalle magliette alle tazze da caffé americano, col nuovo nome e marchio.