Buongiorno Presidente, allora per prima cosa vorremo fare il punto sul fenomeno Soft Air in Italia: dagli anni novanta, data della sua prima diffusione nel nostro paese, ad oggi cos’è cambiato?
“In questi anni il cambiamento significativo è stato quello della consapevolezza delle leggi che regolano questo sport, quindi abbiamo avuto tutti la necessità di regolarizzare le nostre associazioni proprio per evitare inutili problematiche di carattere legislativo e assicurativo. Vedi il procurato allarme (penale) o l’occupazione abusiva di suolo pubblico/privato (civile/amministrativo)”.
In questo contesto come nasce e si struttura la Federazione Italiana Soft Air (FISA)?
“Circa sei anni fa a Grosseto si sono riunite una ventina di associazioni sportive dilettantistiche (ASD) accomunate da alcuni ideali di carattere organizzativo, formando una nuova associazione denominata Federazione Italiana Soft Air FISA. Lo scopo: quello di rappresentare queste ASD nei confronti del Coni tramite gli enti di promozione sportiva. La carica di Presidente Nazionale viene affidata alla Persona di Sergio Bigoni, a Luigi Ribollini la carica di VicePresidente e a Barbara Ponticelli quella di Segretario Generale. Dopo il primo ciclo, che è durato quattro anni, sono subentrato nel ruolo di Presidente Nazionale; quello di Vice Presidente è stato assunto da Ermanno Garofani e quello di Segretario Generale da Sergio Bigoni”.
Ad oggi La FISA quanti gruppi comprende al suo interno di quelli presenti su suolo nazionale?
“Attualmente la FISA ha circa 120 associazioni sportive dilettantistiche affiliate sparse su tutto il territorio nazionale”.
Cosa serve per associarsi e quali sono i vantaggi?
“Associarsi significa avere tutte le agevolazioni fiscali che solo il Coni può rilasciare al fine di poter gestire la propria ASD in tutta tranquillità, non trattandosi di una società a scopo di lucro. Per farlo bisogna depositare presso l'agenzia delle Entrate l'Atto Costitutivo e lo Statuto; presentare la domanda al Coni tramite uno degli Enti di Promozione Sportiva o Federazioni, dando modo ai propri associati di tutelarsi con assicurazioni sportive ad hoc”.
Molti dei gruppi o club Soft Air che All4shooters ha incontrato ci hanno chiesto quando finalmente i Softgunners avranno un unico e univoco regolamento nazionale di gioco; si sta muovendo qualcosa in tal senso?
“L'ostacolo da superare secondo me è proprio quello del regolamento unico, purtroppo a seconda della regione si usano regolamenti diversi con tipologie di gioco completamente differenti tra loro. Il primo passo effettuato dalla FISA è stato quello di depositare il codice Etico, valido sia per gli adulti che per i minori, presso il Coni. Con il tempo speriamo si riesca a depositare anche quello di un regolamento unico”.
Quali sono i problemi principali che il mondo del Soft Air si trova ad affrontare oggi?
“Il problema principale oggi nel mondo del Soft Air è proprio quello di cui si parla spesso ultimamente e cioè il fatto che il Coni non vuole più riconoscere molte discipline sportive appunto tra queste il Soft Air. Non bisogna poi sottovalutare la mancanza di strutture appropriate e la complicanza appunto nel trovare privati o enti che abbiano la facoltà di dare in gestione campi appropriati per questa tipologia di gioco”.
Infine una nota personale: da dove provengono il presidente e la sua passione?
“Sono nato a Roma nel lontano 1966 ma sono venuto a conoscenza di questo sport circa 15 anni fa tramite mio figlio, allora 14enne. Dopo la fatidica frase "dai papà vieni una volta a giocare con me nelle campagne di Conegliano con i miei amici", fu la rovina...mi sentii di nuovo bambino con una replica Soft Air in mano (ASG) è poi seguito l’impegno di una carica a livello federale, senza però tralasciare mai la originaria passione”.
Per ulteriori informazioni visita il sito http://www.federazioneitalianasoftair.it