Come sta andando il nuovo fucile da tiro Perazzi High Tech?
Direi benissimo, ha avuto un grande successo. Abbiamo introdotto il nuovo modello a giugno del 2015 e quindi ha da poco compiuto un anno e mezzo, un periodo di tempo in cui abbiamo fatto grandi numeri in tutte le discipline, iniziando dal Double Trap allo skeet, alla fossa olimpica e anche allo sporting, con la versione HTS con meccanismo di sparo fisso con selettore, dedicato esclusivamente a questa specialità.
Riassumendo, quali sono le più importanti differenze tra il modello High Tech e l'MX8?
Abbiamo fatto delle migliorie non indifferenti. Abbiamo appesantito leggermente la bascula di circa 40 grammi allargandone la sezione di 3 millimetri, per quanto riguarda le canne, abbiamo portato la lunghezza della camera da 70 a 76 mm e la foratura interna da 18,4 a 18,6 mm. Questo consente un minor rinculo che, sommato alla massa della bascula, riduce l'impennamento dell'arma rendendola più stabile. Si ha quindi un controllo migliore dell'arma, soprattutto per la seconda fucilata. Nel caso specifico del Double Trap è fondamentale perchè si sparano sempre due colpi e quindi si ha una stabilità incredibile.
Voi siete l'unica azienda che offre ai clienti la possibilità di scegliere il tipo di molla delle batterie, e le molle a lamina sono state il vostro marchio di fabbrica per anni. E oggi?
Vero, le batterie estraibili con molle a V sono state il nostro marchio distintivo, ma già nel 1985 abbiamo incominciato a offrire in opzione le batterie con molle elicoidali. Il loro vantaggio è che non si rompono mai, mentre quelle a lamina per la loro stessa forma sono più soggette a rotture. Si tratta di un problema importantissimo per i tiratori agonisti perché se una molla dovesse rompersi durante una gara importante sarebbe un grosso guaio.
È vero che il tiratore ha tre minuti di tempo per sistemare problemi del genere, ma è ovvio che la concentrazione ne risentirebbe. Con le molle elicoidali il tiratore può stare tranquillo.
Come è nato e come si sviluppa il vostro rapporto con Vasily Mosin?
È nato tanto tempo fa. Io ricordo Vasily a Montecatini Terme, diciassette anni fa, impegnato a sparare nella finale della Coppa del Mondo di Double Trap. Rimasi colpito da Vasily, oltre che per la sua bravura (era un tiratore molto forte già allora) per la sua serietà, la sua simpatia e per la sua disponibilità, qualità che molto è difficile trovare tutte in un solo tiratore. Quindi è nato questo feeling e da allora, anno dopo anno abbiamo collaborato e siamo cresciuti insieme. La sua competenza tecnica ci ha aiutato a migliorare il nostro fucile per Double Trap e dopo diciassette anni siamo seduti ancora allo stesso tavolo e sono orgoglioso di essere amico fraterno di Vasily.
Una domanda per Vasily: come ti trovi con il nuovo fucile Hi Tech?
L'ho già provato quest'anno durante il Gran Premio del Quatar, l'evento che ha aperto il calendario internazionale. Al primo round ho fatto trenta piattelli su trenta; l'arma è fantastica, rincula poco, è molto maneggevole e permette di sparare facilmente la seconda fucilata. La canna sovracalibrata permette ai pallini di uscire più velocemente e con minore stress, riversando con grande precisione sul piattello tutta la potenza della cartuccia. Prima si parlava di questi vantaggi come teorici, ma oggi sono dimostrati sul campo, e credo che molti tiratori passeranno presto a usare questo fucile.
Ora una domanda un po' cattiva: solo tre medaglie alle olimpiadi di Rio: dopo i successi del passato per Perazzi è abbastanza? Cosa è successo?
Alle olimpiadi di Londra abbiamo vinto dodici medaglie su quindici e quindi è stata una cosa eccezionale; avevamo vinto diverse medaglie anche in precedenza ma mai così tante, quindi si è trattato di un evento al Top. Non mi aspettavo nemmeno io di vincere altre dodici medaglie a Rio, perché a rendere magica l'olimpiade di Londra è stata una combinazione di fattori positivi e di fortuna. In effetti mi aspettavo di vincere qualche medaglia in meno, ma di certo non solo tre. Noi avevamo certamente i migliori tiratori, tra i quali Vasily che era in grande forma e aveva appena vinto il Campionato Europeo un mese prima.
Come lui anche altri tiratori nelle discipline di fossa olimpica, come Alberto Fernandez, che quest'anno ha vinto tutto ed era il favorito, o anche Massimo Fabbrizi promettevano bene eppure... secondo me è stata sfortuna. Fortunati gli altri, come lo eravamo stati noi a Londra. I nostri tiratori che solo un mese prima erano in perfetta forma hanno avuto un calo, hanno preso qualche zero di troppo rispetto alle aspettative.
È stato questo il motivo dell'insuccesso, e questo ci sta perché fa parte della vita del tiratore. Un tiratore non può essere sempre sul picco massimo della forma, altrimenti ci sarebbe solo un vincitore, sono cose fisiologiche. Noi abbiamo accettato le tre medaglie, anche se ci aspettavamo qualcosa di più. Dopo una settimana Rio l'avevo già dimenticata e ho iniziato a pensare a Tokyo 2020. Il mio obiettivo è preparare gli atleti e le armi per questo appuntamento.
Voglio aggiungere una cosa: l'intervento di un'azienda concorrente ha fatto sì che dopo Londra, molti nostri tiratori, vincitori di medaglie o meno, hanno lasciato la nostra scuderia avvicinandosi alla loro per ragioni economiche. Questa azienda ha investito delle cifre che per noi sono impensabili, ingaggiando molti tiratori: è la legge dei grandi numeri, più tiratori hai più è facile che qualcuno di loro salga sul podio.
Io sono soddisfatto lo stesso, abbiamo vinto tre medaglie importanti, per qualcuno vincere tre medaglie alle Olimpiadi sarebbe come toccare il cielo con un dito, non è il nostro caso perché siamo abituati a vincere molto. Però io sono una persona modesta, e terra terra e consapevole che queste cose possono succedere e che devono servire per rinforzarsi, per non abbattersi e per convincerci ad essere ancora più aggressivi e determinati, e noi lo saremo.
Avete in previsione di ingaggiare nuovi tiratori?
Alcuni tiratori Perazzi sono passati ad altre aziende e alcuni tiratori di altre aziende sono passati a noi. La mia grande soddisfazione è che mentre il nostro concorrente ha investito centinaia di migliaia di euro, i tiratori che sono venuti da noi lo hanno fatto a condizioni economiche nettamente inferiori. È bello vedere come ci siano dei tiratori che vogliono passare alla nostra scuderia anche se economicamente abbiamo meno da offrire. Grazie anche alla conduzione famigliare io so di poter gestire il tiratore e il fucile come meglio credo. I nostri tiratori non sono numeri, sono amici.
Interviene Vasily Mosin: “Tutti i tiratori che sparano per Perazzi si considerano membri della stessa famiglia, di una fratellanza. Grazie a Mauro e a Daniele, che giorno per giorno hanno creato e diffuso questa filosofia. Ci riteniamo brave persone, e questo crea un'energia positiva percepibile, ed è questo il motivo per cui siamo tutti qui, a combattere spalla a spalla per diffondere questa filosofia. Ogni giorno della mia vita penso a Perazzi perchè fa parte di me, del mio cuore e dell'anima e mi ricorda che appartengo a una grande famiglia internazionale. E voglio ringraziare Mauro perché rende questo possibile e so che non è facile, soprattutto in questo mondo, ma ci motiva molto. E a proposito di Rio vorrei aggiungere una cosa: è ora di ricaricare, noi tiratori non siamo una fabbrica di medaglie, non le cuciniamo come biscotti, giochiamo a un gioco in cui a volte si vince, a volte si perde. Guarda cosa è successo alla Coppa del Mondo di Roma: i tiratori italiani che avevano fatto man bassa di medaglie alle Olimpiadi sono rimasti lontani dal podio".
Come commentate la proposta di eliminare il Double Trap dalle discipline olimpiche?
Sarebbe un danno enorme per svariate ragioni. La prima per gli investimenti che abbiamo fatto da quando è nato il Double Trap a oggi: progettare e realizzare delle armi specifiche per ogni disciplina ha dei costi, poi ci sono investimenti sui tiratori, che naturalmente vengono sponsorizzati e supportati economicamente.
Se dovesse venire a mancare le risorse del Double Trap l'azienda vedrebbe ridurre il proprio fatturato e di conseguenza gli investimenti non potrebbero rigenerarsi. E poi pensiamo ai tiratori che dall'oggi al domani si ritroverebbero in mezzo a una strada: il discorso della riconversione a un'altra disciplina è certamente fattibile, ma prima di poter raggiungere livelli competitivi con chi già pratica, ad esempio, la fossa olimpica potrebbero volerci degli anni. Tiratori come Vasily che sparano da quindici anni nel Double Trap si sono ormai focalizzati su questa disciplina, hanno dei meccanismi particolari. Per passare a una disciplina molto diversa come la fossa o lo skeet richiede un lavoro lungo, di anni. E nel frattempo chi li sponsorizzerà? Otterranno dei risultati immediati? Io come posso sostenere per tutti questi tiratori sponsorizzati lo sforzo economico di fornire loro gratuitamente uno o più fucili?
Stiamo parlando di centinaia di migliaia di euro, un danno non indifferente. Io mi auguro che il comitato di tiratori che Vasily sta organizzando, e tutte le aziende (e qui dobbiamo abbracciarci e lottare per la causa tutti insieme) riescano a far comprendere all'ISSF e a chiunque sia responsabile di questo delirio, che devono mantenere vivo il Double Trap perchè è una disciplina bellissima, e senza dubbio la più spettacolare sotto il profilo televisivo. Anche chi non conosce il tiro e non conosce i fucili, vedendo una gara di Double Trap in televisione rimane affascinato dalla sua velocità, con tutto il rispetto per le altre discipline. Noi lotteremo fino alla fine per salvare il Double Trap, e non lasceremo nulla di intentato; siamo intenzionati anche a sentire il parere dei nostri legali per intraprendere tutte le azioni necessarie.
Ma perchè c'è questa spinta a voler eliminare il Double Trap?
Lasciamo che sia Vasily a spiegarlo in un suo contributo: Double Trap - doppio piacere allo stesso prezzo