La sfida più audace ingaggiata da un tiratore è ovviamente prima di ogni altra quella con se stesso. In questo sport individuale la concentrazione sui propri obiettivi personali è fondamentale per gestire anche la semplice e rituale gestualità in pedana che accompagna il momento di attesa e preparazione al tiro. Concentrarsi solo ed esclusivamente sugli aspetti tecnici del tiro escludendo qualsiasi pensiero o situazione esterni è ciò che consiglia il tiratore Massimo Fabbrizi che anche in questa occasione ci parla dal suo campo di tiro durante una lezione con i giovani aspiranti tiratori.
Tiro: concentrazione e determinazione
Le serie di piattelli sono composte da singoli bersagli che vanno affrontati metodicamente, con la necessaria determinazione e la giusta serenità. L’errore può capitare per molti fattori che subentrano sia nelle sessioni di allenamento che in gara, ma vanno saputi gestire cercando di reagire in maniera positiva per corrersi subito senza demoralizzarsi né perdere il controllo della situazione perché il risultato sarebbe a quel punto inevitabilmente compromesso.
Non è il singolo piattello mancato a determinare l’esito finale della prova, ma la reazione del tiratore a quell’errore per evitare di commetterne altri. Anche il controllo delle emozioni e della tensione vanno ovviamente allenati e non sono da considerarsi scontati. Sapersi adattare alle diverse situazioni, alla presenza o meno del pubblico, sfruttare ogni circostanza a proprio vantaggio per trarne attenzione e non paura, sono attitudini che compongono il bagaglio di esperienze che un tiratore matura nel tempo dopo allenamenti costanti e grazie al supporto di atleti che come Massimo Fabbrizi condividono tutto questo con i campioni del futuro.