Wow - che location: il poligono di tiro Skiritai Legacy a Livorno, nel nord Italia, offre la possibilità di sparare normalmente a distanze da 100 metri e fino a 2100 metri. A queste distanze, non basta “tirare il grilletto” e all'Hot Shoot Event 2021 dell'EXLRS One Mile Club, era necessario effettuare tutte le operazioni di calcolo, misurazione e attenta osservazione. Da questo emozionante evento ho potuto trarre due grandi "Aha!" sul Tiro alle distanze estreme. Sono felice di parlarne in esclusiva per all4shooters.com.
Arrivo e briefing all'evento Long Range di Livorno
Finalmente in poligono! Dopo il mio arrivo a Livorno, c'è stata una piacevole cena seguita da un briefing dettagliato sulle norme di sicurezza sulle linee, il programma e dei cenni sulla configurazione del campo di tiro. Con distanze di 2100 ed eccezionalmente fino a 2240 metri, ci si muove in un'area incredibilmente ampia, con diverse posizioni di tiro. Per me era la prima volta su un vero poligono di tiro a lunga distanza, perché a casa mia in Austria non c'è questa possibilità. Di conseguenza, ero naturalmente elettrizzata.
Finalmente si comincia: il primo giorno di tiro - Prima viene il controllo dello zero
Dall'hotel siamo andati in macchina al vicino parcheggio del poligono di tiro Skiritai Legacy. Lì le armi e l'attrezzatura sono state caricate su un rimorchio e abbiamo proseguito in fuoristrada fino alla fase 1: Controllo zero delle armi da fuoco. Dopo la registrazione, tutti hanno eseguito il controllo dello zero sulla linea dei 100 metri. In questa stazione sono stati misurati anche importanti parametri delle munizioni, utilizzando un radar balistico: la velocità, per esempio, è fondamentale per i calcoli successivi. Pertanto, l'obiettivo è quello di ottenere la più piccola deviazione possibile tra la velocità minima e massima dei proiettili. Una deviazione di pochi punti percentuali della V0 (velocità del proiettile alla volata) può comportare una deviazione significativa sul bersaglio a distanze maggiori.
Primo "aha!" per me: la perfezione nel tiro a lunga distanza inizia dalle munizioni.
Fase 2: sparare a distanze fino a 770 metri
Poi si è passati allo Stage 2, che era a un minuto di strada. I tiratori hanno steso i loro tappetini di tiro sotto delle tende allestite per proteggersi dal sole accecante dell’Estate italiana e hanno posizionato i loro fucili. Anche gli osservatori si sono messi comodi sulle loro sedie da campo o sulle scatole di munizioni dietro i propri cannocchiali. Dopo il comando "Range is hot", siamo stati ufficialmente autorizzati a tirare ai bersagli, a distanze comprese tra 310 e 770 metri, nella radura di fronte a noi. A questo scopo, i calcoli balistici vengono di solito eseguiti prima di sparare il primo colpo e poi vengono fatte le correzioni appropriate sul cannocchiale.
Durante il tiro ho quindi elaborato insieme al mio spotter il cosiddetto D.O.P.E. (Data of Previous Engagements). Si tratta dei valori della regolazione dell'elevazione del mio cannocchiale per la distanza e della compensazione della deriva causata dal vento. In pratica funziona così: comunico a voce con lo spotter prima e dopo ogni colpo - con il mio fucile e l'occhio sul bersaglio - e cerco di far coincidere il momento perfetto per sparare il colpo con i dati e le impostazioni date. I professionisti riescono, grazie ai dati accumulati su arma munizioni e condizioni ambientali e di distanza, a piazzare il primo colpo direttamente sul bersaglio, ma oltre al D.O.P.E., questo richiede molta esperienza. Insieme abbiamo lavorato sulle distanze fino a quando abbiamo sparato con successo alla massima distanza raggiungibile di questa tappa - nonostante il forte vento.
Questa realizzazione ha portato al mio secondo "Aha!": il tiro a lunga distanza è un lavoro di squadra.
Dopo aver completato la fase due con il mio fucile Winchester XPR Long Range in calibro 6,5 Creedmoor con un'ottica Kite, ho potuto provare un altro fucile della Ritter & Stark modello SX-1 MTR in calibro .308 Winchester con un cannocchiale Zero Compromise ZC 527 - una eccellente combinazione.
Alla fine della giornata al poligono, ho provato una piccola sfida con l'organizzatore: abbiamo provato a tirare in ginocchio a 400 metri, per esempio. Non è stato facile, ma sono riuscita a mettere a segno due colpi sul bersaglio da 400 metri. Il giorno 1 si è concluso con successo, con la polvere sui nostri vestiti e i sorrisi sui nostri volti siamo tornati tutti al parcheggio. Il mio obiettivo per il giorno 2: completare il One-Mile-Shot e guadagnare l'ambita "Patch marrone"!
Long-Range Shooting Day 2: Danielle merita il One-Mile-Patch?
Il secondo giorno, alcuni di noi - me compresa - hanno guidato un veicolo fuoristrada direttamente allo Stage 3 per sparare a distanze che vanno da 660 metri a 945 metri. Insieme al mio spotter e al fucile Ritter & Stark del giorno precedente in .308 Winchester, abbiamo raggiunto la distanza massima dopo un'ora, nonostante il forte vento. Poiché c'era ancora tempo prima del cambio di linea, ho avuto l'opportunità di sparare con il mio semi-auto: un Oberland Arms OA-15 in calibro .223 Remington con una canna da 14,5 pollici. Con un ingrandimento 4x, 660 metri sembrano abbastanza lontani, ma sono comunque riuscita a colpire il bersaglio qualche volta.
Dato che il mio obiettivo del giorno era il tiro da un miglio, sono passata all'ultima tappa a mezzogiorno. Qui si dovevano raggiungere le distanze massime del poligono. Ho completato questa tappa di nuovo con un fucile Ritter & Stark, questa volta in calibro .338 Lapua Magnum. In generale, il calibro .338 Lapua Magnum, proprio come il 6,5 Creedmoor, è molto adatto per lunghe distanze. Le cartucce che ho usato erano di altissima qualità e speciali, con proiettili solidi, senza piombo: Ho usato i caricamenti della Solid Solution Designs, che sono utilizzati anche dai militari e dalle forze dell'ordine. Utilizzando un misuratore di vento Kestrel, sono stata in grado di fare tutte le regolazioni di massima al cannocchiale e quindi partire direttamente a 1675 metri con questo fucile, non avendo dati D.O.P.E. precedentemente raccolti.
Era una giornata molto ventosa - di conseguenza ci è voluto un po' di tempo per abituarsi alle condizioni. A questa distanza, anche la forza di Coriolis gioca un ruolo. Un parametro in più da considerare prima di sparare. Dopo quattro o cinque tentativi, il mio tiro ha finalmente raggiunto il bersaglio, grazie anche al mio grande spotter! I 1675 metri, e quindi poco più di un miglio, sono stati sparati e confermati due volte. Significa che qui ho dovuto sparare e ottenere altri due colpi nello stesso bersaglio per assicurarmi che i dati corrispondessero davvero e che la cartuccia non fosse stata solo spinta casualmente nel bersaglio da una folata di vento. Naturalmente, ero incredibilmente felice di aver raggiunto il mio obiettivo.
Immediatamente, mentre guardavo attraverso il mirino telescopico, il bersaglio successivo si è spinto nel mio campo visivo. Anche i 2240 metri potevano essere raggiunti da questa tappa. Era il bersaglio più lontano che l’organizzazione aveva posto nel poligono. Ma il vento era troppo forte e la giornata era quasi finita, così ho conservato questo tiro per il giorno 3.
Giorno 3: Long-Range a 2240 metri e conclusione dell'evento del One Mile Club di Livorno 2021
Il giorno 3, mi è stato permesso di cambiare fucile di nuovo per il mio tiro a 2240 metri. Volevo davvero fare questi tiri con il Desert Tech personalizzato in .375 Cheytac. Avevo già provato questo fucile multicalibro il primo giorno sul percorso dei 100 metri. Quindi, ho sparato prima in calibro .416 Barrett il giorno prima e l'ho convertito in calibro .375 Cheytac per il mio tentativo da 2240 metri. Questo è un calibro molto speciale che ho potuto usare qui per la prima volta. Conclusione: impressionante!
La giornata era perfetta per un tiro a lunga distanza! Era quasi senza vento, sia sulla linea che davanti al bersaglio - che non è affatto scontato a queste distanze. Con l'aiuto del Kestrel Meter, sono riuscito a portare il terzo tiro sul bersaglio, quindi solo due miss! Ho confermato il tiro e così ho raggiunto l'obiettivo di sparare al bersaglio con la distanza più lontana dal tiratore a questa distanza.
Tutto sommato, è stata una grande esperienza entrare a far parte del One Mile Club allo Hot Shoot di Livorno 2021. Così bella che mi piacerebbe ripeterla in futuro. Purtroppo non abbiamo quasi nessuna opportunità di sparare oltre i 300 metri in Austria. Ma vale sempre la pena fare un viaggio all'estero per provare il Long Range Estremo in un impianto di tiro adatto. Grazie a Franco per le tante belle foto, all’organizzazione dell’evento (Harry Drescher) e al poligono Skiritai Legacy di Livorno, uno dei più belli e suggestivi d’Italia.
Nota: ulteriori impressioni sull'esperienza del tiro a lunga distanza a Hot Shoot 2021 a Livorno da Franco Palamaro
Di certo, non è la prima volta che tiro a lunga distanza. Ho partecipato a qualche gara di tiro a 500 metri, anni fa. E quando ne ho l’occasione e spazio a disposizione, ancora oggi tiro alla massima distanza che la mia modesta carabina Bolt Action in .308 Winchester mi permette - cioè fino a 900m. Certo, a manifestazioni come ad esempio lo Industry Day at the Range dello Shot Show, ho provato a sparare a distanze più elevate, quando un produttore vuole dimostrare le prestazioni di un’ottica, una munizione, un fucile sniper o da competizione. Ma un miglio? O ancora di più, addirittura 2240 metri? Wow.
E allora non mi sono fatto certo pregare, per di più potendo contare sulla capacità ed esperienza come spotter di Harry Drescher della Solid Solutions Designs, e su armi per il tiro a lunga distanza di alto livello con ottiche al vertice e munizioni ricaricate di qualità estrema.
Ho provato per prima cosa a sfidare il miglio – equivale a 1609 metri, ma la linea di tiro del poligono ha il bersaglio posto un po' oltre, a 1675m - usando un’arma che uno dei tiratori presenti mi ha gentilmente prestato. Un eccellente Accuracy International AXMC in .338 LM, con cannocchiale Vortex Razor HD GEN II 4.5-27X56 FFP, anelli monolitici Spuhr e munizioni con palla monolitica in rame di precisione caricate a mano e indicizzate. Mi ci sono voluti solo due tiri di ambientamento per colpire il gong d'acciaio da circa 1x1m a un miglio di distanza al terzo colpo. Non posso nascondere quanto sia stato davvero esaltante!
In realtà, il merito va tutto a Harry, che ad ogni colpo ha fatto un grande lavoro al cannocchiale di osservazione per poi calcolare in modo rapidissimo, utilizzando il pacchetto Applied Ballistic integrato nella stazione meteo Kestrel Elite, le correzioni che poi mi suggeriva. In un certo senso, ho solo premuto il grilletto… Questo, perché è vero che l’arma era perfettamente azzerata, ma per il proprietario, ovviamente.
Ma ragazzi, la soddisfazione di arrivare a colpire una lastra d'acciaio a un miglio di distanza è incredibile. Il proiettile ha bisogno di più di tre secondi di volo per arrivare al bersaglio, e guardare attraverso il mirino con trepidazione dopo lo sparo prima che il proiettile impatti è davvero emozionante.
Il grido che si leva dallo spotter "Colpito!" e tutti gli altri che coralmente rispondono "Sì!, "Confermato!" e "Benvenuto nel One Mile Club!" è esaltante.
Poi, la ciliegina: provare il tiro a 2240m. Un cambio di arma, ora sto usando un fucile bull-pup Bolt Action Desert Tech completamente accuratizzato da Harry in .375 CT, con cannocchiale Kahles K525i. Ora sono consapevole del tempo di volo del proiettile. E anche questa volta, devo dire un po' con stupore, ce la faccio ancora con solo due colpi di regolazione, toccando il bersaglio al terzo; voglio ricordare che queste armi sono azzerate, ma la diversa corporatura, la presa sul fucile, il modo di poggiare la guancia sulla pala del calcio e la pressione delle mani sullo chassis dell’arma… persino la regolazione delle diottrie del tiratore può influire sull'azzeramento con un margine significativo.
Ero preoccupato per la quantità di vento che si stava alzando, quindi dopo il secondo colpo, non ho più regolato le torrette e invece ho usato le gradazioni in mil del reticolo per correggere immediatamente il POA, sperando che le condizioni ambientali tra un colpo e l’altro non cambiassero troppo. Credo di aver tirato il terzo colpo dopo meno di 15 secondi, e ha funzionato: ho colpito la piastra d'acciaio 1x1m a 2240m! Credo di essermi rovinato…. Mi ha preso il virus del tiro alle distanze estreme! Ora, tocca cercare un fucile adatto, un’ottica degna e studiare delle ricariche adatte per riuscire faticosamente a tornare alle vette di eccellenza pregustate con Harry al One Mile Club....
Testo: Danielle Valkyrie; Franco Palamaro. Foto e video: Franco Palamaro
Per saperne di più su Danielle, seguila su Instagram: @daniellevalkyrie
Per informazioni sull'evento e su EXLRS One Mile Club visitate il loro sito web.
Per informazioni sul poligono Skiritai Legacy: http://www.skiritailegacy.com