La fiera di Vicenza dedicata alla caccia, alla pesca, e a tutte le attività all’aria aperta correlate come il tiro e le armi sportive fino alla difesa personale, verrebbe definita dal consigliere del movimento 5 stelle Ferrarin una manifestazione di guerrafondai.
Che la caccia, come strumento di gestione e tutela tradizionale della natura non sia conosciuta, ma solo strumentalizzata dalla cieca polemica dei contro è ormai cosa nota da sempre in Italia. Ma che si arrivasse a definire una fiera di settore un’occasione di scambio e istigazione alla violenza e all’uso di armi da guerra è qualcosa di eclatante.
Ferrarin vede addirittura minacciati i principi ispiratori dello statuto comunale fondati sulla pace e la non belligeranza e per questo chiede al comune di Vicenza di dissociarsi da tale evento. Insomma come se il Vinitaly di Verona venisse considerato non come evento di ritrovo per appassionati e fiera di settore per i produttori, ma come un incitamento all’alcolismo e alla violazione del codice stradale e tutte le altre leggi che regolamentano il consumo di alcolici.
Agli attacchi infondati del consigliere Ferrarrin risponde Maria Cristina Caretta, presidente dell’Associazione Cacciatori Veneti – CONF.A.V.I.: “I rappresentanti del Movimento 5 Stelle parrebbero marziani caduti dal cielo per il peso della loro ignoranza o della superficialità delle loro conoscenze. Solo degli extraterrestri possono pensare che la Fiera di Vicenza possa essere gestita da guerrafondai dediti alla promozione di armi da guerra o di distruzione.
HIT, la mostra delle armi sportive e da caccia che si terrà anche quest'anno nel mese di febbraio, altro non è se non l'evoluzione di HUNTING Show, la fiera della caccia, della pesca e delle attività connesse, che da circa una decina d'anni viene organizzata presso i padiglioni fieristici della Fiera di Vicenza. Grazie anche alla nostra intuizione ed alla nostra collaborazione, HUNTING Show/HIT è diventata la più importante fiera di settore d'Italia ed una delle più importanti a livello europeo.
Va anche ricordato che tutte le attività portatrici della cultura rurale, tra le quali va annoverata a pieno titolo l'attività venatoria, producono reddito, pagano ingenti quantitativi di tasse dall'introito delle quali lo Stato può garantire servizi di pubblica utilità dei quali possono trarre beneficio tutti i cittadini, compresi quelli che, per ignoranza o per malafede, considerano la caccia in Italia come un'attività negativa che deve essere abolita.
Lasciando i grillini alle loro convinzioni, invitiamo tutti coloro che contestano la caccia, unicamente perché non la conoscono, a venire a visitare l'edizione 2015 di HIT per capire cosa ruota attorno alla caccia sia in termini economici, che occupazionali, che sociali, che culturali.
L'Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI, ideatrice e promotrice assieme all'on. Sergio Berlato di HUNTING Show/HIT, sarà presente all'interno della Fiera con un proprio stand dal quale potrà spiegare, soprattutto ai meno informati, quale sia il ruolo insostituibile della caccia e dei cacciatori nella corretta gestione del patrimonio faunistico ed ambientale e quale sia l'apporto che i cacciatori forniscono al nostro Paese, sia sotto il profilo economico che occupazionale”.