Elmi Adrian e stahlhelm, gavette e borracce, bossoli, bombe a mano inertizzate, simulacri di fucili e baionette etc… tutti corrosi da quello strato di ruggine, più o meno spesso, che ce li fa amare perché muti testimoni dei giorni della Grande Guerra.
Tutto questo è stato anche quest’anno Milipiave, con i materiali di scavo disposti sui banchi che sembrano essere stati dissotterrati proprio ora per la soddisfazione dei recuperatori che li esibiscono, orgogliosi, dietro i vari stand.
Non che nelle altre mostre-scambio di militaria in giro per l’Italia non vi siano presenti ma così numerosi e con materiale particolarmente interessante si trovano solamente qui.
Del resto non potrebbe essere altrimenti con il Grappa a due passi, che continua a restituire ancor oggi centinaia di reperti e il Piave che scorre a pochi chilometri da Spresiano, cittadina che ospita da anni la manifestazione.
In questi luoghi, oltretutto, si combatté la battaglia di Vittorio Veneto, che mise fine nel novembre del 1918 alla guerra sul fronte italiano con l‘armistizio chiesto dall’Austria-Ungheria.
Tra le curiosità che si sono viste quest’anno anche una grappa di prosecco commercializzata in una bottiglia a forma di granata da obice della Prima guerra mondiale. Ne esistono due misure: la calibro 50 è da 50 cl e la calibro 5 è da 5 cl. Per la durata del centenario ogni anno ci saranno diverse versioni di etichette.