Ci risiamo. In Italia, il Paese in cui tutto si deve "buttare in politica", sta succedendo di nuovo.
Fiera di Vicenza eredita la tradizione espositiva bresciana di EXA, ma dovrà finalmente dare risposte competenti alle strumentalizzazioni politiche faziose e inutili che per oltre 30 anni hanno accompagnato l'evento di Brescia.
I fautori dei mezzucci politici ci riprovano, stavolta con HIT, l'evento che dal prossimo febbraio si terrà presso la Fiera di Vicenza.
A partire alla carica, stavolta, è la pattuglia del Movimento 5 Stelle presso il consiglio comunale vicentino, che lo scorso lunedì 15 dicembre, per bocca del portavoce Daniele Ferrarin, ha presentato un'interrogazione molto critica (quanto infondata) indirizzata al sindaco di Vicenza, Achille Variati (PD), e al presidente del consiglio comunale, Federico Formisani (PD).
Nell'interrogazione − il cui testo è stato riportato da molte fonti stampa, e che potete leggere in coda a quest'articolo − si criticano numerosi aspetti di HIT, cercando in maniera molto poco ingenua di accomunarla ad una fiera di armi da guerra e spronando il Comune di Vicenza affinché se ne dissoci e la proibisca.
Che dire? Non è niente che non abbiamo già sentito. Francamente ci aspettavamo che una presa di posizione "anti", da parte di qualcuno − che puntualmente ogni anno arrivava in vista di EXA − arrivasse anche per HIT.
Non ci stupisce che arrivi dal partito di Grillo e Casaleggio, che deve in qualche modo cercare di recuperare visibilità e consensi, sia localmente che a livello nazionale, dati i risultati delle ultime consultazioni elettorali e degli ancor più recenti sondaggi che lo danno in caduta libera.
Ce l'aspettavamo soprattutto perché, in numerose occasioni, vari aderenti al "partito liquido" nato dal blog del comico genovese hanno dimostrato di essere affetti da forme di oplofobia particolarmente gravi dal punto di vista clinico, sia per quanto riguarda il semplice possesso di armi da parte dei comuni cittadini che per quanto riguarda gli sport di tiro, la caccia, e la difesa personale.
Al riguardo ci sarebbe molto da dire − e di ciò quasi nulla sarebbe particolarmente positivo o edificante per la forza politica in generale e per i suoi rappresentanti che hanno presentato l'interrogazione in consiglio comunale a Vicenza.
Il commento più "educato" possibile, al riguardo, è già arrivato da Cristina Caretta, presidente dell'Associazione Cacciatori Veneta (inquadrata nella CONFAVI), che ha definito i pentastellati autori dell'interrogazione « Marziani ignoranti e superficiali.»
E altro che "pregiudizi nei confronti dei 5 Stelle", come ha risposto lo stesso Ferrarin lo scorso 16 dicembre: esistono delle belle differenze fra un'esposizione di armi da caccia, difensive e sportive e un'esposizione di tecnologie di difesa, e se una persona che ricopra un qualsiasi incarico politico (dunque rappresentativo di una parte della popolazione italiana, ed amministrativo − posizioni per cui, prima dell'avvento della "democrazia dal Web", ci si aspettava che il candidato dimostrasse una certa competenza generale) non riesce o non vuole comprenderle, definirlo ignorante è fargli un complimento.
L'aspetto della superficialità si riscontra soprattutto nel rimando, da parte di chi ha redatto l'interrogazione, ai "valori della pace" assieme al "rispetto della legge e della persona umana", nonché al riferimento nell'interrogazione medesima all'istituzione di un "Dipartimento della Difesa civile non armata e non violenta", caldeggiata anche con iniziative di piazza in queste ultime settimane.
Premesso che un "dipartimento della difesa civile" l'Italia ce l'ha già (si chiama Dipartimento della Protezione Civile) e che l'Italia ha già anche un servizio non armato (si chiama Servizio Civile Nazionale).
Premesso che di rispetto della legge e della persona umana si dovrebbe parlare anche ogni qualvolta un cittadino onesto viene fatto oggetto di un assalto criminale e non può difendersi perché "per legge" disarmato.
Premesso che non si comprende come questo "Dipartimento della Difesa Civile non armata e non violenta" possa mai fronteggiare le crisi internazionali attualmente in atto (a parte forse facendosi sequestrare in massa a scopo di estorsione o di esecuzione pubblica per fini propagandistici da parte del gruppo terroristico di turno).
Premesso che non si comprende come tutto ciò c'entri con HIT, vogliamo fare un gioco coi nostri lettori. Per la precisione, citeremo alcuni passi dell'interrogazione e daremo delle risposte coerenti con i fatti e le leggi dello Sato italiano, come se noi fossimo il Sindaco di Vicenza.
Al Sig. Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
Precisato che:
L'art. 2 dello Statuto al comma 1. cosi recita: “Il Comune, in conformità ai principi costituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuove la cooperazione fra i popoli, riconosce nella pace un diritto fondamentale della persona e dei popoli.”»
> Benissimo: quindi la cosa non ha nulla a che fare con HIT, che si occupa esclusivamente di tematiche relative agli sport di tiro, l'attività venatoria e la sicurezza dei cittadini. Come detto sopra, c'è una bella differenza con le fiere del settore militare.
«Il sito della partecipata del Comune così annuncia l’evento: “Il più importante appuntamento italiano del settore si sta anche aprendo a orizzonti e prospettive sempre più internazionali, grazie alla crescita costante di espositori europei e buyer provenienti dall’Est Europa.”[...]
Questa mostra di armi un tempo era organizzata a Brescia, tristemente nota come il polo “guerrafondaio” italiano con il nome Expo armi [...]
il Presidente della Fiera di Vicenza, rampollo della nota famiglia valdagnese, recentemente è stato nominato nel consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza.»
> Quindi... HIT porterà visitatori a Vicenza e farà girare l'economia, trattandosi di un evento internazionale tanto importante. Cosa che sfugge evidentemente ad un ignorante del settore come Ferrarin, che chiama "polo guerrafondaio" l'industria delle armi sportive della Val Trompia.
Ma il punto saliente sta forse nell'ultima parte: l'attacco al Presidente della Fiera di Vicenza. Nella collaborazione fra eventi espositivi e sistema bancario, l'uno al supporto dell'altro, la Fiera di Vicenza è in grado di portare ricchezza e vivacità imprenditoriale alla città. Questo è un problema?
L'intervento del Consigliere Daniele Ferrarin prosegue...
e noi rispondiamo come se fossimo il Sindaco di Vicenza...
Tutto ciò premesso
Il sottoscritto consigliere Comunale chiede al Sindaco:
«Quale valutazione politica dia dell'evento sopra descritto e se lo ritiene compatibile con i dettami dello Statuto Comunale».
Sappiamo che non è "bello" rispondere a delle domande con altre domande, ma... perché mai il Sindaco dovrebbe dare valutazioni politiche su iniziative attinenti lo sport e il tempo libero?
«Se non ritenga di vietare, nei limiti della propria competenza, o di dissociarsi pubblicamente da simile iniziativa».
Perché mai il Sindaco dovrebbe vietare o dissociarsi pubblicamente da un’iniziativa che tratta di attività regolate dalla legge italiana e quindi pienamente legali?
«Di far conoscere al Consiglio Comunale chi “siano” i così detti buyer (compratori) proveniente dall'Est Europeo e dall'Europa».
Perché mai il Sindaco dovrebbe conoscere e far sapere ad altri il nome di privati che si recano ad un evento che espone prodotti e servizi legalmente riconosciuti dalle leggi internazionali? Come i prodotti che acquisteranno, i buyer saranno soggetti dotati di licenze legalmente riconosciute dalle leggi internazionali.
«Quali iniziative intende promuovere, eventualmente, nel mese di febbraio p.v, in concomitanza con l'evento indicato, al fine di affermare i valori di pace e di riaffermare a nome della città la condanna del commercio di armi».
Perché mai il Sindaco dovrebbe promuovere attività di contestazione o contrasto ad un evento legale e legittimo? che per altro non ha nulla a che vedere con la guerra, la pace...
Il Sindaco è incaricato dai cittadini di vigilare sulla corretta gestione del denaro pubblico, non di fare propaganda per una o l’altra fazione politica.
Dal momento che HIT opera nel pieno rispetto di leggi nazionali e internazionali, il Sindaco non ha alcun motivo di indire né supportare alcun tipo di azione di contestazione contro l’evento HIT.
«Se non ritenga incompatibile che il Presidente della Fiera sia anche di consigliere di amministrazione della Banca Popolare di Vicenza».
Incompatibile? cosa? HIT, come tutte le fiere legate ad interessi industriali o artigianali, opera nell’interesse dello sviluppo d’impresa, del lavoro e dell’occupazione. Tutte attività che combaciano perfettamente con le attività di servizio dei sistemi bancari.
HIT offre una vetrina di qualità ad uno dei comparti industriali storicamente caratteristici del nostro paese: quello della produzione di armi sportive. Così come Vicenza Oro, anche questa gestita da Fiera Vicenza, rappresenta la più importante vetrina mondiale di uno dei comparti artigianali storicamente caratteristici del nostro paese: quello della produzione di gioielli.
Fiera di Vicenza con i suoi eventi espositivi da un lato, sistema bancario dall’altro, a supporto degli stessi: il tutto si traduce in ricchezza e vivacità imprenditoriale per la città di Vicenza, e per l'Italia.
«Di pubblicare nel sito internet del Comune la parodia di Padre David Maria Turoldo allegata: http://www.peacelink.it/agescipns/a/10490.html».
Com'è noto a tutti, Padre David Maria Turoldo è annoverato fra i massimi esperti internazionali in fatto di imprenditoria e Made in Italy e quindi elemento ispiratore per lo sviluppo economico della città di Vicenza e tutela contro indebite azioni amministrative, argomenti unici di cui il Consigliere Ferrarin dovrebbe occuparsi in via esclusiva. Ma forse è meglio lasciar perdere...
Nel corso degli anni abbiamo visto anche troppi amministratori locali e nazionali spendere i soldi dei contribuenti per fare cose che esulano dai loro compiti istituzionali − ivi compreso "affermare i valori di pace e la condanna del commercio delle armi ‘da guerra’."
È anche per questa tendenza dei politici italiani ad esulare dai loro compiti che la situazione del nostro Paese è quella che viviamo e vediamo oggi.
Da una forza politica come il M5S che operi nell'alveo costituzionale ci aspetteremmo che riuscisse a distinguere i compiti dell'amministrazione pubblica dalla propaganda politica, così come ci aspetteremmo che non si facesse più tanto gli schizzinosi, data la situazione economica ed occupazionale, sulle fiere di settore legate a comparti industriali o artigianali legittimi che creano occasioni di sviluppo e di creazione di posti di lavoro.
Per farla breve: a noi pare che la bega sollevata su HIT sia di stampo prettamente propagandista, oplofobico, e legata ad interessi politici cittadini incentrati attorno alle posizioni di potere in ambito locale.
Beghe di paese da Prima Repubblica da cui un movimento politico come il M5S, che si riprometteva di "cambiare il paese", dovrebbe per coerenza tenersi lontano.
Insomma, prima di presentare l'interrogazione, il pentastellato Daniele Ferrarin avrebbe dovuto informarsi sui poteri e i doveri che lo Stato italiano conferisce alla figura del Sindaco, e sulle regolamentazioni relative alla vendita internazionale di armi e alle fiere del settore (dove, come ben sa chi spesso le visita, non si compra né si vende alcunché, ma si stipulano accordi commerciali di massima che vengono poi firmati e finalizzati in separata sede!).
È chiedere troppo? Evidentemente si: chi critica attività ed eventi legali sotto ogni punto di vista e di importante valenza imprenditoriale, ha senza dubbio i suoi motivi (ideologici o altro!) che noi non riusciremo mai a comprendere... ed infatti la contestazione a HIT mossa da Daniele Ferrarin e dal M5S vicentino è incomprensibile.
E quì ci fermiamo. Per carità cristiana.