Ci chiedevamo quale mix di generi avrebbe inventato monsieur Tarantino per la sua ottava opera, eccoci accontentati con un western che sa tanto di giallo ma prende anche molto, per espressa dichiarazione del regista, dall’atmosfera de “La cosa” di John Carpenter; una casualità che tra gli attori ci sia Kurt Russell anche qui?
Non entriamo volutamente nella diatriba che vede già schierati i critici cinematografici tra chi ritiene la pellicola, tutto sommato, una creatura di celluloide che non riesce mai a spiccare il volo a causa di quella accozzaglia di personaggi che la animano e chi invece riconosce in The Hateful Eight (letteralmente gli odiosi otto, nel senso di otto persone che si detestano) un altro capolavoro tarantiniano; a noi interessa, come al solito in questa sede, dare un’occhiata a fermo immagine ai gingilli metallici che portano al fianco o imbracciano o addirittura nascondono i protagonisti di questa nuova storia…
Inutile dire che il buon Tarantino come al solito, anzi più del solito (The Hateful Eight, con i suoi 187 minuti, è il film più lungo del regista), gratifica lo spettatore comune con interminabili scambi di sagaci battute tra i suoi personaggi e a noi appassionati di “ferraglia” ci stuzzica con il farci vedere alcune e intravedere altre di quelle armi che sappiamo “tuoneranno” improvvisamente, mettendo fine al fiume di parole con un altrettanto fiume, stavolta di piombo.
Ma andiamo per ordine di apparizione di questi “antipatici otto” e vediamo cosa hanno da dire a livello di armamento.
In una diligenza che corre, inseguita da una bufera di neve, nel Wyoming, dopo (ma non si sa bene quanto tempo dopo) la fine della Guerra di Secessione, viaggiano il baffuto cacciatore di taglie John 'The Hangman' Ruth (Kurt Russell) e la sua prigioniera, l'assassina Daisy Domergue (Jennifer Jason Leigh), che con tutta probabilità verrà condannata a morte a Red Rock, cittadina verso cui sono diretti, e che farà incassare a Ruth i diecimila dollari di taglia previsti per la sua cattura.
Il nostro si distingue oltre che per un bel copricapo in pelliccia che ricorda molto quelli usati dagli scout almeno un secolo prima, anche per avere sempre in pugno nella mano destra (la sinistra ce l’ha incatenata a Daisy) una splendida quanto inusuale Remington 1858 New Army “Catlleman’s carbine”.
Negli anni successivi alla guerra civile americana la Remington mise infatti a punto anche una versione carabina del più famoso Revolver Remington New Army 1858 cal. 44 Single Action ed è proprio a questa versione che Ruth si affida per tenere sotto tiro per tutto il film non solo Daisy ma anche tutti gli altri viaggiatori bloccati dalla tempesta nella locanda di Minnie di cui si fida poco.
Se ciò non fosse sufficiente nella fondina al fianco destro il nostro Bounty Hunter ha anche una Colt Single Action Army 1873 Modello cal. 45 Long Colt da cavalleria. Progettata negli anni 1871-2, partendo dai precedenti modelli ad avancarica a telaio aperto, fu indicata come “Modello P, Army Strap Pistol ” a causa della presenza per la prima volta di una bindella (strap) che chiudeva il telaio.
Passò alla storia come Army o Colt 1873 per via del fatto che l’esercitò la adottò in quell’anno. Accompagnato dalle note dalla colonna sonora da Oscar di Ennio Morricone è la volta di entrare in scena del Maggiore Marquis Warren.
È un ex veterano yankee con appunto un look e una pipa che ricordano molto da vicino il Lee van Cleef del film "Il Buono, Il Brutto, Il Cattivo" (1966) di Sergio Leone.
Spunta dal nulla, in mezzo alla neve con il suo carico di cadaveri congelati (dopo la guerra infatti anche il maggiore è diventato un cacciatore di taglie).
Congedatosi o congedato (lo scoprirete durante il film) dalla cavalleria, non ne ha però abbandonato le tradizioni. Che tocco i guantoni e il pastrano da cavalleria con cui Tarantino ce lo presenta! Non poteva che essere armato fino ai denti. Due belle Colt Single Action Peacemaker modello 1873 con telaio tartarugato e il tamburo brunito nel tipico "blu Colt", sono sempre a portata delle sue mani guantate.
Quando le ha nelle due fondine, da buon ex militare, le porta con il calcio rivolto frontalmente in modo da favorirne l’estrazione anche quando si è in sella. In una scena del film è possibile osservare il maggiore mentre ricarica con estrema tranquillità e facilità una delle due Peacemaker.
Con questo modello la Colt aveva infatti lanciato il sistema di retrocarica. In realtà nell’impiego sul campo molti ancora preferirono, proprio in quei primi anni di lancio del nuovo modello, pistole più datate ma anche più precise e più robuste seppur ancora legate al macchinoso sistema ad avancarica come appunto il Revolver Remington New Army 1858 cal. 44, anche questo con castello chiuso che stabilizzava il tiro dal punto di vista della precisione, e soprattutto il Modello Army 1860 cal.44 della Colt derivato dal Modello Navy del 1851 cal. 36. Il film è abbastanza rispondente alla realtà in questo senso e difatti quasi tutti gli altri personaggi che entrano in scena in successione sono tutti armati con una Colt Single Action Army 1860.
E così abbiamo “il messicano Bob” (Demián Bichir) armato a sinistra, con calcio portato alla cavallerizza, appunto di un revolver Colt Modello Army 1860 e sulla destra, sempre appeso al cinturone, di un coltello indiano.
Oswaldo Mobray (Tim Roth), "il boia”, è anch’egli armato di una Modello 1860 sempre portata sulla sinistra. Joe Gage, “il cowboy” ha due belle Army Modello 1860, stavolta con guancette in avorio, una portata a destra appesa al cinturone e una opportunamente nascosta... non vi dicamo dove. Abbiamo detto “quasi tutti i personaggi” perché del futuro sceriffo di Red Rock Chris Mannix (Walton Goggins) non si vede mai chiaramente l’armamento. Quando impugna un’arma ha, di volta in volta, la Remington di John 'The Hangman' Ruth o una delle due Peacemaker del Maggiore Marquis Warren. Il generale confederato Sanford Smithers (Bruce Dern) è invece disarmato mentre Jody Domergue (Channing Tatum), ultimo degli otto a entrare in scena, porta nelle fondine due pistole Colt M1877, unica arma a doppia azione presente nel film.
Essendo il primo modello di questo genere prodotto dalla Colt, presentava l’inconveniente di basarsi su di un meccanismo ancora abbastanza fragile.
Ma la via alla velocità nella ripetizione dei colpi era ormai aperta. In realtà anche Roth nasconde una Modello 1877 a canna corta, questa, e con le guancette del calcio in avorio.
Probabilmente la sua seconda arma, molto meno vistosa e ingombrante della Army Modello 1860. Molto interessante per noi appassionati la scena in cui Russell smonta due di questi revolver Army Modello 1860, sottratti con la forza ad altrettanti avventori della locanda. Le Army come le Navy erano revolver ad avancarica del tamburo ed a telaio aperto superiormente.
La canna era trattenuta in posizione da un traversino passante che impegnava una opportuna sede ricavata sotto la canna stessa ed il perno centrale (su cui ruotava il tamburo) in essa inserito. Lo smontaggio “da campagna” avveniva senza attrezzi facendo slittare sulla sinistra il traversino e sfilando la canna in avanti. Si poteva di seguito togliere anche il tamburo che, contenendo la polvere nera tipica dell’avancarica, aveva infatti la necessità di essere pulito anche dopo solo qualche decina di colpi.
Unica arma lunga di The Hateful Eight, quella che ha sul cassero il cocchiere O.B. Jackson (James Parks), ossia una doppietta a retrocarica a doppio grilletto. Molto usata anche dai conduttori di diligenze per via del doppio colpo e della rosata delle cartucce che la rendeva utile anche per procacciarsi del cibo andando a caccia durante le pause del viaggio se ciò fosse stato necessario.
Buona visione e soprattutto buona sparatoria a tutti.
L'uscita in Italia del DVD/Blueray di Hateful Eight è prevista per il 29 maggio a cura di Rai Cinema - 01 Distribution