The Siege of Jadotville, correttamente tradotto L’Assedio di Jadtoville, dato che si trattò di un vero e proprio assedio della avamposto ONU di Jadotville, l’odierna Likasi, nel cuore della regione mineraria del Katanga, nella Repubblica democratica del Congo, è un film che a distanza di oltre sessanta anni fa luce su quello che avvenne realmente durante la guerra per il controllo del Congo all’indomani della dichiarazione di indipendenza dal Belgio nel 1960 (Crisi del Congo) e soprattutto della sua regione mineraria del Katanga, nello scontro che vide da una parte il leader secessionista Moise Ciombe, appoggiato da Francia, Belgio e Rhodesia del sud, tutte nazioni con forti interessi commerciali nella regione e dall’altra le forze di sicurezza dell’ONU.
Sia per errori strategici sia per convenienza diplomatica il contingente irlandese delle truppe dell’ONU là inviato fu abbandonato a se stesso e nonostante ciò dette prova, prima di arrendersi a forze nettamente superiori, di una notevole tenacia combattiva meravigliando coloro che ritenevano gli irlandesi inadatti all’impiego sul campo per mancanza di esperienza operativa.
Pat Quinlan e i suoi uomini
Il 30 giugno 1960 il Congo, precedentemente colonia belga, ottiene l’indipendenza da Bruxelles. Viene proclamata la Repubblica Democratica del Congo e Patrice Lumumba, anticolonialista e filocomunista, diviene suo Primo ministro.
Il Belgio e le compagnie minerarie estere, contrarie ad una completa indipendenza, finanziano la secessione della regione mineraria del Katanga con Moise Ciombe quale leader separatista. Il 17 gennaio 1961 Lumumba viene ucciso su ordine di Ciombe.
Il 21 febbraio del 1961 le Nazioni Unite approvano la risoluzione 161 con la quale si chiedeva alle forze ONU di porre fine alla guerra civile congolese e espellere dal paese tutto il personale militare, paramilitare e mercenario straniero. I successivi e ripetuti scontri con l’esercito katanghese, supportato da mercenari europei, portano alla decisione di rinforzare il contingente di caschi blu, che a luglio può contare su oltre 19.800 uomini, e al lancio dell’operazione Morthor a settembre, nella quale viene impiegato il grosso delle truppe ONU.
In questo scenario, un contingente di soldati irlandesi, la Compagnia A, composta da circa 150 uomini, facente parte del 35º Battaglione di fanteria irlandese, viene dislocato presso la città mineraria di Jadotville, a circa 120 km a nord-ovest di Elisabethville. A comanadarli c’è un giovane ufficiale il comandante Pat Quinlan (Jamie Dornan).
Nei giorni successivi il comandante a modo di verificare l’ostilità degli abitanti della zona, quasi tutti coloni di origine belga, e di registrare un insolito movimento di truppe katanghesi e mercenari che fanno pensare ad un concentramento di truppe in previsione di un attacco all avampsoto ONU situato alla periferia della città, sulla strada che conduce ad Elisabethville. Pat Quinlan dà ordine di scavare delle trincee per rendere più difendibile la posizione e invia il capitano William Donnelly al quartier generale di Elisabethville per ottenere rinforzi che però gli vengono negati in quanto non si ritiene che il presidio corra alcun rischio.
La storia darà ragione a Quinlan che subirà a partire dal 13 settembre per ben 5 giorni ripetuti attacchi da parte di truppe regolari Katanghesi rinforzate da irregolari-mercenari, e si arrenderà solo il 17 settembre, ormai a corto di munizioni, viveri e acqua. Rientrati in patria dopo una breve prigionia furono accolti con freddezza a causa dell’onta della resa. Nel 2005, a più di quarant’anni dai fatti si è finalmente rivalutata l’azione della compagnia e del suo comandante, nel frattempo spentosi nel 1997, e sono stati resi i giusti onori a quei soldati che seppero tenere testa ad un nemico molto più numeroso ed equipaggiato in un contesto di totale indifferenza da parte dei vertici ONU.
Le armi nel film
Le armi che si vedono nel film e che erano in dotazione in quegli anni agli uomini dei due schieramenti sono per la maggior parte ancora quelle che meno di venti anni prima erano state protagoniste del Secondo conflitto mondiale come la 58/ che Rene Faulques (Guillaume Canet), comandante dei mercenari, impugna più di una volta contro Quilan; o la Browning High Power usata sia da Quinlan che da alcuni mercenari (in realtà il modello che compare nelle scene del film ha l'estrattore esterno al carrello il che indica una produzione successiva al 1962 e quindi il modello è anacronistico), per le corte.
Stessa cosa nel campo delle lunghe con i Lee-Enfield No 4Mk1 e i Lee-Enfield No.4Mk.I(T), con ottica per tiratori scelti, imbracciati dalla maggior parte degli uomini della Compagnia, affiancati dai più recenti FN FAL 7.62x51mm NATO e dai FN MAG 58. Per le armi di squadra il fucile mitragliatore Bren MK1 .303 British, le mitragliatrici Browning M2HB, Browning M1919 A4 e Vickers .303 British ci riportano ancora alla guerra combattuta negli anni 40, non così le armi automatiche come il mitra svedese Carl Gustav m/45 calibro 9 mm, entrato in servizio nel 1945 e impiegato oltre che nella Crisi del Congo anche nel Guerra del Vietnam e nel conflitto arabo-israeliano, nel film in dotazione ai soldati irlandesi o il Mat 49 in calibro 9x19mm, mitra francese prodotto dal 1949 che invece è impugnato dai mercenari francesi.
Per le armi pesanti si torna al panorama della armi impiegate durante la Seconda guerra mondiale, le forze Katanghesi impiegano infatti contro i trinceramenti del presidio ONU dei mortai M2 da 60mm di fabbricazione statunitense; entrati in servizio nel 1940 ne furono prodotti più di 60.000 durante il conflitto.