La Fabbrica d’armi Pietro Beretta ha recentemente pubblicato sul suo sito web un interessante documento intitolato “Bilancio di sostenibilità” che ripercorre l’evoluzione della Holding in particolare negli anni più recenti, illustrando come l’azienda italiana sia impegnata attivamente a difesa dell’ambiente e del welfare, non solo dei suoi dipendenti. Il documento può essere scaricato in formato .PDF dal sito della Beretta.
Un mondo di ferro e acqua corrente:
Ferro e acqua sono state per secoli la base dell’artigianato e dell’industria metallurgica. Senza il minerale di ferro e senza l’energia prodotta dalle pale ad acqua è impossibile costruire spade, elmi e canne di archibugi. È questo il motivo principale per cui la Val Trompia è dai tempi dei romani un centro di produzione di armi di qualità; il minerale di ferro abbonda sulle montagne circostanti, e la ricchezza di corsi d’acqua, a partire dal Mella, ha sempre assicurato ai magli gardonesi l’energia necessaria per forgiare e plasmare il metallo. Le prime tracce di attività della famiglia Beretta risalgono al 1526, data in cui Bartolomeo Beretta emette una ricevuta (tuttora conservata negli archivi dell’azienda) attestante il pagamento di 296 ducati per la fornitura all’Arsenale di Venezia di 185 canne d’archibugio. Dopo quindici generazioni e quasi mezzo millennio, Beretta è ancora la più longeva dinastia industriale del Mondo, un primato che non è certo stato conquistato sprecando risorse. Al contrario, l’azienda di Gardone può vantare una avvedutezza nella gestione delle risorse che anticipa il termine oggi abusato di “azienda sostenibile” e “riconversione ecologica”.
La trasformazione di Beretta da azienda di medie dimensioni a realtà industriale è dovuta essenzialmente a Pietro Beretta, che ne tenne saldamente le redini dal 1903 al 1957 portandone progressivamente il numero di dipendenti da 130 a 1.500. Sotto la sua guida, nel 1913 Beretta costruì la sua prima centrale idroelettrica,
alla quale seguì un secondo impianto nel 1949. Risale al 1998 invece il primo impianto di cogenerazione a gas. Nel 2009 Beretta ha installato un primo impianto fotovoltaico seguito, l’anno seguente, da un secondo impianto, per una potenza globale di 157 Kw.
Ma non è tutto: l 25 settembre 2015 i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma che prevede 17 obiettivi definiti “Sustainable Development Goals” (SDGs) che richiede il contributo di tutti i Paesi membri per portare il mondo su un percorso sostenibile a favore delle persone, del pianeta e della prosperità.
Per procedere all’attuazione dell’Agenda Globale, i Paesi membri dell’ONU si sono prefissati 17 obiettivi comuni di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals) da raggiungere entro l’anno 2030.
Anche alle imprese è stato richiesto di svolgere un ruolo attivo, che con le proprie risorse e competenze possono offrire un contributo fondamentale al raggiungimento di questi obiettivi. Beretta guarda anche al Green Deal europeo, dal momento che l’Unione Europea mira ad essere il primo continente a impatto climatico zero, per un’economia moderna, competitiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse, attraverso i seguenti obiettivi: non siano più generate emissioni di gas a effetto serra a partire dal 2050, una crescita economica disgiunta dall’uso delle risorse e che nessuna persona e nessun luogo venga trascurato. La transizione ecologica che ormai è diventata un punto di riferimento irrinunciabile per lo sviluppo economico dell’Italia ma anche dell’intera Europa, non potrà che richiedere in futuro ulteriori iniziative, e in questo senso Beretta sembra essere perfettamente a suo agio.
Pianeta, persone e prosperità: i tre assi portanti di Beretta
L’azione intrapresa da Beretta è sintetizzata dalla regola delle tre P, ovvero Pianeta, Persone e Prosperità, un concetto in realtà semplice e condivisibile che pone al centro dell’attenzione il rispetto per l’ambiente, per le persone (in particolare i lavoratori, ma non solo) e per la possibilità che grazie al lavoro e al progresso la prosperità sia alla portata di tutti. Nel nostro paese purtroppo non mancano esempi di come in passato si sia trascurata la salute dei cittadini in nome dell’occupazione: è evidente che si tratta di una strada sbagliata e impercorribile, che alla lunga non ha salvaguardato nessuna delle due cose. Serve quindi una nuova prospettiva in grado di assicurare sviluppo economico e benessere sociale.
L’intervento del Presidente Franco Gussalli Beretta durante la conferenza stampa di fine 2021, che riportiamo integralmente, è una chiara spiegazione di come l’azienda gardonese stia già ottenendo concreti risultati in termini di risparmio energetico e riduzione delle emissioni.
Il bilancio di sostenibilità per l'anno 2020
“Durante questo 2021, abbiamo anche ragionato su come poter raccontare noi stessi e su come ci impegniamo sul fronte ambientale e sociale. Queste riflessioni ci hanno condotti alla redazione del Bilancio di Sostenibilità, lo strumento che contiene le valutazioni in merito all’impatto economico, ambientale e sociale dell’Azienda e che mostra come la stessa contribuisca al raggiungimento dei 17 obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite contenuti nell’agenda 2030 dell’ONU. Il nostro desiderio è che il documento sia sempre più parte integrante del nostro modo di comunicare agli Stakeholder, siano questi enti pubblici, realtà private, fornitori e, ovviamente, giornalisti. La copia che presentiamo oggi per la prima volta è stata stampata utilizzando carta riciclata a cominciare dalla copertina.
Nonostante la compilazione di questo documento non sia un obbligo per la nostra azienda, abbiamo comunque deciso di metterci in gioco e raccontare ai nostri Stakeholder come ci muoviamo lungo i tre assi portanti: Planet, People e Prosperity. Si tratta del racconto puntuale di tutto quello che facciamo, dall’ambiente alle persone e per questo tutte le aree aziendali sono state coinvolte. Ne è nato così un documento di circa 90 pagine facilmente leggibile e consultabile grazie al corposo ausilio delle infografiche. In questo senso vorrei anche ringraziare la società Poliedro Studio di Telgate per il supporto: li abbiamo scelti come partner dati i loro pregressi di successo in tale ambito con aziende del calibro di Brembo e Streparava.
Questo è solo un primo passo, ora saremo impegnati in un’attività di assesment con il fine di verificare che tutti gli indicatori GRI Standard (ovvero le linee guida per creare i rendiconti della performance sostenibile o sociale) siano stati e vengano rispettati nell’edizione che presenteremo ufficialmente e contestualmente con il Bilancio d’Esercizio per il 2021.
Ma entriamo nel dettaglio. E partiamo dalla “colonna portante”: PLANET. È sotto gli occhi di tutti che la sostenibilità ambientale sia un obbligo se vogliamo salvare un pianeta sempre più in difficoltà. In Beretta questo tema è sentito e affrontato da generazioni: basti pensare che nei primi del ‘900 il mio bisnonno Pietro fu molto attento investendo nelle centrali idroelettriche, attraverso le quali ancora oggi Beretta produce energia sostenibile.
Per essere un’azienda sempre più sostenibile abbiamo introdotto e mano mano potenziato il progetto BEPLANET in cui sono raccolte e monitorate tutte le iniziative e i progetti in campo ambientale attuati da Fabbrica d’Armi. Gli obiettivi dichiarati sono:
- La riduzione del consumo di acqua
- Riduzione del consumo di materie prime
- Utilizzo di materie prime più sostenibili
- Riduzione della produzione di rifiuti
- Produzione di rifiuti meno nocivi
- Riduzione emissione dei gas serra
- Smart Energy Management
In tema di riduzione del consumo di acqua mediante la realizzazione di impianti dedicati alla depurazione delle acque di processo è stato possibile riutilizzare quest’ultime per un risparmio annuo di oltre 55 milioni di litri.
Abbiamo lavorato molto anche in ottica riduzione della plastica e della carta. Quanto alla plastica le valigette di quasi tutti i modelli di fucile semiautomatico e della nuova carabina BRX1 sono stati sostituiti con imballi in cartone 100% green. Questo ci ha permesso una riduzione del consumo di plastica pari a 51 tonnellate nel 2021, con la previsione di arrivare a 130 tonnellate nel 2022.
Altra iniziativa molto importante è la digitalizzazione dei manuali d’uso. Questa politica ha permesso di ridurre il consumo di carta per 35 tonnellate nel 2021, con la previsione di arrivare a 51 tonnellate nel 2022.
Queste due politiche di riduzione di carta e plastica hanno generato una riduzione di CO2 immessa nell’aria pari a 219mila chili. Restando in ambito di emissioni, abbiamo terminato in queste settimane il Carbon Footprint Assesment, cioè la valutazione dell’impatto aziendale in termini di rilascio di CO2. La raccolta dai dati è stata completata, ora li stiamo elaborando e, a inizio 2022, avremo una fotografia nitida che ci permetterà di programmare i prossimi passi di miglioramento.
Tra questi atti concreti voglio ricordare che in Azienda sono state installate colonnine di ricarica e wallbox per auto elettriche. L’obiettivo che ci siamo posti è quello di avere una flotta aziendale composta per il 70% da auto ibride o elettrificate entro il 2024. Viene da sé che questo desiderio rientra in un discorso molto più ampio legato al tema dell’utilizzo smart dell’energia. Come accennato in precedenza, fin dai primi del ‘900 Beretta ha investito per migliorare il suo fabbisogno energetico. Oggi sono lieto di dire che Fabbrica d’Armi utilizza per l’80% energia prodotta da fonti sostenibili (idroelettrico + fotovoltaico + cogenerazione), mentre il consumo da fonti rinnovabili (idroelettrico + fotovoltaico) è pari al 46% dei consumi totali.
Per ridurre l’impatto aziendale è molto importante trovare nuove soluzioni sui processi produttivi e i vari trattamenti. Ad esempio, adottiamo una tecnologia a uso esclusivo denominata Aqua Tech Shield che ci ha permesso di sostituire il Bruniton (verniciatura a spruzzo a base di Teflon) con una soluzione ad acqua. Contestualmente, stiamo rottamando tutti gli impianti che utilizzano solventi.
Un altro problema che abbiamo affrontato con lo scopo di farlo diventare un’opportunità tramite cui migliorarci è quello dell’eliminazione del cromo esavalente nel rivestimento delle canne: a breve questa sostanza sarà messa al bando dall’Europa. Il nostro profondo impegno unito alle alte competenze tecnico-scientifiche delle risorse interne e dei nostri partner ha portato alla presentazione di un progetto che ha permesso l’aggiudicazione di un grant nell’ambito di Bando Life promosso dalla Commissione Europea. Si chiama “Cromozero”.
Come è evidente l’impegno di Beretta per una riconversione più rispettosa dell’ambiente parte da lontano, e ancora più lontano è destinata a portare l’azienda. Vi invitiamo a scaricare e a leggere il del Bilancio di Sostenibilità relativo all'anno 2020, pubblicato da Beretta: contiene interessanti dati e altrettanti spunti di discussione.