Per Ian Fleming, lo scrittore, giornalista ed ex spia che creò il personaggio di James Bond, la scelta dell’arma personale dell’agente 007 fu chiara solo dopo aver chiesto consiglio all'esperto di armi britannico Geoffrey Boothroyd che criticò la pistola Beretta in calibro 6,35 mm, che Fleming aveva scelto per i primi racconti pubblicati a partire dal 1953. Secondo Boothroyd una pistola in calibro 6,35mm sarebbe stata troppo poco potente per le necessità di un agente operativo e suggerì di scegliere un’arma con un maggiore potere d’arresto. Dopo aver scartato armi come la Tokarev TT33 russa e la giapponese Nambu Type 14, i due, che nel frattempo si erano scambiati numerose lettere, si accordarono sulla Walther PPK in 7,65 mm, che all'epoca era già un classico. Boothroyd è stato poi ricordato sullo schermo nel personaggio di Q, anche se certamente il vero esperto di armi non sarebbe stato d'accordo con la frase fattagli pronunciare dagli sceneggiatori in una delle sequenze iniziali di "007 Licenza d’uccidere”, secondo cui i colpi della PPK calibro 7,65 avrebbero “una penetrazione come quella di un mattone attraverso una finestra”.
Ad aggiungere confusione all’approssimazione, non solo in "007 Licenza d’uccidere” si parla di una Walther PPK in calibro 7,65, ma poi Sean Connery nel film usa una Walther PP (in calibro 9 Corto): anche la pistola che Bond restituisce a Q, che dovrebbe essere una fantomatica Beretta calibro 6,35 (quindi una modello 418 o 950 B) è in realtà una modello 34 sempre in 9 Corto, probabilmente perché era l’unica a disposizione degli armaioli di scena.
Comunque sia, fin dal primo film "007 Licenza d’uccidere", la Walther PPK di Bond è stata un filo conduttore di quasi tutte le sue avventure cinematografiche.
Non sempre però è stato possibile essere fedeli fino in fondo al binomio Bond/PPK, per svariate ragioni. Nella locandina del film "Dalla Russia con amore", Connery tiene addirittura in mano una pistola ad aria compressa Walther LP53. Quando furono scattate le foto nel 1963, una Walther PPK non era disponibile e il fotografo David Hurn, già famoso all'epoca, contribuì senza tanti complimenti mettendo nelle mani di Connery la sua Walther LP 53 in calibro 4,5mm, che di solito usava per rilassarsi nel retro dello studio. I grafici dello studio di montaggio avrebbero poi dovuto ritoccare la foto accorciando la canna troppo lunga, e nessuno si sarebbe accorto della differenza. Naturalmente il ritocco fu dimenticato e la foto con la pistola ad aria compressa divenne un'icona della serie 007 e fu ripresa più volte sui manifesti fino a "Si vive solo due volte". La LP 53 usata per la foto, con il numero di matricola 054159, è stata successivamente venduta all'asta per ben due volte insieme ad altri oggetti di scena di Bond. Nel 2010 fu venduta da Christie's per l'incredibile cifra di 437.000 dollari e di nuovo nel giugno 2013 per poco meno di 250.000 dollari, sempre con un certificato di Hurn che attestava che si trattava effettivamente della pistola ad aria compressa che appare nel manifesto del film. La Walther PP di "007 Licenza d’uccidere" è invece stata venduta all’asta a Beverly Hills nel 2020. Un offerente anonimo si è aggiudicato la pistola per 256.000 dollari. Considerando che nel momento in cui scriviamo un dollaro USA e un euro valgono la stessa cifra, fate voi i conti…
Ma l'agente 007 doveva anche essere adattato cinematograficamente ai tempi che cambiano. Nel 1983, quando uscirono due film di Bond indipendenti, la PPK fu sostituita dalla più moderna Walther P5, che fu impugnata sia da Roger Moore in "Octopussy" che dall'ex Bond Sean Connery in "Mai dire mai". L'uso della Walther P5 da parte di ben due versioni degli agenti segreti più famosi del Mondo, purtroppo, non ebbe grandi effetti sulle vendite di questa semiautomatica in calibro 9 Luger per certi versi interessante, prodotta dal 1977 al 1993 in circa 100mila esemplari.
Le cose sono poi cambiate nel 1997 con il film "Il domani non muore mai". Nel 1994, il gruppo Umarex aveva rilevato l'azienda Walther, allora in difficoltà finanziarie e l'aveva praticamente accelerata verso il nuovo millennio con la nuova P99 con impugnatura in polimero. Nel film vediamo Bond (Pierce Brosnan) che perde la sua amata PPK in combattimento a Saigon e può scegliere una nuova pistola nell'armeria segreta dell'agente Wai Lin (Michelle Yeoh). "Ah, la nuova Walther P99! Avevo già chiesto a Q di prenderne una anche per me!" esclama entusiasta. Nessun professionista del marketing avrebbe potuto fare di meglio. Naturalmente, il produttore Carl Walther ha tratto profitto dalla fama cinematografica che circonda la PPK fin dagli anni Sessanta, anche se, secondo l'azienda, fino ad oggi non ha dovuto sborsare alcuna sponsorizzazione in denaro, ma solo "in natura".
Il boss della Walther Wulf-Heinz Pflaumer, che ha diretto il gruppo Umarex/Walther dal 1994 al 2012 insieme al cofondatore Franz Wonisch, si è sempre rallegrato, del fatto che tutti gli altri sponsor, dalle case automobilistiche agli orologi di 007, abbiano investito somme immense per apparire nel film come product placement per promuovere le vendite. Si dice che gli armaioli della produzione abbiano chiesto a Walther di consegnare una dozzina di pistole PPK prima dell'inizio delle riprese. Alcune di queste sono state utilizzate così com’erano per i primi piani, altre sono state trasformate in "oggetti di scena", ossia pistole ad uso scenico incapaci di sparare veramente, ma in grado di produrre una vampata e provocare l’estrazione del bossolo.
Umarex, leader del mercato mondiale delle armi da fuoco libere, ha costantemente sfruttato la fama da 007 del marchio interno Walther: per ogni uscita cinematografica erano disponibili versioni speciali come pistole a salve oppure a CO2, talvolta con silenziatori finti e un'estetica speciale che ricordava l'immagine dell'agente (ma mai il titolo originale, che era protetto). Anche quando la Walther PPK dovette essere eliminata dalla gamma Umarex (gli stampi utilizzati per decenni erano diventati inutilizzabili), la domanda (di modelli di seconda mano) non diminuì affatto.
Con il passaggio a Daniel Craig nel ruolo di 007 in "Casino Royale" nel 2006, si è osato un salto indietro nel tempo agli anni precedenti di Bond (nei famosi titoli di testa con la sequenza della canna della pistola, viene mostrato il primo omicidio autorizzato di Bond, che gli ha dato il numero di agente 007). Tuttavia, nella sua prima apparizione come James Bond, Daniel Craig portava ancora la P99; solo nei film successivi, da "Quantum of Solace" in poi, è tornato a una PPK; in "Skyfall" la pistola, ormai mutata in PPK/S, è dotata di un sensore che permette solo alla mano di Bond di azionarla. In ogni caso, non si dovrebbe nemmeno cercare di mettere in ordine cronologico le varie trame dei 25 film di Bond e di capire i vari usi delle armi Walther. Se l'eroe usa una marca diversa (ad esempio una Heckler & Koch come in "Spectre"), l'ha solo rubata a un cattivo e la getta via dopo l'uso. A proposito, il sito Internet Movie Firearms Database offre una panoramica di prim'ordine sulle armi, non solo per quanto riguarda i film di James Bond: qui si possono trovare anche molte foto dettagliate delle armi in uso.
Naturalmente non è ancora chiaro come James Bond tornerà in vita dopo la sua morte in "No time to die" e come sarà armato, per non parlare del prossimo attore o attrice che ne vestirà i panni. Probabilmente il creatore di 007 Ian Fleming non aveva pianificato tutto questo con largo anticipo, ma finché Barbara Broccoli continuerà a essere coinvolta nella EON-Film e nei film di Bond, ci sarà sicuramente almeno una pistola Walther. Così ad Arnsberg e a Ulm, presso Walther, sono di nuovo in attesa della famosa chiamata dal set.
E se nel frattempo volete sapere tutti i dettagli sulle armi di James Bond, non possiamo che consigliarvi il libro “Le armi di James Bond”, scritto dal collega Paolo Tagini: il libro è scritto benissimo, da un grande appassionato di 007 e grandissimo esperto di armi. Distribuito nelle armerie da Paganini conta 114 pagine formato 16,5x24 cm con 168 foto quasi tutte a colori. Oltretutto il prezzo è molto popolare: 13 euro.