Active Shooter Response
Nel corso della giornata di studio organizzata da Thin Blue Line Italia e riservata agli operatori professionisti, i discenti hanno potuto ripercorrere, attraverso i dati e le casistiche illustrate, la nascita del fenomeno Active Shooter, le criticità operative emerse in altri Stati, soprattutto in America ed in Europa, la necessità di protocolli comuni e gli scenari in cui una forza di polizia può trovarsi ad intervenire, non solo in termini di risposta atta a far cessare la minaccia ma anche sotto il profilo del primo soccorso d’emergenza alle vittime e del primo coordinamento tra il personale che interviene, identifica il target e gestisce i primi momenti operativi e logistici. Ricordiamo che con il termine inglese Active Shooter si indica è un individuo impegnato in modo attivo nell'uccidere o nel tentare di uccidere altre persone in un'area confinata e popolata.
Sono stati analizzati nel corso del seminario anche varie casistiche nazionali, fornendo spunti di analisi e riflessione su come migliorare le procedure operative anche quando trattasi di personale non specialistico.
La giornata, fortemente sostenuta dall’associazione Thin Blue Line Italy, voleva infatti essere un’occasione di riflessione e approfondimento in una cornice comune, dove i protagonisti principali siano coloro i quali, per ruolo sociale, sono chiamati ad intervenire per primi in casi come questi. Le Forze dell'Ordine possono trovarsi impegnate in simili eventi nel quotidiano, dovendo attivare una risposta pronta in termini di azioni, metodi e coordinamento contro una minaccia che non è identificabile esclusivamente come un soggetto utilizzatore di un’arma da fuoco. Sempre più spesso si palesano scenari riconducibili a violent Intruder (intruso violento) e active assaliant (assalitore attivo) o soggetti con disturbi mentali che non necessariamente sono terroristi, ma che dovranno essere gestiti con procedure idonee a limitare i danni per la collettività.
La missione di Thin Blue Line Italy consiste, oltre alla volontà di trasferire anche in Italia quella filosofia e sentimento internazionale di fratellanza e supporto tra e per le Forze dell’Ordine, quella di porsi culturalmente come collettore di professionalità attraverso iniziative e appuntamenti che possano mettere in contatto operatori di polizia al fine di migliorare la sicurezza in favore della collettività.
I dati provenienti dagli Stati Uniti e da altri Paesi europei indicano quanto sia fondamentale avere un protocollo per le situazioni con Active Shooter e che questi protocolli debbano far parte del piano di gestione delle emergenze. Gli stessi dati mostrano che più persone possono essere uccise in pochi minuti e almeno due terzi degli incidenti che hanno coinvolto Active Shooters sono terminati con l'arrivo delle forze dell'ordine che hanno gestito l’intervento.
Per la giornata il poligono di Lograto ha messo a disposizione un docente certificato presso la National Tactical Officer Association (NTOA) proprio sulla particolare tematica, ovvero PRtAS (Police Response to Active Shooter), un corso tenuto negli Stati Uniti con accesso riservato esclusivamente ad operatori di polizia e agenzie governative.
Il confronto tra docente e discenti, anche grazie alla proiezione di casi reali, ha permesso di discutere e confrontarsi sulle casistiche illustrate, rafforzando la consapevolezza su numerosi aspetti. Tra questi da sottolineare il coordinamento interforze, l'utilizzo costante di protezioni balistiche durante i servizi di polizia, gli importanti aspetti addestrativi necessari alla gestione delle minacce improvvise, lo sviluppo di protocolli derivanti da esperienze tratte da eventi di questo tipo. Oltre a questi, ulteriori e non secondari aspetti affrontati durante la prima parte della giornata sono stati quelli inerenti l’Incident Command System at patrol level (ovvero l'approccio standardizzato al comando, al controllo e al coordinamento della risposta alle emergenze) quale base per gestire ed eseguire particolari tipi di interventi ed il concetto di Rescue Task Force (RTF) dove gli operatori devono anche possedere abilità di soccorritori.
La gestione delle emorragie massive
Una parentesi è stata anche dedicata all'importanza del primo soccorso in emergenza e sul ruolo fondamentale del first responder , ovvero il primo operatore ad arrivare sul posto, nel soccorrere le vittime oltre che fermare la minaccia.
Il riconoscimento e gestione delle emorragie massive è infatti strettamente collegato al concetto di intervento sulla scena di un evento Active Shooter o comunque di un soggetto violento e dovrebbe rientrare nella formazione base di ogni operatore di polizia, in quanto potenziale e primo soccorritore nel corso dell’espletamento del suo servizio, al pari del BLSD.
La seconda parte della giornata è stata infatti dedicata, sempre negli spazi messi a disposizione da 1 Gun Bank, ad un corso sull'arresto delle emorragie massive nell’ambito della campagna internazionale “STOP the Bleed" tenuto da personale sanitario e facente parte del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana.
Il corso si è articolato in una fase teorica seguita da prove pratiche al termine del quale è stata rilasciata la certificazione Bleeding Control Basic Course.
A termine delle attività sono stati estratti a sorte tra i partecipanti dei presidi (tourniquet e bende israeliane) e delle tasche per il loro trasporto gentilmente offerti da FLAMOR srl e Barbarossa Tactical Shop con i quali Thin Blue Line Italy coopera da tempo nella sensibilizzazione e diffusione della campagna
“Peggio di una vita non salvata è una vita che si poteva salvare!"
Basandosi su questo importante concetto, dal 2018 l’associazione Thin Blue Line Italy organizza infatti eventi dedicati alla gestione delle emorragie massive riservate agli operatori di polizia, una pratica utile a tutti, ma che, per chi opera quotidianamente per la sicurezza, deve essere una priorità.
La giornata, che ha rappresentato anche un ulteriore momento di incontro e socializzazione, è stata intervallata da un pranzo comune tra i partecipanti presso il ristorante annesso all’interno del poligono. Gli operatori di polizia che erano provenienti da diverse regioni e amministrazioni in un clima di confronto, amicizia e rispetto hanno rafforzato con queste espressioni ancora una volta la filosofia Thin Blue Line in Italia, dando stimolo ed impulso ad elevare le proprie competenze professionali in favore della società, attraverso iniziative gratuite o alla portata di tutti.
Il Poligono 1 Gun Bank
L’evento è stato anche occasione per un tour all’interno del poligono 1 Gun Bank, una innovativa struttura che vanta una superficie complessiva di oltre 20.000 mq, dove oltre alle aule studio messe a disposizione per l’evento trovano spazio un poligono per aria compressa con 10 linee di tiro, e 4 aree separate per le armi da fuoco. Queste ultime dispongono rispettivamente di 6 linee a 25m, 5 linee a 50m, 12 linee a 300m ed un'area da tiro dinamico di 900mq, oltre ad una assortita armeria con possibilità di noleggio armi ed acquisto munizioni, vestiario, buffetterie ed accessori vari.
Il poligono 1 Gun Bank ha deciso di sposare la mission dell’Associazione Thin Blue Line Italy, andando concretamente incontro agli operatori di polizia, attraverso una convenzione permanente che offre uno sconto sui prezzi di listino del 50% sulla quota d'iscrizione annuale, sul noleggio delle armi da fuoco corte e le linee di tiro a 25m.
Un ringraziamento particolare va anche a Luminox Italia, Barbarossa Tactical Shop, Flamor srl e Underdog Tactical partner dell’evento e sostenitori dei valori che animano l'Associazione Thin Blue Line Italy.