Sharp Art Exhibition: coltelli artistici da tutto il Mondo in mostra a Opicina

Video: Sharp Art Exhibition

Visto il livello altissimo dei pezzi esposti, abbiamo voluto visitarla e realizzare una gallery fotografica, che consentisse di ammirare i capolavori esposti anche a coloro che non sono riusciti a apprezzarli di persona. 

Ma la vera buona notizia è che Sharp Art non nasce, come di consueto, per essere una mostra stanziale con cadenza annuale: il progetto è di farne un evento itinerante con scopi educativi e divulgativi, che porti in giro per l’Europa la conoscenza del coltello nella sua doppia anima di utensile fondamentale e straordinaria opera d’arte, in aperto contrasto con l’ignoranza proibizionista che dilaga ultimamente.

Con l’occasione, abbiamo approfittato per intervistare Ruggero Amá, l’appassionato che ha ideato e realizzato questo sorprendente progetto, riuscendo a riunire un gran numero di coltelli di altissimo interesse per qualsiasi appassionato.

Per restare informati sui prossimi appuntamenti con Sharp Art, vi consigliamo di visitare la pagina Facebook di Sharp Art o il canale Instagram isitaknife.

Galleria fotografica Sharp Art Exhibition

Fucina Fogonero (Italia) Takedown Bowie, lunghezza complessiva 53 cm, con lama in Damasco composito (15n20 + 1095) e manico in avorio di mammut. Guradia e pomo sono in acciaio brunito, con intarsi in filo d'argento del sempre eccellente Carlo Cavedon. 
Wroan Custom Knives (Polonia) Ispirato ai design di Samuel Lurquin, il Viper è un poderoso sub-hilt con lama in acciaio 80CrV2, con finitura blackwash. Il manico è composto di acciaio dolce anticato e quercia di palude, con costruzione a codolo passante.
Pavel Pelikan (Repubblica Ceca) Momo è un’aggressiva rivisitazione del classico Kukri nepalese in damasco forgiato (K720 + 75Ni8 + K600) con 100 strati per lato e centrale in K720. Manico in G10, bronzo, frassino stabilizzato, mentre guardie e pomo sono in K720. Fodero realizzato in pelle bovina e di pitone reticolato.
Oliver Goldschmidt (Italia) Terra è un integrale in acciaio 52100, con l’impugnatura cava per renderlo più leggero, che colpisce per la pulizia delle linee e il perfetto stacco fra le superfici. Le particolari sfumature di grigio sono frutto di un’ossidazione controllata dell’acciaio, a eccezione dei biselli principali.
Bruno Bruna “Graciut” (Italia) Il Geometer IX è il nono modello della serie dei coltelli geometrici inventati da Graciut nel 1984, tutti diversi e dunque unici al mondo. L’acciaio è il 154CM, mentre il manico è in fibra di carbonio. La cura realizzativa è quella che ha reso famoso l’artigiano maniaghese.
Alfredo Faccipieri (Italia) Unico coltello da cucina presente nella mostra, quello di Faccipieri è un vero capolavoro di rara eleganza, in stile giapponese. Il tagliente è in Damasteel Sparse Twist, inossidabile, abbinato a un manico in acero stabilizzato grigio.
Josh Scott (Stati Uniti) Questo Mosaic Micro è un piccolo integrale in damasco mosaico forgiato, con finitura ad alto contrasto. Il fodero è di Guster Leather, pensato per il trasporto in tasca e l'esposizione, abbellito da un intarsio in struzzo e dotato di chiusure magnetiche.
Jacco Van de Bruinhorst (Canada) Griffin, integrale in damasco mosaico ritorto, dai fortissimi contrasti, ingentilito da raffinati arabeschi in oro a 24k. Il particolare supporto magnetico con cui viene esposto, lo fa apparire leggero come una piuma. 
Erik Markman (Paesi Bassi) Bowie in in damasco di 02 + 15n20. La guardia è dello stesso materiale, mentre il resto dell’impugnatura è in acero stabilizzato e tinto, con dettagli in bronzo. Premiato come miglior coltello Fighter alla Dutch Knife Exhibition 2024. 
Random Knives (Argentina) Flor Azul, coltello da Combattimento in damasco "Rivers of Steel". Guardia in acciaio inossidabile, colorata di blu tramite trattamento termico. Il manico è in legno di Palma Negra con collarino in bronzo. Il supporto espositivo riprende gli stessi materiali, colori e texture del coltello. 
Pasquale De Bartolomeo (Italia) Elegant Fighter in acciaio S90V, con impugnatura in acero stabilizzato e guardie in AISI 416, separati da spaziatori neri e gialli. Il coltello risulta ancora più straordinario se si considera che l’autore può usare solo una mano, per realizzare i suoi coltelli. 
Bertie Rietveld (Sud Africa) Mantis è un integrale nell’inconfondibile stile di Rietveld, realizzato nel suo tipico damasco Dragonskin e ispirato nelle forme alla mantide religiosa. Completa il tutto un inserto in giada nera, mentre il logo del coltellinaio è celato all’interno della consueta lente stenopeica. 
Rodrigo Sfreddo (Brasile) Ruggero, così si chiama questo coltello da gaucho moderno, in damasco forgiato con motivo casuale, composto da 125Cr1 + 15N20. La parte di manicatura in ebano africano è assemblata in stile Keyhole. II fodero è in pelle, con intarsio in pelle di squalo. 
Cas Brothers (Argentina) Il Patagonia è un integrale realizzato con un damasco mosaico ( 1095 + 15N20) dalla trama sorprendentemente fitta e complessa, ottenuta grazie alla grande abilità di Claudio Sobral nella forgiatura dell'acciaio, unita alla bravura dei suoi fratelli Ariel e Marcelo. Guancette in Ironwood. 
La Mano del Diablo (Italia) Coltello/ mannaia da cucina. Manico composto da ottone, corno di bufalo d’acqua, gazzella e zebu. Il tagliente è in K720 con ai lati due placche di damasco raindrop, il tutto è stato poi forgiato fino a ottenere la forma desiderata. 
Cas Brothers (Argentina) Un’altra opera dei tre fratelli argentini. Questa volta si tratta del loro primo tentativo di Keyhole, in cui la fibra di carbonio si fonde magistralmente con l'acciaio damasco. Dopo di questo ne hanno realizzati altri ancora più impressionanti, che vi consigliamo di visionare sul loro sito.
Guilherme Camargo (Brasile) Pugnale da stivale “Isabella”, ispirato agli originali del XVI° secolo. Lama in San Mai con anima in damasco turco a spirale e fianchi in acciaio inossidabile, con finitura multicolore. Guardia e spaziatore sono in titanio, mentre il legno è noce turco. 
Emiliano Fetel (Italia) Daga chiudibile con meccanica tipo liner-lock. La lama è in damasco mosaico ritorto, fortemente contrastato, mentre per il manico il coltellinaio ha scelto la fibra di carbonio, impreziosita da coppie di intarsi in madreperla e mostrine in acciaio incise a mano. 
Henning Wilkinson (Sud Africa) Impressionante daga simmetrica con lama in acciaio 80CrV2, alleggerita da una lunga scanalatura centrale. Il manico, a codolo passante, ha una base in acciaio dolce anticato, completata da elementi in quercia palustre, madreperla e dettagli in oro.
Michal Komorovsky (Slovacchia) Si chiama Princess questa daga da caccia in acciaio Sleipner a 61 HRC, finita con rivestimento DLC, applicato anche a guardia e terminale del manico. L’elemento ligneo è in Wengé lavorato a torciglione. Completa il tutto un fodero in pelle bovina.  
Tom Ward – Tempestcraft (Stati Uniti) Caucus Zulifqar è una spada la cui forma deriva da un incrocio fra il Kindjal caucasico e lo Zulfigar, lama sacra per la religione islamica. Il manico è in ferro battuto e ironwood sabbiato, mentre per la lama è stato usato nientemeno che il mitico damasco Wootz. 
Tom Ward – Tempestcraft (Stati Uniti) Bowie capolavoro di Tom Ward, con tagliente clip point particolarmente affusolato in damasco e una guardia in ferro battuto risalente a 150 anni fa, con il ramo inferiore curvato all’indietro. Il manico in legno è monolitico, fissato da un pin realizzato in ottone, come gli spaziatori.  
Kiku Matsuda (Giappone) Una straordinaria katana rivisitata in chiave moderna da Kiku Matsuda. La lama è in OU-31, con un’estetica che richiama da vicino i grandi classici della tradizione giapponese. La manicatura è in moderno G10 nero, mentre il fodero in Kydex. 
Kiku Matsuda (Giappone) Ryuga è un full-tang in OU-31, con manico in G10 nero. Il suo design, estremamente moderno, ricorda un Kukri, seppur rivisto nel personalissimo stile del coltellinaio giapponese. Alla fine dell’impugnatura, un tratto di codolo resta scoperto, per fungere da percussore. 
Francesco Piccinin (Italia) Ash Hunter in acciaio RWL34 a 60 HRC. Il manico inizia con un collarino in fibra di carbonio, seguito da uno spaziatore in acciaio 416 e un blocco di radica di frassino stabilizzata; in mano sorprende per la leggerezza. Il fodero è in cuoio a concia vegetale.  
Claudio Mondo Ercoli (Italia) Snello chiudibile linerlock con lama e bolster in acciaio damasco "explosion" autoprodotto. Cartelle realizzate in titanio, lavorate a lima e coperte da guancette in avorio antico. Le piccole viti Torx creano un piacevole contrasto con il design classico del pieghevole. 
Presso la mostra erano esposti anche degli strumenti da taglio di provenienza africana, risalenti all’inizio del ‘900, lì per simboleggiare la millenaria storia del coltello, che nelle sue varie evoluzioni accompagna l’uomo fin dagli albori.