Sencut è un nuovo produttore di coltelli cinese che fa parte del gruppo WeKnife/Civivi del quale ci siamo già occupati in più di una occasione. L’azienda è molto giovane ma si presenta sul mercato con un catalogo già articolato su cinque modelli pieghevoli: Scepter, Episode, Actium, Citius e Snap, tutti chiudibili con apertura a flipper e blocco della lamadi tipo liner-lock, ciascuno dei quali è disponibile con diversi materiali dell’impugnatura e finiture della lama. I prezzi già alla base decisamente contenuti e le frequenti promozioni sul sito di e-commerce della casa asiatica rendono il prezzo di questi coltelli estremamente conveniente.
Citius e Scepter: due coltelli razionali ed economici
Abbiamo ricevuto per valutazione due diversi modelli Sencut, il Citius con impugnatura in G10 di colore blu e lo Scepter con impugnatura in Micarta. Si tratta di due coltelli di dimensioni standard, con lame in acciaio 9Cr18MoV lunghe rispettivamente 83 e 75,4 millimetri. Adatte quindi agli impegni quotidiani, ma comunque con abbastanza filo per affrontare impegni più gravosi. Ma incominciamo dall’inizio.
I due coltelli sono consegnati in una scatola di cartone con un robusto cassetto interno che ben protegge il coltello, contenuto in una guaina di cellophane, dagli eventuali urti. All’interno troviamo solo una bustina di Silica-gel, ma visto il prezzo di acquisto di entrambi i modelli, inferiore ai 40 euro, non ci aspettavamo nulla di più. La grafica della confezione è piacevole e una volta tanto molto luminosa.
Partiamo dal modello Citius, che è facilmente riconoscibile per l’estesa asola di forma ovale che occupa la prima metà del dorso della lama. L’asola ha la doppia funzione di alleggerire la lama e di offrire un punto di appoggio per il pollice, in modo da permettere un’agevole apertura con una sola mano. La lama può anche essere aperta in modo fulmineo agendo sul flipper dorsale, che unito ai cuscinetti a sfera in ceramica, permette di estrarre la lama dal manico in una frazione di secondo. La piastrina deputata alla chiusura funziona perfettamente, serrando la lama con un click ben avvertibile, ed è molto morbida da sganciare. È davvero notevole apprezzare l’effetto dei cuscinetti in ceramica che conferiscono al coltello una fluidità di apertura eccezionale, se si considera la fascia di prezzo in cui in Citius rientra, ovvero meno di 40 euro.
Realizzata in acciaio 9Cr18MoV la lama del Citius ha un profilo drop point piuttosto snello, con filo liscio e una bella finitura stonewashed dall’aspetto granuloso, che contrasta piacevolmente con la tonalità azzurra dell’impugnatura. Quest’ultima è in G10 dalla piacevole texture appena visibile ma efficace nel favorire una salda presa. Le guancette nascondono una coppia di piastrine sulle quali sono stati praticati dei fori di alleggerimento di forma trapezoidale, e il risultato si apprezza soppesando il Citius che, nonostante abbia una lama di buone dimensioni, ferma l’ago della bilancia sul valore di soli 70 grammi. La clip è in acciaio inox e permette il porto in posizione “tip up”; è fisata all’impugnatura tramite una coppia di viti torx incassate e può essere facilmente spostata sul lato opposto. Il mio giudizio sul Sencut Citius è più che positivo, tenendo ovviamente conto del rapporto qualità/prezzo. Oltre che in blu elettrico l’impugnatura del Citius è disponibile in nero, arancio, verde OD green, bruno TAN e rosso amaranto, una tavolozza in grado di soddisfare tutti.
La famiglia Sencut si allarga con il modello Scepter
Veniamo ora al secondo modello, lo Scepter (scettro in inglese) che ha una certa aria di famiglia, ricordando abbastanza il cugino Civivi Elementum, di cui riprende le linee generali, ma con una impugnatura più sottile, pur essendo ben utilizzabile anche da chi come me ha le mani di taglia superiore alla media. Anche in questo caso abbiamo un coltello EDC leggero e maneggevole, sempre dotato di cuscinetti in ceramica, con impugnatura in G10 dotata di texture microscopica ma ben grippante, piastrine interne alleggerite e una lama in acciaio 9Cr18MoV, lunga 75,4 millimetri per uno spessore di 3 mm, con finitura stonewashed dalla trama molto fine, che sembra quasi una satinatura. A differenza del Citius che è disponibile solo con impugnatura in G10, alcune varianti dello Scepter hanno guancette in Micarta di colore bruno, come l’esemplare fotografato, oppure grigio o verde oliva. L’apertura dello Scepter avviene agendo sul flipper dorsale oppure sul piolo ambidestro posizionato sul dorso. Anche in questo modello l’apertura è super fluida e sembra quasi di usare un coltello ad apertura assistita. L’impugnatura è piuttosto sottile, con qualche tocco di finezza come il gradino ricavato all’altezza dell’area di azione del liner, dove però c’è qualche segno di lavorazione. Poco male, ho visto di peggio su coltelli che costavano sei o sette volte tanto. Anche il Sencut Scepter monta una clip in acciaio inox in posizione di porto tip-up, reversibile sul lato opposto. Il peso dello Scepter è di 70 grammi, con qualche minima variazione tra i modelli con guancette in G10 e quelle in Micarta. Anche in questo caso siamo di fronte a un coltello dal prezzo leggero ma al quale non manca nulla.
Non c’è nulla da dire, a rischio di sembrare troppo esterofilo devo riconoscere che oggi un sempre maggior numero di coltelli fatti in Cina non hanno più nulla a che fare con i prodotti scadenti e raffazzonati che si vedevano anche solo dieci anni fa. Il tempo vola, e chi ha voglia di fare e imparare ottiene risultati lusinghieri.
Grazie alla confezione bella, pur non essendo ricca come quella dei cugini Civivi, entrambi i coltelli sono perfetti come oggetto-regalo. A tal proposito conviene tenere d’occhio il sito del produttore Sencut e il suo negozio online su Amazon poiché in occasione di eventi speciali, come Halloween, Black Friday, Natale eccetera, sono previste delle promozioni per gli acquisti online con sconti interessanti.