Nel corso del mio consueto girovagare nelle mostre di coltelli avevo notato già da qualche tempo la presenza di un giovane coltellinaio che proponeva i suoi modelli accompagnati da un cofanetto a tenuta stagna, cosa a dire il vero molto inconsueta, e devo ammettere che è stato quello a farmi notare per la prima volta Manuele Messori e i suoi coltelli. Nel corso degli ultimi anni ho potuto constatare la grande originalità e qualità del suo lavoro e ho quindi deciso di condividere con i lettori di all4shooters una chiacchierata virtuale con Manuele.
Buongiorno Manuele, racconta agli amici di all4shooters qualcosa su di te…
Vivo ad Arceto un piccolo paesino in provincia di Reggio Emilia, sono progettista meccanico e attualmente lavoro alla Kohler di Reggio, Emilia azienda americana che ha produce motori Diesel esportati in tutto il mondo. Oltre ai coltelli nutro un’altra passione ovvero lo studio delle Arti Marziali. Fin da adolescente ho studiato vari stili quali Aikido, Kali Filippino, Jeet Kune Do, Silat e Jiu jitsu brasiliano e questo mi ha avvicinato al mondo delle spade e katane antiche a cui ho dedicato altrettanta passione.
Quando e come hai iniziato a fare coltelli?
Costruisco coltelli dal 2010 da quando un amico mi regalò un pezzo di barra di balestra da camion forgiata da lui dicendomi: “Prova a realizzare un coltello con questo, se ne sei capace!” Da quel momento ho scoperto un mondo di materiali, geometrie e tecniche di costruzione che mi hanno portato dove sono oggi.
Come definiresti lo stile dei tuoi coltelli?
Forse è banale descriverlo come “unico” ma credo sia la verità… Confrontandomi con altri coltellinai provenienti da tutto il mondo posso affermare che le mie lame risaltano per unicità, combinazione di materiali e design. Attualmente sto cerando di riempire quel gap tra coltello “tattico” e coltello da collezione che ad oggi ancora pochi in pochi affrontano.
Quali materiali prediligi per le lame e le impugnature. Quali preferisci lavorare?
Per quanto riguarda le lame i damaschi sono in assoluto i miei acciai preferiti, attualmente però per ragioni di costi e - passami il termine - di mercato, i damaschi risultano molto onerosi, sto perciò lavorando molti super acciai come ATS 34, RWL34 e ELMAX. In passato ho utilizzato moltissimo k720 e 1095 ed anche con questi mi sono trovato benissimo. Mentre per quanto riguarda le impugnature uso molti materiali sintetici, titanio e zirconio anche se adoro le radiche stabilizzate.
Da quale attrezzatura è composta la tua officina?
In questo momento oltre alle numerose lime e carte vetrate, che non possono mai mancare, dispongo di una levigatrice a nastro con svariate ruote da 250-150-100 mm di diametro, una Fresatrice da banco manuale, che mi permette di realizzare molte delle lavorazioni necessarie per realizzare i chiudibili, un tornio da banco ed un forno per la tempra degli acciai inox. Dispongo inoltre di uno strumento per anodizzare il titanio ed una piccola pressa per realizzare i foderi in Kydex.
Qual è secondo te il pregio migliore dei tuoi coltelli?
Di solito prediligo acciai “utilizzabili” proprio perché vorrei che i miei coltelli facessero chilometri nelle tasche dei miei clienti (chiaramente nei limiti della legge italiana). Proprio per questa ragione dal 2014 eseguo il trattamento di DLC sulle lame che permette di proteggere anche gli acciai carboniosi dall’ossidazione.
A questo cerco di aggiungere un design accattivante e un mix di materiali difficili da reperire in commercio che “ritagliano il coltello” sulle richieste del cliente.
E qual è la parte più impegnativa da realizzare?
Ci sono moltissime lavorazioni complesse nella realizzazione di un chiudibile, per quanto mi riguarda la parte più complessa è di sicuro la simmetria del coltello, infatti realizzando tutto completamente a mano senza ausilio di maschere o dime mi affido esclusivamente “all’occhio” cercando di migliorare ogni giorno.
Tu a differenza di tanti altri coltellinai offri le tue lame in cofanetti tattici: parlaci un po' di questa idea.
L’esigenza di avere un box o cofanetto più moderno per poter conservare il coltello è nata da una necessità personale, avevo infatti bisogno di una valigetta pratica da portare con me in cui mettere coltello, accendi fuoco e altri utensili senza che questi “viaggiassero” sparsi per lo zaino. Ho così acquistato le prime valigette online. Poi, vedendo che questa soluzione poteva “completare” il prodotto, ho fatto un passo in più ricercando cofanetti più professionali, a tenuta stagna e possibilmente made in italy. Infine, sto facendo ritagliare volta per volta la gommapiuma contenuta all’interno delle scatole sulle geometrie del coltello in modo da poterlo conservare al meglio durante il trasporto.
A quali fiere e mostre partecipi in Italia?
Nel 2020 avrei voluto partecipare alle mostre di Valdobbiadene, Livorno, Romano di Lombardia e allo Show della Corporazione Italiana Coltellinai a Milano, e probabilmente anche alla mostra del coltello artigianale di Perugia.
Avevo inoltre intenzione di partecipare ad altre mostre all’estero come il Blade Show di Atlanta, il FICX di Parigi e la mostra di Gemblox, in Belgio. Purtroppo, l’emergenza covid-19 ha reso impossibile lo svolgimento delle mostre programmate nella prima metà dell’anno. Vedremo come si evolverà la situazione in futuro. Dal momento che in questo periodo è meglio restare a casa, invito gli appassionati a visitare il mio sito web e i miei canali social.
Quali sono i tuoi contatti su web?
La mia pagina internet è www.Messoriknife.com
Su Instagram e Facebook mi trovate con @messoriknife.