Domenica 10 luglio, sotto un sole cocente che non ha minimamente scalfito gli animi dei numerosi partecipanti, avvezzi a ben altri cimenti, si è svolta la giornata conclusiva del festival “Celtic Days” nello splendido scenario del parco del Maglio di Ome, un anfiteatro naturale circondato da boschi.
Qui, nel cuore della Franciacorta sorge dal Medioevo il maglio Averoldi, tuttora funzionante per la gioia di appassionati di lame e di storia dell'artigianato.
Del festival abbiamo già dato notizia su all4shooters, oggi vi vogliamo raccontare della mostra “Damascus Brixia 2016” organizzata per la prima volta in concomitanza della fiera da un gruppo di coltellinai della zona che utilizzano il maglio ad acqua per forgiare il proprio acciaio o il damasco.
Alla mostra hanno preso parte circa una trentina di espositori e il tema principale della mostra era proprio il damasco, il magico metallo dalle trame striate, ottenuto saldando e ripiegando con pazienza e precisione lamine di acciaio dal diverso tenore. La giuria era composta dai giornalisti Gabriele Minelli (Il Giornale di Brescia) e Giorgio Brancaglion (all4shooters/Coltelli) e da Rino Stefano Majolini, già sindaco di Ome e Presidente della fondazione Casa Museo Malossi, un museo attiguo al Maglio Averoldi che racconta la storia del grande incisore e antiquario bresciano.
Il lavoro della commissione è stato difficile dal momento che ciascuno degli espositori aveva sul tavolo pezzi di notevole levatura. Con grande modestia e sportività i coltellinai “del maglio” hanno deciso di uscire dalla competizione, e questo ha semplificato un po' il lavoro dei giudici che a un certo punto si sono sentiti come l'asino di Buridano (che non decidendosi a scegliere da quale mucchio di fieno mangiare, morì di fame...).
Insomma, tra due giornalisti e un politico la cosa rischiava di andare per le lunghe, ma alla fine è stata presa la decisione di dare il primo premio a Vassago, al secolo Adriano Donzelli, un giovane e promettente coltellinaio che ha realizzato il N°30, un superbo Bowie con lama in acciaio HR1095 con tempra differenziata, manico in hybridwood e fodero in cuoio con inserti in pelle di murena.
Secondi a pari merito Camillo Silvano, con un importante coltello da caccia con lama in damasco, impugnatura in palco di cervo e fornimenti di ottone e Natale Facchetti Luigi, che proponeva diverse belle lame con finitura a grezzo di forgia. I premi erano costituiti da prodotti dell'azienda vinicola locale di Stefano Majolini e sono stati particolarmente apprezzati dai coltellinai.
Aldilà del valore puramente morale della premiazione, va rilevato come il livello dei coltelli proposti era molto alto ed è stato davvero difficile decidere chi premiare.
Complimenti quindi a tutti i coltellinai intervenuti e agli organizzatori di questo evento che è stato soprattutto una bella occasione per ritrovarsi tra amici.