Il coltello Zero Tolerance 0460 è un disegno di Dimitri Sinkevich, coltellinaio russo affascinato sia dalla doppia possibilità del coltello di essere al contempo attrezzo e oggetto d’arte e dai risultati che si possono ottenere combinando disegni non convenzionali con la funzione di utilità che un utensile deve avere.
Zero Tolerance 0460 di Dimitri Sinkevich
Non si tratta del primo disegno di Sinkevich realizzato per Zero Tolerance, ma dell’evoluzione di un coltello precedente - lo 0450 - divenuto in breve il best seller del produttore industriale. Ma su quella base, i clienti incominciarono a chiedere di più: dimensioni un po’ più grandi, impugnatura un po’ più curva, un po’ più fibra di Carbonio e così via.
More, di più, è il vocabolo topico delle vendite e della pubblicità statunitensi, in cui ogni nuovo prodotto deve avere qualcosa in più del precedente perché ci si possa illudere - di solito senza motivo, trattandosi spesso di acquisti emozionali - di giustificare ciascun dollaro speso.
È tuttavia curioso che nel nostro caso quel di più (more…) non sia stato presentato e offerto dal marketing e dalla pubblicità ma specificamente richiesto dal cliente. Beh, una certa volubilità nel marketing fa il paio con un aspetto che ogni coltello, questo incluso, ha in comune con il mondo femminile.
Vi è qualcosa di femminile nel senso che un coltello condivide con quel mondo la significativa presenza di un aspetto fisico, dato dall’armonia delle curve e nel nostro caso dal disegno, di un abito dato dalla forma e dai materiali del manico, e infine di un’anima che essendo costituita dall’acciaio è, a differenza di quella delle donne - metà del cielo per la quale tutti noi appassionati di armi e di lame nutriamo un profondo rispetto che può raggiungere forme di reverenza - ben definibile ed interpretabile mentre sul tema “capire le donne” si potrebbero scrivere ponderose enciclopedie senza giungere ad alcun risultato.
All’anima di questo Zero Tolerance 0460, che è l’acciaio CPM-S35VN, vale la pena di dedicare qualche considerazione un po’ approfondita.
Materiali e caratteristiche del coltello Zero Tolerance 0460
CPM allude a un procedimento proprietario di Crucible Industries, in cui si creano polveri facendo attraversare l’acciaio in colata da una corrente di gas inerte, solitamente Argon.
In quel modo il materiale solidifica in microscopiche sferette di elevata purezza, che sono compattate ad alta pressione in piccole billette con una densità che deve raggiungere il cento per cento.
Quindi queste pseudo billette compattate a freddo sono trasformate in barre per laminazione. Se ne ottiene un materiale estremamente omogeneo, con carburi finissimi distribuiti in modo uniforme.
Nel resto della sigla, S sta per Stainless, inossidabile, V e N stanno rispettivamente per Vanadio e Niobio mentre il numero 35 serve solo a distinguere il materiale dal suo predecessore S30V, elaborato da Crucible in collaborazione con il coltellinaio custom Chris Reeve.
Entrambi gli acciai sono abbastanza facili da affilare anche se entrambi logorano velocemente i nastri della carteggiatrice.
Il CPM-S35VN sostituisce una parte di Vanadio con lo 0,5 per cento di Niobio, che combinato con il Carbonio conferisce una robustezza maggiore del 20 per cento rispetto al predecessore ed una elevata resistenza alla scheggiatura del tagliente.
Questo è particolarmente importante per via dell’elevata durezza del materiale temprato: con tempra da 1095 gradi il CPM-S35VN raggiunge la durezza do 64 HRc, che diventano comunque uno straordinario 60 HRc dopo un doppio rinvenimento a 540 gradi.
Consideriamo che i coltelli professionali da macellaio hanno tutti una durezza di 53 HRc.
Con i corretti trattamenti termici, la tenuta del filo di una lama in CPM-S35VN è straordinaria.
L’anima di questo coltello, cioè il CPM-S35VN, si appoggia ad un aspetto fisico sottile, sfilato e curvilineo che nel mondo della coltelleria è indicato come Persian Skinner.
Per quanto poi riguarda l’abito, giusto per completare l’esame degli aspetti femminei del coltello, una lama siffatta è alloggiata in un manico in duplice materiale, fibra di Carbonio e Titanio, all’interno della quale ruota su cuscinetti a sfere per il dispiegamento: l’apertura con pinna dorsale – gli americani la chiamano Flipper – è velocissima e decisa.
Poiché il blocco della lama in apertura è ottenuto con il sistema Frame Lock ideato a suo tempo da Chris Reeve, una placchetta di acciaio temprato è inserita all’interno dell’elemento di blocco ed è fissata ad esso con una vite. Data la diversa durezza dell’acciaio e del Titanio questa soluzione si rende necessaria per evitare il rapido logoramento dell’elemento più tenero.
La curvatura ergonomica del manico è un piccolo capolavoro di Sinkevich che consente di percepire l’attrezzo come un’estensione delle proprie dita.
Quanto all’estetica, l’elegante colore bronzeo della fibra di Carbonio fa il paio con la duplice finitura della lama; la differenza dei materiali è armonizzata da un distanziatore d’alluminio anodizzato e lavorato; una clip per l’aggancio del coltello alla tasca nella posizione Tip Up (punta in alto) completa un insieme equilibratissimo mentre la sua realizzazione con rivestimento in Teflon agevola il porto come coltello di uso generale e quotidiano.