Armi da collezione: una rarissima pistola Borchardt 93 
in calibro 7,65x25 con marchi siamesi 

Una pistola Borchardt 1893 nella sua valigetta quasi completa. Manca solo la fondina.

L’ultimo decennio dell’Ottocento segnò una vera e propria rivoluzione culturale, perché in quel periodo nacque la pistola semiautomatica. Vi furono, per la verità, precedenti tentativi di discostarsi dal revolver: la pistola di Laumann del 1891, così come la Bittner, erano tuttavia armi a ripetizione manuale. 

La ripetizione del colpo veniva attuata da un secondo grilletto da azionarsi col dito medio nel caso della Bittner o con lo stesso indice che azionava il grilletto del caso dell’arma di Laumann, che divenne la prima semiauto quando l’armaiolo austriaco Joseph Laumann vendette il suo prototipo ai fratelli Schoemberger, coi quali collaborò per lo sviluppo della Schoemberger-Laumann del 1892, immediatamente seguita dalla Salvator-Dormus. Queste due pistole ad ogni modo rimasero ad uno stadio pressoché prototipale.

Borchardt 93, la prima pistola semiautomatica di successo

Una Borchardt 1893 con calciolo e fondina originale. A destra il simulacro del caricatore in legno che serviva per tenere aperto l’otturatore.

La prima semiautomatica a riscuotere un successo commerciale, che va inteso con giudizio in quanto scontava sia un prezzo necessariamente elevato sia una diffusa cultura del revolver, oltre al fatto che la soluzione stessa di una pistola semiautomatica costituiva un’idea nuova non da tutti accettata, apparve nel 1893 e fu la creatura di Hugo Borchardt. Presentata in una valigetta con una ricca dotazine di accessori (tre caricatori - quello che sembra essere il quarto è un simulacro che serve a mantenere aperto l’otturatore e contiene l’estremità per il maneggio della bacchetta per la pulizia – più il calciolo, un appoggiaguancia, la cinghia e un alloggio per piccoli pezzi, oltre alla fondina di cuoio) l’arma presentava una linea di mira sufficientemente lunga perché, con il calciolo, si potessero ingaggiare bersagli fino a 50 metri, distanza alla quale, con parecchio ottimismo, si provavano le armi da fianco. 

Una una rara pistola a ripetizione Bittner modello 1893. Questa pistola a ripetizione camerata in calibro 7,7 mm Bittner arrivò sul mercato fuori tempo massimo. 
Una rarissima pistola a ripetizione di Josef Laumann del 1891 in calibro 8 mm Schönberger. Questa è stata venduta all’asta da Hermann Historica.
Un’altra straordinaria rarità venduta all’asta da Hermann Historica: la pistola austriaca Salvator Dormus del 1891, che fu la prima vera semiautomatica mai brevettata. 
C) La linea straordinariamente elegante e futuribile della pistola Maxim-Silvermann del 1897. 

La cartuccia era la 7,65 Borchardt (7,65x25) che depotenziata darà origine al 7,65 Parabellum e irrobustita al 7,63 Mauser e al 7,62 Tokarev. Il caricatore inserito nell’impugnatura non e una novità assoluta, visto che già ce l’aveva la Salvator-Dormus, l’otturatore articolato traeva ispirazione da quello della mitragliatrice di Hiram Maxim, peraltro modificato per la necessità di un disconnettore, non presente nell’arma full-auto. L’elemento di originalità era costituito dal sistema di recupero, con una molla che nella sua deformazione progressiva ammortizzava progressivamente il rinculo escludendo qualsiasi forma di urto tra carrello e fusto. L’otturatore non urta, ma nell’apertura è dolcemente accompagnato fino al piegarsi dell’articolazione. 

È una soluzione che non si è mai più ripetuta e che fu adottata inizialmente dallo stesso Georg Luger, come dimostrano i disegni per il brevetto della Borchardt-Luger. Incidentalmente, con il compianto Emanuele Marcianò avevamo in animo di scrivere un articolo a quattro mani sul tema: “Dalla Luger alla Borchardt”, imperniato proprio su quella soluzione. La Borchardt 93 era ingombrante e non particolarmente aggraziata, per quanto nobilitata da finiture eccelse, ma sarebbe stato necessario attendere fino al 1897 per la linea di un’eleganza senza tempo di una Maxim-Silvermann alla quale verosimilmente, pur avendole imposto il nome (Silvermann era un suo dipendente), il vecchio Hiram non mise mai mano.

La fortuna commerciale della Borchardt 93 fu immediata e durò nel tempo, tanto che un brevetto USA fu ancora richiesto, e ottenuto, nel 1896, anno che vide la messa sul mercato della Mauser C96, adottata nel 1899 dalla Regia Marina che con quell’adozione mise in movimento un mercato fino a quel momento stentato. Bisognerà attendere l’anno successivo, il 1900, per le prime pistole semiautomatiche di grande produzione: la Browning 1900 e la Parabellum della stessa data.

Lato sinistro di una pistola Borchardt 1893 di produzione Loewe.
Lato destro di una pistola Borchardt 1893 di produzione Loewe.

La Borchardt 93 con marchio Siamese dell'armeria Gunstore

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Una tavola del brevetto americano della pistola Borchardt 1893, registrato oltreoceano nel 1896.

I nostri lettori ormai conoscono bene l’armeria Gunstore Bunker di Milano, che ci ha ospitati spesso per realizzare video e articoli su armi da collezione estremamente rare e interessanti sia dal punto di vista storico sia collezionistico. Tra tanti vogliamo ricordare ad esempio il servizio che abbiamo realizzato sulla pistola Bren Ten in calibro 10mmAuto della quale il negozio milanese aveva ben due esemplari e la presentazione della rara pistola a ripetizione Fiala Arms, antesignana delle armi da sopravvivenza. Ma torniamo alla nostra Borchardt 1893 in calibro 7,65x25: quella in vendita da Gunstore è in condizioni di conservazione eccellenti prodotta dalla DWM (Deutsche Waffen-und Munitionsfabriken) di Berlino. Oltre a essere un’arma molto rara in assoluto, questa ha la particolarità di presentare sulla parte anteriore dell’impugnatura un punzone che riproduce una ruota fiammeggiante, un cosiddetto “chakra”, segno distintivo del regno di Siam (l’odierna Thailandia) che ai primi del ‘900 acquistò, in via ufficiale, un lotto di C93 per il suo esercito e per la polizia. Il punzono è ben visibile nel video e sul ricchissimo e dettagliato sito internet dell'armeria Gunstore, che presenta altre foto di questa e di altri pezzi da insonnia.

Una tavola del primo brevetto di Georg Luger che riprende la soluzione tecnica della Borchardt.

Secondo le poche fonti disponibili, circa una ventina di queste pistole furono spedite in Siam (l’odierna Thailandia) anche se oggi è ormai impossibile verificare la quantità esatta. Quello che è certo è che finora si conoscevano soltanto tre esemplari di Borchardt 1893 con il punzone del “chakra” rispettivamente con i numeri di matricola 2915, 2956 e 3019 e questa, con matricola 2268 è la quarta. L’esemplare in possesso del Gunstore è monomatricola e il numero è riportato anche sui due caricatori di scorta, oltre che su diverse parti della pistola, come il grilletto e il dente di aggancio del calciolo. E a questo proposito, questo esemplare di Borchardt 1893 è accompagnata da un calciolo differente da quello normalmente che accompagnava la pistola: è più lungo e confermerebbe l’appartenenza della pistola al contratto siamese in quanto identico a quello di un’altra pistola ’93 appartenente certamente alla stessa fornitura. Ma non vogliamo togliervi il piacere di guardare il nostro video, dove Massimo di Martino ci illustra le particolarità di questo pezzo davvero straordinario.

Vi lasciamo quindi alla vostra clip ringraziando Hermann Historica per averci consentito di usare le foto di alcune delle pistole più rare del Mondo, vendute nel corso degli anni dalla prestigiosa casa d’aste bavarese. Restate sintonizzati per altri video su armi da collezione sorprendenti!

Video: La Borchardt 93 con marchi siamesi all'armeria Gunstore