Alphonse Gabriel “Al” Capone è ancora oggi riconosciuto come il gangster per antonomasia, anche grazie a innumerevoli film, programmi televisivi e libri dedicati alla sua figura. Al Capone nacque nel 1899 New York, figlio di una coppia di immigrati provenienti entrambi da Angri, una cittadina in provincia di Salerno. Fin da giovanissimo Al si rivelò un attaccabrighe: a quattordici anni fu espulso dalla scuola cattolica perché aveva aggredito una insegnante: iniziò quindi una serie di lavoretti sempre meno legali e presto intraprese la carriera di piccolo criminale. Una sera, mentre faceva il buttafuori in un locale, insultò pesantemente una ragazza, il cui fratello lo ferì al volto con un coltello, facendogli guadagnare il celebre soprannome di “Scarface” (sfregiato).
Trasferitosi a Chicago Al Capone scalò rapidamente la vetta del crimine, guadagnando allo stesso tempo cifre astronomiche con il commercio illegale di alcolici (all’epoca vigeva ancora il proibizionismo) e diventando, nel 1931 il “capo dei capi”. Il clima di terrore e omertà creato da Capone, che grazie ai suoi introiti faraonici disponeva del denaro sufficiente a corrompere anche poliziotti e magistrati di alto livello, rese molto difficile il lavoro degli inquirenti onesti e si faticava a trovare testimoni delle uccisioni e delle violenze perpetrate da Capone e dai suoi sodali. Ma il capo dell’F.B.I. Edgar J. Hoover era intenzionato a spedire il “nemico pubblico numero uno” dietro le sbarre e impose un cambio di passo nella guerra contro Capone e i suoi complici. Finalmente, nel 1933 Capone fu arrestato per evasione fiscale (la vicenda è raccontata nel film “Gli intoccabili”) e condannato a undici anni di carcere. Inizialmente la prigionia di Capone nel carcere di Atlanta trascorse tra agi e privilegi di ogni tipo, e di fatto egli continuò a gestire il suo impero criminoso senza problemi. Ma nel 1934 fu trasferito nel carcere di Alcatraz, appena inaugurato, e sottoposto a una detenzione dura che ne minò la salute facendo riaffiorare i sintomi della sifilide contratta da giovane. Nel 1939 fu scarcerato per buona condotta e trascorse il resto della sua vita lottando contro la demenza indotta dalla neurosifilide. Morì il 25 gennaio del 1947 nella sua casa di Palm Springs, in Florida.
La collezione della famiglia di Al Capone: più di 180 pezzi all'asta
Dopo la morte di Al Capone la tenuta di Palm Springs fu chiusa e rimase disabitata fino al 1952. Gli oggetti e gli arredi che conteneva non sono mai sfuggiti al controllo della famiglia Capone che ora ha deciso di mettere all’asta circa 180 pezzi, tra fotografie, mobili, arredi, lettere e anche armi appartenenti ad Al Capone, alla moglie Mae e al figlio Sonny. La stima totale dei lotti va da circa 380 a 700 mila dollari. L’asta organizzata dalla Casa d’aste Whitterell’s si svolgerà presso il Sutter Club di Sacramento (California) il prossimo 8 ottobre 2021. Si potrà partecipare all’asta di persona, con offerta telefonica o online sul sito www.liveauctioneers.com.
Uno dei lotti più interessanti dell'asta è una lettera di tre pagine, scritta a matita, spedita da Al Capone, mentre era detenuto ad Alcatraz, a suo figlio Sonny (1918-2004). Il suo valore è stimato tra 25.000 e 50.000 dollari (circa 22-44 mila euro). Quello che interessa più gli appassionati di armi sono però i lotti 21 e 49, due pistole semiautomatiche Colt di proprietà personale di Al Capone.
Le pistole di Al Capone: La Colt Pocket che chiamava "dolcezza"
La prima è una Colt Pocket 1908 Hammerless in calibro .380 Auto (9 Corto) con matricola 77036, finitura brunita e guancette in legno pregiato, non di serie. Secondo le dichiarazioni della nipote Diane, questa era la pistola che Al Capone portava per difesa personale: "Ci furono numerosi attentati a mio nonno. Infatti, in una delle famose biografie si riferiva a mio nonno come all'uomo più oggetto di attentati del paese, e così lui doveva essere preparato al peggio. Quella era la sua pistola numero uno per proteggersi, per quanto lo riguardava, e so che si riferiva a quella pistola come sweethart, ovvero dolcezza".
Si tratta di una pistola elegante e tutto sommato compatta, se consideriamo che fu progettata più di un secolo fa, alimentata da un caricatore da sette cartucce (otto nella versione calibro .32 ACP) e dotata di canna da 100 mm per una lunghezza totale di 180 mm. La pistola montava due diverse sicure: la prima a leva sul lato sinistro del carrello, la seconda era automatica, sull’impugnatura. Lo scatto era in singola azione, con chiusura a massa. La definizione “Hammerless” indica che la pistola è a cane interno, una soluzione interessante per un’arma pensata per il porto dissimulato poiché evitava che il cane potesse impigliarsi negli abiti in fase di estrazione. All’epoca la Colt Pocket Hammerless 1908 era sicuramente una delle migliori pistole da difesa sul mercato: fu adottata dalla polizia di New York e dall’esercito degli USA come arma per ufficiali di grado superiore. Ma fu anche molto amata dai criminali: oltre che da Al Capone, che pare non se ne separasse mai, fu usata anche da Bonnie Parker e da John Dillinger, che ne aveva in tasca una il giorno del 1934 in cui fu ucciso dalla polizia.
Interessante notare come nel 2020 sia stata battuta all’asta per 69 mila dollari una pistola analoga, ma con finitura nichelata, che sarebbe stata di proprietà del noto gangster. Ma se nel caso della pistola nichelata non esiste una prova diretta della connessione tra l’arma e Capone, ma solo una testimonianza giurata, nel caso della Colt Pocket all’incanto da Whitterell’s c’è la continuità, visto che è sempre stata detenuta dalla famiglia Capone. Il prezzo stimato per questa pistola va dai 30 ai 60 mila dollari, circa 25-50 mila euro.
All'asta la pistola preferita da Al Capone: una Colt 1911 speciale
Parliamo ora della semiautomatica 1911 definita sul catalogo come “la preferita di Al Capone”. Si tratta di una 1911 Government Model in calibro .45 ACP con estese incisioni a fiorami, zigrinatura artigianale della parte anteriore dell’impugnatura e di quella posteriore.
Il numero di matricola è parzialmente abraso e sono leggibili solo le cifre C837. Anche in questo caso le guancette originali sono state sostituite da una coppia in palco di cervo. Le mire originali sono state sostituite con un set per tiro sportivo molto alto sulla linea del carrello, costituito da una tacca regolabile in altezza e registrabile lateralmente e un mirino con profilo Patridge. Interessante notare come sul grilletto sia montata un’estensione Ace che ne aumenta drasticamente la superficie e presenta una fine zigrinatura.
Non è possibile sapere se questa modifica sia stata voluta da Al oppure sia stata fatta dal figlio Sonny, che era un grande appassionato di armi e un eccellente tiratore con la pistola (uno dei lotti in vendita riguarda proprio un gruppo di 26 medaglie da lui vinte in gare di tiro).
Solitamente questa estensione, chiamata trigger shoe veniva usata soprattutto sui revolver quando questi erano ancora usati per le gare, ma esistevano modelli per carabina e per pistola semiautomatica.
Sicuramente non era un accessorio da montare su una pistola da difesa e la sua presenza costituisce un piccolo enigma che rende ancora più intrigante questa forty-five dall’interessante passato.
Forse Al Capone si dilettava nel tiro di precisione? Oppure le mire regolabili e il trigger shoe sono frutto di modifiche successive da parte del figlio Sonny? Forse non lo sapremo mai ma non è poi così importante. La base d’asta per questa quintessenza della pistola americana è di 100-150 mila dollari…
Per chi ha un budget più risicato, c’è la possibilità di ripiegare su un temperino a quattro lame prodotto da Larter & Sons di New York, con guancette d’argento lavorate a guilloché e la sigla AL realizzata con venti brillanti montati su platino.
Il prezzo di partenza di questo intrigante oggettino appartenuto ad Al Capone è di 1250 dollari, poco più di 1.100 euro. Considerato il valore storico e la qualità della fattura, non è poi molto.
Non rimane che attendere la conclusione dell’asta per vedere chi sarà così fortunato (o spendaccione) da portarsi a casa le pistole del nemico pubblico numero uno… Nel frattempo potete vedere in un video alcuni dei pezzi più importanti.