Si dice che nella guerra moderna il vincitore sarà sicuramente l’esercito le cui batterie avranno la durata maggiore.
La causa di una sconfitta militare non sarà più attribuita ad errori di strategia, di tattica, di organizzazione militare o a sensibili differenze nella qualità degli armamenti ma sarà riferita alla logistica e assolutamente banale: “Avevamo finito le pile”.
La stessa considerazione vale per gli artifici illuminanti e segnatamente per le torce elettriche. Qui per la gestione delle batterie ci sono due scuole: una che prevede un degrado abbastanza costante, anche se si cerca di ottenere una curva di degrado a due gradienti in modo che per la prima parte di essa la luce fornita sia abbondante, e una che prevede un’erogazione pressoché costante per i primi quattro quinti di scaricamento della batteria, seguita da un degrado molto rapido.
Entrambe le soluzioni presentano una criticità: nel primo caso ci si abitua lentamente alla minore luminosità e si rischia di uscire di casa – o dalla caserma, nel caso di forze dell’ordine – con un apparato illuminante che sta per esaurirsi, mentre nel secondo caso ci si può trovare inopinatamente al buio proprio quando di una fonte di luce si avrebbe la massima necessità.
Ai difetti intrinseci dei due sistemi di gestione delle batterie di una torcia elettrica, si aggiunga il fatto che siamo dipendenti dalle batterie per moltissime altre attività che al giorno d’oggi sono parte integrante della vita di ciascuno, basti pensare alle comunicazioni con smartphone o via radio, ai visori notturni, alle telecamere o alle fotocamere.
La richiesta di energia è costante e le batterie ne forniscono solo una quantità definita. Ci viene in soccorso Streamlight, che ha elaborato una batteria portatile da cintura.
Con una capacità di 5200 mAh ci consente di ricaricare il cellulare - la radio, per i cacciatori o gli escursionisti in montagna - oppure di alimentare il tablet.
In emergenza, la batteria ha una piccola torcia a Led che ci serve per non rimanere mai al buio.
Naturalmente serve anche per ricaricare la torcia elettrica Pro-Tac HL USB prodotta proprio da Streamlight. Ha una batteria ricaricabile proprietaria, un po’ più grossa delle tradizionali 18650 al litio ma che può essere facilmente rimpiazzata da una di queste in caso di emergenza, e si ricarica attraverso una presa micro-USB.
All’altra estremità del cavetto ci può essere la batteria ricaricabile di cui avete appena letto oppure una qualunque presa USB. Poiché vi sono a bassissimo prezzo adattatori USB per la presa dell’accendisigari dell’auto, che servono anche per ricaricare la batteria da 5200 mAh, è difficile restare senza energia.
Una caratteristica particolare è costituita dal sistema TEN-Tap, che è azionato da ripetute pressioni veloci sull’interruttore a pulsante e offre tre modi di funzionamento: alto-strobo-basso, solo alto oppure basso-medio-alto.
La seconda caratteristica importante è nell’intensità di emissione, che alla massima potenza o in emissione strobo è di 850 Lumen con una durata di 1,5 ore.
L’intensità media è di 350 lumen - un’emissione che solo una decina di anni fa sarebbe stata inconcepibile anche per torce con batterie tipo D - con una durata di 4 ore mentre a bassa potenza è ancora di ben 85 lumen, pari all’emissione di tre fanali da bicicletta del tipo alimentato da una dinamo, con una durata di 12 ore.
Un anello elastico nell’alloggiamento batterie evita che questa sciacqui all’interno della torcia producendo rumore, o che lo facciano le due CR123 che si possono usare in emergenza.
La Streamlight Pro-Tac HL USB ha una clip per l’aggancio alla tasca e un fodero da cintura; l’impermeabilità fino alla profondità di 30 centimetri, ben superiore a quella di una pozzanghera in cui la torcia possa accidentalmente cadere, è assicurata da opportuno O-ring e l’oggetto resiste senza danni alla caduta su superficie dura da un metro d’altezza.
E con questo parrebbe di essere giunti alle soluzioni definitive, ma c’è ancora qualcosa.
La torcia Pro-Tac HL4 segna un punto di svolta nelle risorse per l’illuminazione destinate alle forze dell’ordine. Non solo a loro, ma fino a pochi mesi fa una torcia elettrica con emissione di 2200 lumen (sì, avete letto bene, sono proprio duemiladuecento) aveva costi non compatibili con l’acquisto da parte di un privato cittadino.
Con la Pro-Tac HL4, alimentata da 4 batterie al litio CR123 o da due batterie ricaricabili, sempre al litio, tipo 18650, abbiamo raggiunto sia uno straordinario risultato dal punto di vista dell’elettronica, visto che l’emissione non è ottenuta con una lampada HID a scarica ma con un Led, sia un risultato altrettanto straordinario dal punto di vista dei costi.
La torcia, infatti, si trova in rete al prezzo di 99 dollari Usa.
Se pensiamo al paio di migliaia di Euro che fino a pochi anni fa era il prezzo di una torcia HID di pari emissione, la tecnologia ha fatto passi da gigante.
Con la stessa somma di questa Streamlight Pro-Tac HL4, nell’ordine dei 100 dollari, solo un anno fa si acquistava Streamlight la Pro-Tac HL USB da 850 lumen di emissione.
Una speciale parabola, unita ad un vetro frontale smerigliato e a spessori differenziati, dà origine ad un fascio luminoso omogeneo, con una progressiva e graduale diminuzione verso i bordi ma che evita quella distribuzione del fascio “a scalino” che dà l’impressione di due fasci luminosi coassiali.
Le caratteristiche sono di tutto rispetto: la durata dell’emissione alla massima intensità è di un’ora e mezza con batterie CR123 e di un’ora e tre quarti con batterie 18650; a media intensità, che corrisponde a ben 600 lumen, la durata è rispettivamente di 4 ore e 4 ore e un quarto, l’emissione strobo dura due ore e tre quarti e l’emissione in bassa intensità, 60 lumen, è di 40 ore.
La torcia può sopportare l’immersione a un metro di profondità per 30 minuti e resiste a cadute da un metro su superficie dura. Le dimensioni sono tutto sommato modeste, con una lunghezza totale di 22 centimetri e un diametro massimo di 5,8 mentre il peso con quattro batterie CR123 è di 482 grammi.
Naturalmente, poiché la Streamlight Pro-Tac HL4 può essere alimentata da due batterie ricaricabili 18650, Streamlight ha provveduto anche ad un caricabatterie per queste ultime.
Che ne carica due contemporaneamente ed è alimentato da un opportuno alimentatore che fornisce una corrente di ingresso di 12 volt e che al momento è previsto solo per prese di corrente da 110 volt oppure da una presa micro USB, che può essere connessa al caricabatterie dello smartphone, ad un alimentatore USB da macchina oppure, guarda caso, proprio alla batteria da 5200 mAh, che a questo punto diventa veramente una risorsa di uso universale.
Per ulteriori informazioni visita il sito Streamlight