Il Diavolo e l’Acqua Santa: M16 e AK 47 o, se preferite, AK47 e M16. Una volta era proprio così, ma oggi, superati i blocchi ideologici, vediamo sempre più spesso armi di entrambi i tipi camerate per la munizione dell’ex-nemico, ma non solo: inutile stare a descrivere pregi e difetti delle due piattaforme, fatto sta che abbiamo visto recentemente arrivare sul mercato AK in .223 Remington e AR15/M4 in 7,62x39, ed oggi presentiamo un ulteriore passo verso l’integrazione dei due mondi.
Uno dei punti in cui le due armi sono molto differenti è il sistema di alimentazione, con l’AK dotato di tetragoni caricatori da inserire con un movimento circolare e l’AR15 dotato invece di astucci spesso troppo fragili da introdurre semplicemente come quelli di una normale pistola. Quale sistema di aggancio è preferibile? Di nuovo non prenderemo posizione, ma ci limiteremo a descrivere i pregi dei due sistemi, con l’AK che consente un aggancio sicuro e solido, al prezzo di un movimento più complesso (trovare l’incastro anteriore e ruotare l’astuccio fino all’aggancio posteriore) e l’AR15 che al contrario prevede un semplice ed intuitivo movimento ma richiede un pozzetto più profondo per ottenere una discreta tenuta e non è detto che, soprattutto con gli astucci più lunghi, non si possano avere problemi di alimentazione in caso di forti urti.
L’AR15, però, ha dalla sua un grosso vantaggio, soprattutto a casa propria, negli Stati Uniti: quello di un’enorme disponibilità di caricatori a prezzi più che popolari, cosa che al contrario non si può dire degli AK.
Aggiungiamo a tutto questo il fatto che gli americani hanno sì accettato la meccanica AK ma la vedono ancora come un qualcosa di “forestiero”, per non dire ostile, per cui cercano in tutti i modi di trasformarla secondo le loro preferenze, come calciature simil M4 e astine irte di slitte Picatinny.
Nonché convertitori che consentono di utilizzare sugli AK in .223 Remington i caricatori AR15/M4: sono arrivati anche in Italia, dove con la confusione che ancora regna relativamente ai caricatori permettono di alimentare contemporaneamente armi dei due tipi con gli stessi astucci.
Quello che presentiamo è prodotto dalla TexasAkDesigns: non è certo l’unico ma ha il vantaggio di essere realizzato veramente molto bene e di prevedere un sistema di sgancio ambidestro.
In pratica si tratta di un finto e corto caricatore AK, realizzato dal pieno in lega leggera, che si inserisce nei castelli dell’arma russa e derivati (AK74, Saiga e tutti i cloni in .223 Remington o 5,45x39) esattamente come fosse un normale caricatore: all’interno è cavo e lascia ilo spazio sufficiente ad inserire un più sottile caricatore AR15/M4.
Una volta inserito l’adattatore nell’arma, dopodiché basta dimenticarsi i comandi originali ed utilizzare quelli presenti sull’adattatore stesso: questi presenta una lunga gonna che sporge inferiormente e funge da guida per il normale caricatore tipo AR15/M4 ed è dotato due sistemi di sgancio posti sui due fianchi e comodissimi da usare.
Ha senso in Italia dove il costo dei due tipi di caricatori è più o meno lo stesso? In effetti, a chi abbia armi di entrambe le piattaforme offre il bonus di poterle alimentare con gli stessi astucci, mantenendo inoltre la stessa operatività, senza contare che l’installazione è ovviamente reversibile in ogni momento, basta agire sul pulsante di sgancio originale dell’AK e si possono di nuovo utilizzare gli astucci originali.
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