La necessità di avere le mani libere mentre si lavora in luce scarsa o addirittura al buio sembrò confliggere con l’uso di una torcia elettrica fino all’ideazione delle lampade frontali.
Ne fanno ampio uso i minatori e gli speleologi, tanto per fare un paio di esempi. Ma si trattava di strumenti di illuminazione abbastanza massicci, da attaccare all’elmetto, sicuramente non pratici da avere con sé per un’eventuale emergenza.
La situazione è cambiata radicalmente con l’arrivo dei diodi ad emissione di luce, i LED, che hanno raggiunto in brevissimo tempo prestazioni che fino a poco fa non sarebbero state neppure immaginabili.
Se la potenza delle vecchie luci frontali, che pesavano oltre un chilo con la batteria separata, era paragonabile a quella di un fanale da bicicletta alimentato dalla dinamo, e se per ottenere 180 lumen con le lampade ad incandescenza erano necessarie poderose torce alimentate da quattro batterie a stilo tipo D, oggi questa potenza di emissione è ottenuta da oggetti leggeri come questa Streamlight Bandit, che pesa meno di 37 grammi ed è alimentata da una minuscola batteria agli ioni di Litio.
Dettagli della torcia Streamlight Bandit
Il nome della torcia non si riferisce ai banditi, a ladri notturni che attentino alle nostre case, ma va letto come “band-it” in cui il verbo inglese to band significa fasciare, legare.
La piccola e potente torcia in questione, infatti, non è pensata per tenerla in mano ma per attaccarla da qualche parte su di sé: come lampada frontale, appesa alla visiera di un berretto, attaccata alla cintura o al taschino dei jeans.
Arriva in un imperforabile blister che richiede l’uso di un coltello o di una forbice robusta per essere aperto e contiene, oltre alla torcia, una banda elastica per usarla come luce frontale, una clip per l’aggancio praticamente ovunque ed un corto cavo USB.
Per mettere in funzione la torcia, che quando arriva è in posizione “Flash” cioè resta accesa solo finché è si tiene premuto il pulsante di accensione e serve per controllarne il funzionamento prima dell’acquisto, occorre caricarla completamente attaccando il cavo USB ad un caricatore per tablet.
Quello per il telefono non fornisce sufficiente corrente e allungherebbe drammaticamente il tempo di ricarica, che con il caricabatterie per tablet è di due ore e mezza per la piena carica a partire da zero. Dopo la prima volta, naturalmente il tempo si riduce perché la batteria al litio non ha effetto memoria e quindi non occorre attendere la scarica completa prima di una nuova ricarica.
La condizione di batteria in carica è segnalata da un led rosso sotto il pulsante di accensione, che diventa verde quando la carica è completata.
A partire dallo stato della batteria quando è arrivata, ci sono voluti 40 minuti.
A questo punto, l’accensione avviene con l’emissione di 35 lumen, pari a quella del vecchio fanale da biciletta e più che sufficiente per lavorare.
L’emissione a 35 lumen dura nove ore e mezza.
Una seconda pressione sul pulsante porta la potenza a 180 lumen; in questo caso la durata dell’accensione è di due ore. La posizione flash può essere ripristinata tenendo premuto per tre secondi il pulsante e la situazione precedente si ripristina allo stesso modo.
La torcia ha un luminoso colore giallo, utile per rintracciarla in fretta se cade per terra.
Cosa che non recherà disagio, se l’altezza da cui cade non supera i due metri.
Il policarbonato dello scafo è piuttosto robusto; a me è successo incidentalmente di calpestare l’oggetto senza conseguenze, ma naturalmente non mi sento di consigliarlo.
Inoltre la torcia tiene conto del lavoro all’aperto per cui, pur non essendo subacquea, non teme la pioggia. Con un prezzo al pubblico intorno ai 35 dollari, che in Italia dovrebbe essere intorno ai 40 Euro, la Bandit di Streamlight è davvero alla portata di tutti.
