Può capitare a chiunque di dover adottare qualche volta un abbigliamento formale. Ma non per questo un coltello cessa di essere utile per il disbrigo di moltissimi piccoli lavori, dall’aprire una busta al rimuovere una graffetta, dall’appuntire una matita allo sbucciare un frutto. E se un temperino sta nella tasca dei pantaloni, un coltello di dimensioni adatte all’uso trova una migliore collocazione e una più rapida accessibilità se è messo nella tasca interna della giacca.
Il modo di vestire inoltre, sia esso casual o formale, non inficia un’altra caratteristica del comportamento: quella per cui se si teme qualche minaccia, o anche solo a scopo genericamente precauzionale, ci si arma. Ma se si tiene la giacca abbottonata una pistola, anche piccola, prima o poi si vede. Meglio un coltello, che però sia adatto al tipo di abbigliamento indossato; qualcosa da portare senza dare nell’occhio.
Deve essere un oggetto utile, come tutti i coltelli, che oltre a garantire la completa occultabilità, consenta di essere messo in funzione in tempi molto rapidi, per mezzo di un’apertura assistita. Non c’è bisogno che sia grosso, solo che sia efficace. Allo stesso tempo, ciò che si porta ‒ nei Paesi che lo consentono ‒ in abbigliamento formale può trovare posto nel vestiario casual o in quello da caccia. Non deve ingombrare, ma deve essere lì quando serve. Se è sottile e leggero, sarà sempre dove ci serve, in tutte le circostanze in cui il porto sia consentito dalla legge, che deve sempre essere rispettata qualunque essa sia. Ma se la legge non consente il porto, un oggetto elegante da tenere a disposizione sulla scrivania o in un cassetto avrà sempre la sua utilità.
Non è facile trovare un buon coltello che sia anche sottile, e finora era impossibile trovarne uno ad apertura assistita. Soprattutto, nessuno dei pochissimi coltelli efficaci, ancorché privo di apertura assistita, dispone di un blocco positivo della lama in apertura e di una sicura che sia inseribile in entrambe le condizioni di lama aperta e chiusa.
Questa è una regola che vede l’unica eccezione nella Access Card, sempre di Sog, che peraltro è ad apertura manuale e, pur avendo un sistema robustissimo di blocco della lama, non dispone di sicura. Un coltello che abbia certe caratteristiche non si improvvisa, specialmente nel passaggio dalla realizzazione dei prototipi alla produzione industriale. I prototipi possono benissimo essere aggiustati a mano, visto che l’attività di aggiustaggio serve ad individuare i punti critici, ma la produzione industriale deve riuscire buona al primo colpo. Questo spiega come mai il coltello che vi presentiamo, esposto a Las Vegas allo SHOT Show nell’ormai lontano gennaio 2013, sia passato dalla condizione di prototipo a quella di prodotto regolare in produzione solo da pochissimo tempo; tanto che qui lo vedete in assoluta anteprima. Arriverà comunque su tutti i mercati, viste le caratteristiche peculiari che già hanno reso un best seller il modello precedente in entrambe le versioni dimensionali, ma al momento il costruttore non è ancora in grado di evadere gli ordini esteri perché troppo impegnato con il proprio mercato nazionale, in cui questo Slim Jim ha riscosso un immediato e meritato successo.
Rispetto ai modelli precedenti, questa eccellente versione con la punta a scalpello aderisce alle dimensioni della variante minore e presenta la sola finitura satinata, più elegante di quella brunita se applicata ad un gentleman’s knife.
Ad onta della sottigliezza, l’ergonomia è eccellente: zigrinature per l’appoggio del pollice e delle dita e risalti opportuni sui fianchi del manico monopezzo, uniti a sapienti trafori che evidenziano il marchio del costruttore, rendono salda la presa e ben indirizzabile la lama. Un tratto di falso controfilo ne agevola la penetrazione e il tipo di arrotatura, che lascia un buon tratto della lama a pieno spessore, ne mantiene la robustezza. La clip è molto piatta ed è reversibile; a complemento della reversibilità il bottone di apertura è presente su entrambi i lati. Il prezzo di listino è di 75 dollari.