Quando pulire un'arma da fuoco?
Può sembrare una domanda oziosa, perchè l'ovvia risposta è “l'arma va pulita ogni volta che la si usa”, ma c'è una seconda domanda che di fatto sta dietro quella più palese: “è abbastanza?” Per farla breve: “No.”
Ogni volta che maneggiamo un'arma lasciamo impronte che contengono grassi acidi della pelle, o persino sudore, e rimuoviamo una parte dell'olio protettivo che abbiamo applicato all'arma l'ultima volta che l'abbiamo pulita. Persino se l'arma è lasciata in cassaforte l'olio tende a evaporare (seppure a una velocità molto inferiore a quella dell'acqua) o a raccogliersi nelle parti più basse del manufatto, lasciando quelle più in alto esposte.
È quindi una buona abitudine tirar fuori le armi dalla cassaforte di tanto in tanto per ispezionarle e dar loro una rapida passata di pulizia.
Si dovrebbe esaminare ciascuna arma attentamente per tracce o macchioline di ruggine (una torcia a led risulta molto utile a tale proposito, perché sotto la luce dei led bianchi la ruggine tende a risaltare in modo notevole contro la superficie brunita) e per qualsiasi tipo di crepa o intaccatura dei legni.
Partiamo dal presupposto che l'arma superi questo esame senza che nulla di tutto ciò venga individuato, perché ciascuna di queste problematiche richiede degli interventi specifici che vanno oltre lo scopo di questo articolo.
Ora che siamo certi che tutto sia in ordine, possiamo procedere con la manutenzione ordinaria. Per aiutarvi nella scelta dei prodotti più adatti ci siamo collegati al sito della Brownell's Italia, succursale nazionale di quello che è certamente il più grande venditori di accessori per armi del Mondo. Cliccando sui link sarete così facilitati nell'acquisto di quanto potrebbe mancare dal vostro armadietto degli attrezzi.
Accessori utili per la pulizia e manutenzione delle armi da fuoco
È sufficiente prendere una pezza pulita oppure uno dei vari feltrini già pronti, metterci 2-3 gocce d'olio e passarla un paio di volte in canna.
Passate la superficie dell'arma con uno straccio pulito o carta casa, poi rinnovate il film di olio protettivo usando un pennello morbido: un pennello raggiunge anfratti e angoli in cui un panno oliato non arriva.
Semplicemente mettete qualche goccia d'olio sul pennello (poche per una pistola, qualcuna in più per un fucile) e passate l'arma accuratamente.
Se userete sempre lo stesso pennello, non avrete nemmeno bisogno di oliarlo ogni volta: l'olio residuo sul pennello basterà per alcune armi.
Lasciatelo nell'armadio o in cassaforte, così che ogni volta che maneggiate un pezzo l'avrete a portata di mano per dare una veloce passata rinnovando lo strato protettivo.
Ricordatevi di mettere solo quel poco di olio sufficiente a lasciare un velo oleoso impercettibile sul metallo: deve essere praticamente invisibile, e al tatto si deve sentire appena una leggera untuosità, la superficie non deve essere bagnata.
Un'arma gocciolante che pare un'insalata troppo condita attirerà polvere e sporcizia, che a loro volta per capillarità sottrarranno olio al metallo, lasciandolo esposto agli elementi.
Per calciature in legno lucidato a olio o lacca si possono usare prodotti a base di cera d'api o cera microcristallina: anche in questo caso, basta applicarne appena un poco con un pennello morbido e poi passare il tutto con un panno pulito.
Per il legno non trattato, come si trova su diversi vecchi fucili ex ordinanza, l'olio di lino cotto è la scelta migliore.
Misure protettive per la custodia di breve o media durata
Se avete solo maneggiato l'arma una passata veloce richiederà appena qualche secondo, mentre se state effettuando la manutenzione periodica, con pezzuola nella canna, una passata rapida delle superfici metalliche, spennellata delle stesse e inceratura del legno, non ci vorranno più di un paio di minuti a pezzo.
Quanto spesso questa procedura va messa in atto dipende dalle procedure protettive che si adottano.
Normalmente misure protettive di lunga durata vanno in conflitto con l'esigenza di avere un'arma prontamente disponibile, dato che devono essere rimosse prima di poterla usare.
Le lasceremo quindi a un'altra occasione, e procederemo ad esaminare la custodia normale, dove un'arma dev'essere prontamente disponibile con una protezione moderata, compatibile con tale esigenza.
Diciamo che abbiamo usato l'arma, l'abbiamo pulita e messa via fino alla prossima volta, che potrebbe essere tra una settimana così come tra qualche mese.
Le variabili che influenzano quanto tempo può passare tra due procedure di manutenzione ordinaria è influenzato da diverse variabili.
Il clima locale e il tempo meteorologico sono probabilmente i fattori più importanti: se viviamo in un clima caldo e secco, l'arma può essere lasciata dove sta quasi altrettanto a lungo che se avessimo adottato metodologie di protezione per immagazzinamento a lungo termine (anche se c'è da dire che l'olio evaporerà più rapidamente).
Tirar fuori l'arma una volta al mese e dare un'occhiata per vedere se ci siano problemi di ruggine è comunque una pratica prudente.
Scegliamo anche prodotti e kit di pulizia di comprovata qualità, non necessariamente un prodotto costoso corrisponde ad un protto di qualità... cerchiamo di evitare gli Snake Oils.
Attenzione all'umidità ambientale e agli sbalzi di temperatura
In un clima temperato, con umidità media, una pulita mensile è probabilmente un eccesso di cautela, ma è meglio prevenire che pentirsi, e comunque richiederà pochissimo tempo.
Se viviamo in un clima molto umido, o abitiamo vicino al mare, dovremo affrontare condizioni assai più difficili, e saranno necessarie ispezioni più frequenti, eventualmente anche ogni quindici giorni.
Anche il contenitore in cui le armi sono riposte ha una forte influenza. Controintuitivamente, un contenitore a tenuta come una cassaforte non è così buono come uno più ventilato, dato che l'umidità può comunque penetrare, accumularsi e danneggiare le armi, specialmente se l'interno è soggetto a forti sbalzi termici, che possono far condensare l'umidità sulle superfici metalliche fredde.
Far ricorso a sali deumidificanti può essere una soluzione valida, ma bisogna ricordarsi di rinnovarli periodicamente.
Il gel di silice invece è pressoché inutile, in quanto è pensato per rimuovere solo modeste quantità di umidità da imballaggi sigillati.
Per lo stesso motivo, non è bene trasferire un'arma da una stanza fredda a una calda subito dopo averla pulita.
Anche in questo caso è controintuitivo, ma l'aria calda ha una capacità di trattenere l'umidità più elevata dell'aria fredda (questo è il motivo per cui se si respira in un clima gelido vediamo nuvolette di vapore formarsi dal naso e dalla bocca): questa umidità presente nell'aria più calda si condenserà immediatamente sulla superficie metallica dell'arma, più fredda.
Se poi mettiamo l'arma in cassaforte, questa si porterà dietro l'umidità, trasferendola all'interno della stessa.
Quando l'arma raggiungerà la temperatura ambiente, l'umidità evaporerà nuovamente, rimanendo all'interno della cassaforte e agendo sulle altre armi che vi si trovano…
è meglio portare l'arma in una stanza più calda, lasciare che arrivi a temperatura ambiente e poi pulirla e metterla via.
Mi rendo conto che a molti una procedura di ispezione mensile possa apparire decisamente come una cautela eccessiva: in fondo abbiamo appena detto che nella maggior parte dei casi un'arma può restare immagazzinata senza particolari problemi anche per mesi, ma è bene fare alcune considerazioni.
Primo, la parte chiave della parola “precauzioni” è “pre-”.
Essere cauti dopo che il danno è fatto è abbastanza inutile.
Secondo, una volta corroso il ferro non ricresce, quindi è meglio spendere pochi minuti di manutenzione preventiva che dover poi lamentare la presenza di macchioline di ruggine o, Dio non voglia, camolature.
Terzo, per ora che la ruggine formatasi è visibile ad occhio nudo in luce naturale, vuol dire che se ne è già formata una quantità considerevole sul metallo.
La tecnologia moderna fortunatamente ci viene in aiuto: come abbiamo detto, le torce a led sono ottime per individuare la ruggine.
Osserviamo l'arma in penombra econ la torcia led
Semplicemente, usate la vostra torcia a led in una stanza in penombra e ispezionate l'arma.
Sotto le dominanti blu, verdi o violacee delle torce a led, le minime tracce di ruggine risalteranno in tutto il loro orrore bruno-rossiccio contro la superficie blu del metallo.
Vedere per credere. Sareste sorpresi di scoprire quante armi considerate “perfette” sono invece di fatto afflitte da macchioline di ruggine o da una leggera patina ossidata qua e là.
Se individuate una piccola chiazza con una leggera patina d'ossido a questo stadio, il danno ammonta a poco o nulla.
Ma lasciate che questa si accumuli per qualche mese, e vi ritroverete con un pezzo da collezione il cui valore è stato gravemente danneggiato, o con una macchia di ruggine su un'arma normale che vi farà comunque rodere ogni volta che la vedrete e che penserete a quanto facilmente si sarebbe potuta prevenire.
Una routine di manutenzione adeguata a intervalli cautelari vi costerà appena un paio di minuti a pezzo, ma vi consentirà di dormire sonni tranquilli nella certezza che le vostre armi sono adeguatamente protette contro l'insulto degli elementi.
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