Se il ruolo del cacciatore non viene spesso riconosciuto e rispettato per la sua importanza, non tutte le colpe sono esterne.
Allo stesso modo se le cose non cambiano o peggiorano, a partire dalla gestione dell’ambiente ai divieti e le limitazioni ingiustificati, è forse perché servirebbe più impegno e responsabilità nella scelta associativa, questo è quanto sostiene Alessandro Fiumani Presidente Nazionale dell’associazione Caccia, Pesca e Ambiente (C.P.A).
Non siamo tutti uguali, afferma il Presidente parlando a nome della propria associazione e, chiede di essere messo alla prova.
Saper comunicare con la concretezza delle azioni e con l’impegno ed il coraggio di cambiare, è qualcosa di imprescindibile per i cacciatori. Essere presenti e partecipi nel territorio non basta, perché la caccia passa attraverso leggi e regolamenti, limitazioni, verso le quali si potrebbe fare molto di più per poter difendere i diritti di chi ama e tutela l’ambiente, come appunto fanno i cacciatori.
Tutto questo è possibile solo attraverso scelte consapevoli, provenienti da valutazioni coerenti e non solo economiche, che prendano seriamente in considerazione l’operato della politica venatoria nei confronti dell’ambiente e della caccia.
Nel mondo venatorio, niente può essere più deleterio del fatalismo e delle scelte convenzionali che portano inevitabilmente al reiterarsi di errori e alla conseguente sfiducia.
La scelta dell’associazione venatoria, continua Fiumani, è un momento fondamentale, in cui il cacciatore può far valere il proprio punto di vista e dare il proprio contributo effettivo al cambiamento e al miglioramento di cui l’ambiente e la regolamentazione della caccia necessitano per avere un presente e soprattutto un futuro.