Bisogna prima di tutto capire che tipo di cacciatore siete, e poi come intendete raggiungere la vostra meta. Perché in un caso, come nell’altro e altro ancora, cambia tutto! Posto dunque che avete in ogni caso messo a posto fucili e cartucce, adesso è ora di prepararsi il borsone da viaggio, più eventuale zaino e zainetti. Basilare, è calcolare bene i giorni che vi vedranno impegnati fuori di casa, tenendo presente che oltre alla caccia c’è anche il dopo-caccia, dalla cena alla notte alla toilette. La parola d’ordine sarà una sola: poco ingombro! In qualsiasi caso. Cioè, cercare di farsi un borsone con SOLO quello che serve davvero, e nulla più. In termini di logica e per comodità espositiva, partiremo dai piedi e via a salire, posto che di intimo, pigiama e cose “borghesi”, davvero non ha senso qui parlare.
I contenitori
Il borsone: io lo preferisco floscio. Grande. Di quelli a salsicciotto. Ci sta dentro il mondo, in albergo o in casa di caccia li ripiego e prendono pochissimo spazio. Ok, la “roba” un po’ si spiegazza, ma ci devono stare intimo, pigiama, ciabatte e vestiti che adopererò a caccia o nel dopo caccia, non per l’aperitivo al centro. Sia che viaggi in auto ché in aereo, non mi dà il minimo pensiero che vengano maltrattati, specie poi se come il mio storico di tessuto tecnico ad alta tenacità. Ottimi anche quelli a doppio fondo (ma grandi) di tipo sportivo.
Gli zaini: parlo al plurale perché ce ne sono di varie fogge e dimensioni, e bisogna averne almeno 2, uno più grande e uno più piccolo. Poi capiremo perché.
Il Cacciatore di Selezione
È il tipo di cacciatore che ha meno problemi in assoluto e che necessita del minor abbigliamento specialistico in senso lato. È il cacciatore forse più tecnico in assoluto, e che perciò richiede minori consigli.
Scarponi: un paio in base al clima e alla tipologia di caccia, sono più che sufficienti. Che siano “nuovi di stagionatura”, cioè senza fessure e infiltrazioni, carrarmato in piena efficienza, ma messi almeno da un paio di mesi. Un paio di lacci di scorta non guastano mai.
Calze tecniche: 3 paia come minimo bastano e avanzano (oh, sapete che si possono anche lavare?), e alternandole si usano per una settimana.
Pantaloni: uno può essere più che sufficiente, due sono l’optimum, magari di pesantezze differenti.
Intimo tecnico, pile e gilet: 2 capi di intimo tecnico, sono basilari. Seguiti da un buon pile (per la stagione fredda), e quindi un buon gilet.
Giaccone: è il capo spalla per antonomasia, lo si prenda di buona qualità, impermeabile, magari multistrato, cioè customizzabile in varie pesantezze e ovviamente anti fruscio. Una dritta: viaggiate vestiti “alla cacciatora”, significa avere in ogni caso capi tecnici in più alla bisogna, che al limite un paio di jeans e una felpa li si trova dappertutto a 4 spicci.
Accessori: cappello e guanti sono basilari per l’inverno, ottimo anche uno o due scaldacollo in pile o tessuti tecnici multiuso.
Zaino: servirà poi a caccia, in viaggio lo si usi per tutto quello che da caccia NON è (o viceversa), tenendo presente che poi lo sistemeremo in albergo o casa di caccia una volta arrivati. È il contenitore ideale anche per accessori tecnici quali coltello, binocolo etc.
Chi viaggia in auto, può avere sia il borsone che lo zaino grandi a volontà. In aereo, uno dei due dovrà andare in stiva e l’altro sarà bagaglio a mano. Regolatevi di conseguenza.
Video: abbigliamento ed equipaggiamento del cacciatore giramondo
Il Migratorista
Si fa presto a dire migratoria! La domanda chiave è: quale? Seguita dal fatidico: dove? Prevedendo quali condizioni meteo ci troveremo ad affrontare.
Borsone: per un viaggio a tordi in Spagna, un paio di scarponi comodi e due completi da caccia bastano e avanzano, così come per colombacci in Scozia o Tortore dove vi pare. Il freddo, non sarà mai troppo, e se piove, si sta a casa. Toh, al limite una giacca impermeabile in più e il problema è risolto. Tutt’altra cosa per il cacciatore di acquatici, dove qui le cose si fanno un po’ più serie, dato che spesso e volentieri si caccia in inverno, e il freddo, il vento e l’umido la fanno da padroni.
Scarponi e stivali: uno per tipo, di quelli termici, impermeabili e per quel che concerne gli stivali con spessori di neoprene interni significativi.
Calze: sono pesanti, in grado di proteggere da freddo e umidità. 3/4 paia bastano e avanzano.
Pantaloni: 2 come minimo, meglio se uno a salopette.
Intimo tecnico: non riempirci il borsone, ma almeno 3 capi di pesantezze adeguate, sono necessari.
Giaccone: uno bello pesante, di colore camo weatland (canneto) è basilare.
Accessori: passamontagna, balaclava, guanti sono non utili, ma indispensabili, e tutti camo weatland.
Zaino: conterrà almeno 2 pile da mettersi sia a caccia, ché per il dopo caccia, più tutto quello che si ritiene utile in termini di accessori tecnici da caccia. Dai richiami a bocca al coltello, dalle torce sino a tutto quello che compone il bagaglio tecnico del cacciatore di valle.
Il cacciatore cinofilo
È in assoluto il cacciatore più difficile da “vestire”, specie poi se parliamo del beccacciaio! La sua è una caccia di movimento, estremamente dinamica, dove si affrontano climi differenti e ambienti con diverse problematiche, anche nella stessa sessione di caccia. Senza poi considerare che variazioni climatiche di qual si voglia genere, lo troveranno sempre o quasi a diversi chilometri della macchina o da un qualsiasi riparo. Quindi è bene premunirsi come si deve, in base alle stagioni e ai selvatici di riferimento…
Estate e primo autunno
Il cacciatore cinofilo in questo periodo viaggia soprattutto per le quaglie. È una caccia poco impegnativa, dove la parola d’ordine è una sola: leggerezza, condita da tanta praticità! Quindi, due completi da caccia leggeri, sono più che sufficienti, avendo cura di non lesinare su camicie e magliette tecniche, per quelli intelligenti che le portano, tutto con inserti ad alta visibiltà. I pantaloni, saranno di tessuto elasticizzato, leggero e ad asciugatura rapida (in caso di guazza sulle prime ore del giorno). Gli scarponi saranno i più leggeri possibile, come i calzetti (ottimi quelli tecnici da tennis). Un paio di stivali in gomma foderati in jersey saranno utili per le giornate umide, che possono capitare.
Tutt’altra cosa per colui che possiamo considerare e non a torto il più tecnico ed “esigente” fra i cacciatori con il cane da ferma che si trova a viaggiare per inseguire la sua passione: il beccacciaio. Lui, deve essere davvero pronto a tutto, e il suo guardaroba ne deve rispecchiare le esigenze.
Autunno e inverno, la stagione del beccacciaio
Scarponi: non necessari, ma indispensabili due scarponi, e di differenti tipologie. Uno medio, più leggero, per climi secchi, uno più alto, più pesante, per climi freddi e umidi. Nuovi di stagionatura (ora sapete cosa significa), a cui avrete messo lacci nuovi, con almeno un paio di ricambio. Qualità TOP fra quelli adatti a lunghe marce in ambienti vari, impermeabili, tecnologia rock e thorn proof, o poi si piange.
Calze: io, adopero solo quelle da ginnastica di alta qualità, tipo tennis o simili. In cotone pesante. Ne voglio almeno 5 paia.
Pantaloni: minimo 2 paia, ultratecnici. Perfetti se in tessuto elasticizzato, non troppo pesante, con protezioni in kevlar nei punti delle gambe più esposte a rovi, spine e marruche. Replichino la filosofia degli scarponi.
Intimo tecnico: 2 maglie un po’ più pesanti a manica lunga. 2 più leggere sempre a manica lunga. 2 a manica corta. Sempre e come minimo. Da anni, per me, l’intimo tecnico è indispensabile.
Camicie: 2, di tessuto ad alta tenacità, possibilmente in colori ad alta visibilità.
Pile: uno in tessuto micro, uno più pesante.
Gilet e trisacche: io a beccacce NON li uso più da anni, me se voi al contrario ancora li mettete e vi ci trovate bene, almeno uno dei due, non lasciatelo a casa!
Giacche e giacconi: come avrete notato, l’equipaggiamento di cui sopra, consente vestizioni “a cipolla”, capaci di fronteggiare ogni tipologia climatica, quindi al “capo spalla”, quello che chiedo è ancora una volta di replicare la filosofia degli scarponi: proteggermi dalle asperità ambientali e climatiche, che di volta in volta mi troverò ad affrontare. Ne deriva che saranno 2, uno più leggero per i climi più caldi e secchi, ed uno più pesante per i climi più freddi e umidi. Le caratteristiche di base saranno le medesime. Poco ingombranti, adatti a muoversi nel bosco, antirovo senza se e senza ma, possibilmente silenziosi e con tasche a scomparsa capaci di tenere quello che mi serve, protetto e al sicuro, come la mia pelle e la mia salute.
Caratteristica basilare, che abbiano inserti ad alta visibilità, per l’inalienabile esigenza di sicurezza che non può non essere “idea fissa” di ogni cacciatore responsabile.
Accessori: replichino l’idea di scarponi e giacche. Ovvero, un cappellino per più caldo, uno per il freddo (io, uso scaldacollo in pile). Idem, per foulard e sciarpetta da mettere al collo. Così, per i guanti, che voglio senza dita in ogni caso. E li porto sempre per proteggere le mani da rovi e spine e avere una presa più salda sull’arma.
Zaino: ci si mettono dentro tutti gli accessori, tipo coltello e utensili vari, senza dimenticare mai –MAI- beeper, satellitari e cavi di ricarica!
Ah, quasi dimenticavo: io porto via sempre anche un piccolo zainetto per la caccia, da 3 euro, ingombro zero, dove metto acqua, citoline piatte per far bere i cani, barrette, 3 o 4 mandarini, una banana e un po’ di cartucce. Ma ne parleremo ampiamente in seguito…