Alla fine di una lunga battaglia legale fatta di ricorsi e di esposti alla magistratura da parte della Lega per l'Abolizione della caccia e dall'associazione Gruppo di Intervento Giuridico che nella questione hanno coinvolto anche la Commissione europea chiamata a verificare l’applicazione della direttiva Habitat, l’Ufficio territoriale regionale di Brescia, la struttura competente per le questioni venatorie dopo la riforma delle province, ha dovuto revocare una parte degli appostamenti di caccia.
In particolare si tratta di sei appostamenti in tutto, che, a onor del vero, sono preesistenti sia all’istituzione dell’area SIC-ZPS delle Torbiere d’Iseo, sia allo spostamento dei confini della Riserva Naturale. Tra l’altro, nel 2014 uno studio della Federcaccia, che ha analizzato le tendenze decennali degli abbattimenti di anatidi e folaga, ha dimostrando che l'attività venatoria da appostamento in quella zona non ha avuto un effetto negativo sulle presenze di uccelli nella riserva. Gli animalisti cantano vittoria e dichiarano sulla stampa locale che adesso l’obiettivo finale è la totale rimozione dei capanni attorno alle Torbiere.