Per quali cacciatori è indicato
L’eleganza dell’insieme, le dimensioni molto più che generose, ne fanno una sorta di status car del country gentleman, ed infatti a nostro parere è proprio a questo genere di utenze che è destinata!
Certo, può fare di tutto o quasi ma permettetemi di non riuscire a immaginarla giù per i fossacci più sporchi ed intricati, a caricare cinghiali sanguinolenti appena “stesi”!
Come difficile mi riesce di pensarla quale auto da salirci su con gli stivali infangati e via andare…
Capiamoci, sopporterebbe questo ed altro, solo che… Solo che s’accorge anche un fesso che sarebbe sprecata trattata così, alla “bruta”!
Per dire: la cura degli interni, il lusso dell’insieme, se anche se ne vuole fare un uso intenso (che può anche voler dire estremo) meritano che almeno si adoperi un occhio di riguardo. Anzi, tutti e due…
Quindi, se la desiderate quale unica auto vita/caccia e siete dei cinofili (da ferma o da cerca non importa), allora è bene acquistare aftermarket un bel catino protettivo per il bagagliaio, e su quello porre due bei trasportini omologati per carica gli ausiliari senza problemi. Meglio poi se al tutto si applica un sali/scendi di moquette, per evitare ai cani di graffiare/sporcare anche i paraurti.
In alternativa, gancio di trasporto e vai di carrello…
Idem dicasi per i tappetini di serie – quale che sia la caccia da voi prediletta – che per la stagione di caccia consiglio di sostituire con pratici tutta gomma.
Le precauzioni del cinofilo, possono essere le stesse del selecontrollore o del migratorista, i quali anziché trasportini per i cani, avranno cura di porre nel bagagliaio l’uno 2 catini, uno per scarponi, stivali e accessori vari e l’altro per contenere i capi prelevati; mentre per l’altro, sempre almeno un contenitore abbastanza capiente per tutto quel che serve per la propria attività preferita.
Ottimo, per evitare di sporcare l’auto (moltiplicando la capacità di carico, specie nei confronti di materiale “odoroso”, come possono essere sacchi di mangime per i cani) il montaggio di barre trasversali al tetto alle quale assemblare un bagagliaio ausiliario esterno (le volgarmente dette “bare”).
Ecco, con queste precauzioni si può pensare di affrontare da un drive super esclusivo con il Principe di Galles, sino alla più avventurosa scorribanda coi soliti “banditi” dei nostri migliori amici, magari anche oltre frontiera: comunque sia sarà un successo, con la certezza di viaggiare su un mezzo proof of all, comodo come un salotto, e davvero “fichissimo”!
Jeep Grand Cherokee 3.0
di Emanuele Colombo
È la dimostrazione che non tutti i suv di lusso sono inadatti al fuoristrada. Anzi, con il Grand Cherokee siamo riusciti a superare una profonda sassaia e pendenze impressionanti pur avendo gomme più orientate all'asfalto che ai percorsi off-road. Il tutto con estrema facilità, grazie ai validi aiuti elettronici di cui parliamo più avanti.
Nonostante la stazza (quasi quattro metri e 90, per due tonnellate e mezza di peso), il Grand Cherokee si comporta molto bene anche su strada: lo sterzo è sorprendentemente preciso e l'assetto impeccabile anche quando si affrontano avvallamenti in curva ad alta velocità. Il cambio, per tutte le versioni, è un ottimo automatico a 8 marce: molto obbediente anche quando si decide di azionarlo a mano con le palette dietro al volante.
Aiuti elettronici
In fuoristrada la Grand Cherokee fa quasi tutto da sola, semplificando parecchio la vita a chi non è un professionista. E non è necessario puntare sulle versioni top, perché tutto ciò che serve davvero è compreso nel pacchetto Offroad Group II che costa 1.220 euro.
A risolvere ogni imbarazzo provvede un pomello a cinque posizioni che regola il dispositivo "Selec-Terrain" (di serie anche sulle Jeep meno care): basta ruotarlo per predisporre l'auto ad affrontare sabbia, fango, neve, rocce o strade miste.
Ogni clic ottimizza 12 dispositivi diversi, che vanno dalla trazione ai freni, dal cambio ai controlli elettronici: di stabilità, dei differenziali e quant'altro. È di serie anche il dispositivo Selec-Speed Control, che fino a 8 chilometri l'ora consente di regolare con estrema precisione la velocità tramite le leve del cambio, senza toccare freni o acceleratore: un aiuto per affrontare gli ostacoli più difficili.
Motori disponibili
Tre i motori a benzina, da 3,6 a 6,4 litri di cilindrata e il più potente raggiunge i 257 chilometri l'ora, ma per avere costi di gestione ragionevoli conviene puntare sui diesel, tutti in grado di raggiungere i 202 all'ora e percorrere in media 13,3 chilometri al litro (noi, in un percorso extraurbano, ne abbiamo fatti addirittura 18,5).
Ottimo ma...
Le dimensioni extra large possono mettere un po' in apprensione sulle mulattiere più strette (e nelle viuzze dei centri storici).