Per quali cacciatori è indicato
È l’evoluzione della specie dell’auto che ha reso “aggressivi fuoristradisti” tutti i cacciatori, specie italiani (ma non solo, se ne vedono ancora alcune dei bei tempi andati far da “trattorine” fra Serbia, Albania e Montenegro, e un po’ in tutti Balcani).
Oggi, è molto più carina e curata e abitabile, ma la sostanza non cambia. Tanto a poco, a patto di non volerci caricare su il mondo.
È quindi perfetta per tutti i cacciatori solitari (o con massimo un amico da dover trasportare) per qualsiasi tipo di caccia e di terreno, certi poi di poter affrontare ogni sterrato con la stessa sicurezza con la quale ci si districa fra il traffico delle vie del centro (uno di quei casi in cui le dimensioni contano, ma a canone inverso). Se messo a punto su misura, il bagagliaio può ospitare senza problemi un trasportino di misure consone (cioè, nei parametri di legge minimi per il trasporto di animali vivi) atto ad ospitare un paio di cani senza problemi.
Altrimenti, ha spazio sufficiente per un catino porta tutto per riporre dagli zimbelli ai richiami, fino agli stivali infangati o quello che ci viene in mente. Le barre porta tutto sul tetto, assieme alle motorizzazioni oggi pure diesel - che garantiscono di concerto con la comodità interna anche possibilità di diporto senza pensieri, sia dal punto di vista dei consumi che delle prestazioni - invitano a configurazioni estreme che ben si prestano anche a cacciatori “senza frontiere”.
Mi spiego: coi sedili interni posteriori abbattuti, gabbie consone (o meno, se magari siamo selecacciatori anziché cinofili), un bagagliaio ausiliario esterno montato sul tetto, eccoci a bordo di un vero e proprio mini-suv inarrestabile, col quale affrontare in piena sicurezza e comodità (spendendo pochissimo) ogni tipo di trasferta, anche oltreconfine!Ovviamente: pneumatici un po’ più aggressivi d’estate, e invernali nella brutta stagione, sono obbligatori se si vuol davvero affrontare ogni tipo di clima e di passaggio senza problemi.
Fiat Panda 4x4
di Emanuele Colombo
È piccola, economica e al momento giusto sa sfoderare una grinta da vera regina del fuoristrada. È la FIAT Panda 4x4.
Aiuti Elettronici
Il 4x4 funziona con un giunto elettronico, che in condizioni normali decide autonomamente quanta potenza trasmettere alle ruote posteriori per ottimizzare la trazione. Un comando sul cruscotto permette di bloccarlo, per affrontare i terreni più difficili, o attivare lo Hill Descent Control, che mantiene costante la velocità nelle discese ripide.
Un altro aiuto in fuoristrada viene dall'ELD (Electronic Locking Differential), una funzione del controllo di stabilità che, al disotto dei 50 chilometri l'ora, imita gli effetti dei differenziali autobloccanti: agisce sulle pinze dei freni per rallentare le ruote che perdono aderenza e trasferire quindi la spinta alla ruota opposta sullo stesso asse.
Degno di nota, anche se non riguarda la marcia in fuoristrada, è il City Brake Control, un sistema che identifica le altre auto con tre sensori dietro al parabrezza e aziona automaticamente i freni se calcola che ci sia il rischio di un impatto. L'abbiamo provato e tra 5 e 30 km/h di velocità riesce davvero a evitare i classici tamponamenti da città. O quantomeno a limitare i danni.
Motori disponibili
Della Panda 4x4 abbiamo provato la versione diesel (da 18.210 euro), che ha un buono spunto, sfiora i 160 all'ora e fa più di 20 chilometri al litro, al prezzo di qualche vibrazione al volante e un po' di rumorosità della trasmissione a freddo.
La versione a benzina (da 17.460 euro) ha un motore a due cilindri turbo un po' più scattante, ma anche più assetato.
Ottimo ma...
Per caricare grosse prede farete meglio a equipaggiarla con un robusto portapacchi e dovrete tener conto del sovraccarico, quando affronterere passaggi a rischio ribaltamento.
Non ha le marce ridotte, ma rimedia con una prima marcia particolarmente corta (un trucco diffuso tra i fuoristrada economici) che permette di viaggiare a soli 5 km/h.