Ebbene si, perchè con la scusa della mancata approvazione del "piano di gestione nazionale della Tortora", specie simbolo della caccia in preapertura; ha reso sì che quest'ultima in molte regioni sia stata vietata o drasticamente ridotta; rendendo le "Africanelle" cacciabili solamente in Friuli-Venezia Giulia, Molise e Puglia.
Se nella Valle d'Aosta, Liguria e gran parte della Lombardia sono diversi anni che la preapertura è stata vietata, quest'anno anche i cacciatori dell’Umbria, Abruzzo, Lazio, Campania, hanno dovuto rassegnarsi e deporre le doppiette.
Dunque, ci viene spontaneo pensare di come sia possibile che anno dopo anno, un pezzettino alla volta, veniamo privati di poter esercitare l'Attività Venatoria, pur continuando a versare le nostre tasse per intero nelle tasse dello stato e degli ATC locali. Non è ammissibile che pochi giorni prima, dell'inizio della Stagione Venatoria, dopo aver fatto corse e code per poter essere in regola con i bollettini ed i tesserini venatori, veniamo impossibilitati nel poter esercitare la nostra passione, per la mancata approvazione del piano di gestione nazionale della Tortora?
Ma dove sono “gli altri” quando c’è bisogno?
La Caccia è ruralità, passione ed amore per la natura; noi Cacciatori siamo sempre in prima linea quando c'è da difendere madre natura, fronteggiando incendi, portando cibo alla fauna selvatica in difficoltà, essendo impegnati attivamente nella gestione degli habitat e contribuendo ad un monitoraggio sistematico delle specie.
Ma gli "altri" dove sono quando la Natura ha bisogno di aiuto?
Peccato che non si vedono così spesso nel momento del bisogno, e compaiono solamente quando c'è da puntare il dito, contro chi come Noi, paga regolarmente le tasse ed ha una fedina penale incensurata.
Per chi non lo ricordasse la Caccia è uno strumento per la conservazione e la promozione della biodiversità, basato sul principio dell'equilibrio tra le popolazioni selvatiche e il biotopo; la caccia moderna è sostenibile: tiene conto delle esigenze ecologiche, sociali ed economiche.
Per quanto ancora vogliamo far finta che il problema ai danni della fauna selvatica sia la caccia? Quando il vero problema risiede nell'antropizzazione e la mala gestione del territorio; la trasformazione di quest'ultimo è la prima causa nella perdita della diversità biologica.