Gli obiettivi sono moltissimi, si va infatti dalla necessità di informare gli addetti ai lavori e tutti gli skakeholders, cioè coloro che hanno interessi diretti, o indiretti, nei confronti del fenomeno PSA e delle conseguenze di quest’ultimo. Altro obiettivo primario del tavolo tecnico indetto da tutte le categorie con i loro rappresentanti, è inoltre quello di veicolare e far circolare le informazioni relative al fenomeno di concerto con le istanze del territorio assieme al Gruppo Operativo Territoriale ed il Commissario straordinario per la PSA.
Il tavolo tecnico: programmi e obiettivi dei prossimi mesi
Come già anticipato, gli obiettivi del tavolo tecnico indetto sono tantissimi. Innanzitutto durante la riunione si è discusso circa l’impatto del fenomeno sul territorio nazionale, con ovvio riguardo al territorio della provincia di Piacenza.
Un primo obiettivo che si è stabilito doversi perseguire è certamente il decremento del numero di cinghiali presenti sul territorio, attraverso figure di cacciatori formati in maniera efficace circa il prelievo dei cinghiali per fronteggiare, appunto, il fenomeno PSA. Si è inoltre discusso della cattura, e della gestione delle carcasse degli ungulati e dell’abbattimento, quindi, di questi ultimi. L’obiettivo generale, sappiamo, è quello di accelerare i tempi relativi alla burocrazia necessaria per permettere interventi veloci ed efficaci.
PSA: l’Emilia-Romagna propone uno stretto coordinamento con le regioni confinanti
È inoltre di queste ore la notizia di una proposta di coordinamento, presentata dalla Regione Emilia Romagna e dall’Assessorato all’Agricoltura nella persona dell’Assessore Alessio Mammi, per fronteggiare, assieme alle regioni limitrofe e confinanti, il problema della PSA.
La strategia di cui si è discusso, con una riunione tra le parti, rientra nel Piano di contenimento nazionale, redatto dal Commissario straordinario Vincenzo Caputo, ed approvato successivamente dalla Conferenza Stato-Regioni.
Dal confronto-dichiara Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna- è emersa ed è stata accettata la proposta dell’Emilia-Romagna di un coordinamento più stretto fra gli assessori delle Regioni confinanti: Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto. Nei prossimi giorni i rappresentanti del Governo procederanno a una prima convocazione che dovrebbe poi proseguire con un tavolo permanente”.
Sono state inoltre descritte, in sede del tavolo tecnico, tutte le misure di contenimento del problema, messe in atto dalla Regione Emilia Romagna, affinché si aumenti la sicurezza dell’intero patrimonio zootecnico per tutelare il settore suinicolo, che certamente rappresenta, per l’intero territorio della regione Emilia Romagna un settore centrale dell’intera industria locale e della filiera agroalimentare.
La Regione si è inoltre impegnata, sempre stando alle dichiarazioni dell’assessore Mammi, a promuovere le attività delle polizie provinciali, per l’attuazione di un sostanziale depopolamento della specie.
“Sono stati approvati finanziamenti alle Province per complessivi 900 mila euro, parte dei quali destinati alla riduzione dei cinghiali con l’obiettivo di ridurne in modo massivo la presenza sul territorio. A queste risorse si sommano i due milioni anticipati al Commissario straordinario che verranno utilizzati sempre per questo scopo, perché è importante agire con il massimo impegno”.