Peste suina africana: scattano le misure di prevenzione in Veneto

Le misure contro la PSA in Veneto

Stando ai dati, e agli ultimi rilevamenti, il virus della PSA si troverebbe sostanzialmente al confine con la regione Veneto, e quindi la Regione ha dovuto valutare l’introduzione di alcune misure importanti, volte a non far degenerare la situazione ove il virus dovesse varcare i confini regionali.

È stata quindi emanata una ordinanza nella quale vengono individuate le azioni prioritarie da porre in atto anche in riferimento alla Ordinanza del Commissario Straordinario alla PSA e alle recentissime indicazioni ministeriali con riguardo ai territori colpiti dalla malattia.

Uno dei primi punti dell’ordinanza di cui in oggetto riguarda un rafforzamento generalizzato dei controlli e alla adozione di misure di sicurezza biostrutturali e gestionali negli allevamenti, e l’adozione di procedure particolari di sicurezza in relazione alla movimentazione degli animali.

Altro punto saliente riguarda lo smaltimento sicuro di prodotti potenzialmente contaminati, la pulizia e disinfezione degli ambienti, strutture, attrezzature, mezzi e aree.

Vengono inoltre vietate, in tutto il territorio della regione, le manifestazioni che interessino, direttamente o indirettamente, la specie suina.

Viene inoltre vietato l’ingresso negli allevamenti a quelle perosne che non siano strettamente collegate all’allevamento stesso.

Appare inoltre molto molto importante un'azione radicale di sensibilizzazione della popolazione, al quale va fatto divieto di lasciare alla disponibilità dei cinghiali, che ormai pascolano indisturbati nelle nostre città, piccole o grandi non fa alcuna differenza, di quegli alimenti che potrebbero, di fatto, aumentare e agevolare la diffusione della PSA, come rifiuti di cibo contenenti, ad esempi, salumi provenienti da aree in cui la PSA è diffusa.

Cos’è la PSA?

La Peste Suina Africana (PSA) è una malattia infettiva dei suidi  che non si trasmette ad altre specie animali, compreso l’uomo,  causata da un virus letale e sta circolando da circa due anni  nella popolazione di cinghiali selvatici dei territori delle Regioni Campania, Calabria, Lazio, Piemonte, Toscana, Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna, oltre che in altri paesi europei ed extraeuropei. Dall’ambiente selvatico la malattia può entrare, negli allevamenti di suini domestici. Si tratta di una malattia di categoria A ai sensi della normativa europea in materia di salute degli animali (regolamento UE 2016/429). Dal mese di luglio 2024, la PSA ha coinvolto anche diversi allevamenti di suini delle Regioni Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna causando mortalità negli animali detenuti e determinando l’esecuzione di una serie di misure previste dalla normativa, tra cui l’abbattimento degli animali negli allevamenti coinvolti e pesanti limitazioni commerciali e sanitarie per la filiera suinicola e in particolare per le carni. Il fronte di avanzamento delle più vicine Zone di Restrizione della Lombardia e dell’Emilia Romagna dista circa 80 km dalle province di Verona e di Rovigo.