Il panorama visto dall'elicottero lascia già presagire l'unicità del paesaggio e della caccia sulle vette rocciose, tra i ghiacciai della Lapponia Svedese. In compagnia di Giorgio Lugaresi e altri amici cacciatori presenti nella nostra settimana con la Lugaresi Tour Operator abbiamo vissuto una giornata di caccia alle pernici bianche memorabile in ogni suo dettaglio.
Caccia alle pernici bianche
Il cielo limpido è una prerogativa necessaria per arrivare lassù dove "osano" le pernici bianche e pochi altri selvatici.
A dir la verità le vette non sono proibitive, ma il clima assolutamente si già dalla seconda decade di ottobre.
Le pernici stanno terminando la fase di muta del piumaggio e diventando completamente candide nell'ultima settimana di settembre che ci troviamo a vivere in Lapponia.
Condividono questi habitat con le bianche, le pernici nordiche nei fondovalle più umidi, le renne che spesso rapiscono il nostro sguardo con il loro incedere elegante all'orizzonte e le lepri variabili.
Un clima di grande euforia è inevitabile che prenda il sopravvento appena giunti in questi luoghi sconfinati, immersi in un silenzio surreale e in una distesa di colori accesi dalla luce del sole di settembre.
Terreni rocciosi, decisamente faticosi per uomini e soprattutto per i cani che infatti spesso vengono protetti dai cacciatori con dei plantari in gomma che possano salvaguardarne le dita e i polpastrelli.
La cerca ampia e metodica qui è imprescindibile, come la resistenza e la solidità nella ferma per non mettere in fuga selvatici che diventano immediatamente diffidenti, quasi inavvicinabili dopo i primi incontri.
Bastano alcune fucilate sulla prima corretta azione dei cani per mettere in allarme le diverse e numerose brigate di pernici che abitano le due montagne che ci troviamo ad esplorare.
Ogni volo è il sudato compenso dopo lunghe marce di avvicinamento attraverso i crinali impervi in cui spesso si arriva troppo tardi al servizio dei cani in ferma, dopo che le pernici hanno già fatto ammirare le proprie splendide evoluzioni aeree nel cielo terso. Il carniere resta il dettaglio finale fra i numerosi voli delle brigate, che premia unicamente le azioni svolte correttamente dai cani. Cacciare questi selvatici in luoghi simili è già estremamente appagante.
La pernice di cui parliamo è ovviamente la lagopus muta, che abita i territori montuosi dell'Europa settentrionale e centrale fino al nostro Arco Alpino oltre i 2000 metri.
Selvatico rustico, dotato di grande spirito di adattamento, grazie al proprio piumaggio soprattutto che le assicura calore e mimetismo anche nel difficile periodo invernale in cui si nutre di piccoli arbusti fra le nevi.
Il carattere gregario emerge soprattutto nella stagione invernale, quando le brigate si riuniscono fino all'arrivo della primavera in cui tornano ad isolarsi le coppie monogame per il periodo riproduttivo.
Dal punto di vista venatorio, senza dubbio un selvatico che per gli amanti del cane da ferma può collocarsi ai massimi livelli e considerarsi una prova di eccellenza per apprezzare le doti dei propri cani.