Con il fallimento del referendum anti-caccia l'ennesima battaglia è stata vinta, ma la Guerra ancora NO, visto che sicuramente i nemici del mondo venatorio e delle armi sportive ci riproveranno negli anni a seguire con la nascita di altri referendum per combattere la Legge 157 nelle sue fondamenta rendendo di fatto l’attività venatoria impraticabile se non a pagamento e in apposite riserve o aree individuate.
Detto questo, attualmente in Parlamento si discute per far diventare sempre più difficile la detenzione delle armi e di conseguenza l'idoneità alla Licenza di caccia e relativa pratica venatoria, complicando e non poco la vita di tutti noi appassionati e non solo.
Una proposta di legge che serve solo a vessare i cacciatori
La nuova proposta di legge, firmata da Riccardo Magi (deputato e presidente del partito +Europa), impone alcuni limiti molto importanti, uno di questi prevede la riduzione drastica del numero di armi che si possono detenere per finalità di caccia, ma in particolare un limite particolarmente drastico sulla quantità di munizioni andando surrettiziamente a colpire la sola categoria dei cacciatori.
La proposta di Riccardo Magi sarebbe applicabile solo ed esclusivamente durante l'arco della stagione venatoria, dimenticando che il cacciatore è quasi sempre anche uno sportivo che frequenta impianti di tiro sia al piattello che percorso caccia ecc.
Tutto si fa e gli viene purtroppo consentito, per rendere la vita difficile alla categoria dei cacciatori ed in particolare delle nuove leve che si affacciano al mondo della caccia in un intrigo fatto di norme incomprensibili come, ad esempio, quelle che regolano gli ATC dimostratisi dei balzelli fini a se stessi.
Sono previsti maggiori e scrupolosi controlli, come per esempio il rilascio di un certificato tossicologico e un certificato di idoneità rilasciato da un medico psichiatra giusto per far passare il messaggio che nella categoria ci sono soggetti a rischio più di quanti ce ne potrebbero essere in chi pratica il calcio, il tennis o altre per non parlare di quella dei nostri inadeguati politici i quali pur di raggranellare qualche manciata di voti farebbero di tutto e di più.
La medesima richiesta di idoneità, secondo la proposta in DDL, andrebbe presentata ogni anno e a quanto pare, tutto questo manderebbe in paralisi il sistema, in quanto, non ci sarebbe un numero adeguato di medici psichiatrici a sostenere tale progetto, senza tenere conto dei costi che la categoria dei cacciatori si troverebbero a sostenere oltre alle consistenti tasse per concessioni ecc...
Per finire, come ciliegina sulla torta di un disegno di legge “sorprendente e palesemente con finalità correlate”, sarà necessario per chiunque facesse richiesta per l’idoneità al porto d’armi uso caccia, ottenere preventivamente una autorizzazione da parte dei componenti conviventi del nucleo familiare (forse anche dei vicini di casa e perché no del proprio cane…).
Come detto inizialmente, per noi cacciatori si tratta di una guerra continua, ora arriva il Natale e possiamo goderci il panettone con la nostra vittoria nei confronti di chi ci discrimina ed etichetta alla stregua di "assassini", dobbiamo però rimanere vigili e molto compatti perché di attacchi e battaglie se ne prospettano ancora veramente tante e senza esclusione di colpi grazie anche ad una classe politica che se non appoggia, consente comunque rigurgiti referendari totalmente inutili e deleteri per la macchina burocratica delle Stato ovviamente a danno della collettività.