Risposta immediata. La giunta regionale della Liguria si è subito attivata e ha avviato le procedure per riaprire la caccia in deroga allo storno. Adesso di nuovo possibile fino al 15 dicembre 2016. Salvo nuovi ricorsi alla giustizia amministrativa. Ma stavolta il provvedimento è stato blindato. E si torna a sparare.
La Giunta Toti ha recepito le contestazioni del Tar, che nel provvedimento 01065 del 28 ottobre aveva cassato il precedente provvedimento perché non rispettava le disposizioni di legge. In particolare il Tribunale amministrativo di Genova aveva ravvisato il mancato rispetto delle indicazioni ISPRA sulla distanza massima dagli oliveti: dato che la legge nasce “a tutela dei nuclei vegetazionali produttivi sparsi”, è necessario che l'abbattimento avvenga in un raggio massimo di 100 metri dalle coltivazioni. Ma la precedente norma ligure aveva omesso il limite ed era stata valutata in torto anche per la motivazione “che avrebbe l’effetto di disincentivare la partecipazione dei cacciatori al prelievo dello storno”; nelle parole dei giudici amministrativi, il motivo “appare sviato rispetto alla finalità della deroga, che non contempla certo l’interesse dei cacciatori all’esercizio dell’attività venatoria”.
Rispettata la distanza di 100 metri dagli oliveti
E dunque, recepito il rilievo, la giunta ha approvato la proposta dell'assessore alla caccia Stefano Mai che riapre la caccia in deroga allo storno fino al 15 dicembre 2016. “Come avevamo annunciato”, commenta in una nota l'esponente leghista, “abbiamo modificato la precedente delibera in base al rilievo del Tribunale amministrativo e abbiamo introdotto l'obbligo del mantenimento di una distanza non superiore ai 100 metri dagli uliveti e dai nuclei vegetazionali sparsi”. L'assessore conclude affermando che il provvedimento “sia quanto mai necessario per la salvaguardia della produzione olivicola di quest'anno, limitata nelle quantità ma pur sempre di elevata eccellenza a livello qualitativo”. Adesso di nuovo protetta dalle doppiette liguri.