Superare l’esame di abilitazione all’esercizio venatorio significa dimostrare non soltanto di essere preparati sulle normative che regolano la caccia ma anche di essere appassionati conoscitori della natura e dei selvatici che la abitano. Lo studio e la pratica dei diversi ambienti aiutano a riconoscere gli habitat vocati alle diverse specie selvatiche, sapendone interpretare i comportamenti e le abitudini su cui di conseguenza vengono varati i periodi e le modalità di caccia. Non solo, nello stesso territorio possono convivere specie cacciabili in periodi diversi o altre non cacciabili, quindi l’importanza di riconoscere istantaneamente dal volo o dal comportamento un selvatico dagli altri permette al cacciatore di svolgere con competenza e nel rispetto delle regole la propria passione.
Lo studio per l’appassionato cacciatore dovrebbe essere soprattutto una risposta alle molte curiosità e alle conoscenze che sia in natura che in materia di legislazione venatoria davvero non finiscono mai. Etologia che deriva dalle due voci del greco antico Ethòs e Logos che indicano rispettivamente il carattere e lo studio si occupa dunque dello studio del comportamento degli animali e l’adattamento in natura. Il fondatore dell’etologia è stato Konrad Zacharias Lorenz zoologo ed etologo austriaco che ha definito questa scienza come « ricerca comparata sul comportamento ». Di questi argomenti parliamo brevemente con il professore Filippo Cataldi che indica ai neofiti alcuni aspetti di questa affascinante materia applicati al corretto svolgimento della caccia e al superamento del colloquio per ottenere la licenza di caccia.