Si avvicina la data di apertura della stagione venatoria e come consuetudine ormai tutta italiana, tornano le polemiche dalle solite parti ostili e contrarie alla caccia in ogni sua espressione.
Non conta infatti dimostrare di essere sempre attivi e responsabili nei confronti dell'ambiente e delle sue dinamiche, non conta essere persone oneste e preprarate che fanno di tutto per rispettare gli equilibri e contribuire al miglioramento dei luoghi in cui vivono e nei quali cercano di godere la propria passione. No, puntualmente negli ultimi anni qualunque sia il fattore concomitante o per meglio dire il pretesto a portata di mano, nei giorni che precedono l'apertura della caccia, arrivano le voci, le accuse e le pretese infondate di chi in questi momenti torna a ricordarsi dell'ambiente, dunque di noi cacciatori, accampando battaglie ideologiche quasi sempre completamente prive di fondamento logico o scientifico.
Apertura della caccia
Questa volta è l'estate siccitosa ad offrire agli animalisti l'occasione di descriverci come irresponsabili a cui va impedito assolutamente di cacciare speci di selvatici comunemente definiti "estatini" proprio perchè abituati a vivere in ambienti caratterizzati da clima caldo asciutto.
Siamo poi in attesa dei prossimi sviluppi ed evoluzioni atmosferiche per assistere a polemiche e manifestazioni per l'arrivo magari piogge abbondanti o perturbazioni fredde che minacceranno le specie selvatiche provenienti dagli emisferi boreali e dai paesi a clima continentale freddo.
L'unico obbiettivo infatti, al di là della scienza e della logica è l'ostruzionismo, e la pretesa di abolizione parziale o totale dell'attività venatoria.
Sia chiaro, la caccia che vede come suoi protagonisti, la natura e i selvatici che la abitano, deve ovviamente prendere in considerazione eventuali provvedimenti in caso di avvenimenti eccezionali legati alle condizioni climatiche ed ambientali; ma questi vanno puntualmente ed obbiettivamente ponderati, sulla base di rilevamenti tecnici e scientifici strettamente legati caso per caso alle diverse tipologie di caccia e selvatici correlati.
Intervista a Paolo Sparvoli, Presidente Nazionale dell'Associazione Venatoria Libera Caccia
Non può definirsi un paese evoluto e civile quello in cui ogni fazione estremista assume il diritto di ottenere provvedimenti e pareri favorevoli a discapito di altri individui, strumentaizzando circostanze ed episodi solamente su base deologica.
Ne parliamo in questa intervista con Paolo Sparvoli, Presidente Nazionale dell'Associazione Venatoria Libera Caccia che come poche altre in italia si impegna non solo per difendere, ma anche per mostrare nel suo lato più vero e meno visibile, la figura del cacciatore; in Europa rispettata e riconosciuta nella sua integrità etica e sociale.