Il fascino che riveste l'interesse venatorio per la Tortora è figlio di varie ragioni e tra queste gioca un ruolo cardine la lunga attesa dei precedenti mesi estivi in cui a caccia non si può andare e in cui fervono i preparativi.
Tutto ciò contribuisce a far si che la Tortora sia forse tra i selvatici più "desiderati" o a volte tra quelli che si fanno più desiderare.
Quindi tutti attenti a scegliere le cartucce migliori, le ricariche più adatte e l'abbigliamento più consono ad un dovuto e necessario mimetismo.
Spesso anche i fucili in questa caccia assumono un ruolo da protagonisti; sarà infatti il momento di provare l'ultimo acquisto, nuovo o usato non importa, non esiste miglior test del tiro alla Tortora per appurare se quella arma è cucita sulle nostre braccia. Ma la preparazione della caccia all'africanella non si riduce alla scelta degli accessori.
Luoghi per la caccia alla tortora
Il rituale più importante sta nella scelta del "posto di caccia", nell'angolo più adatto dove improntare l'appostamento temporaneo del primo mattino e nel luogo più riparato dove tentare una buona battuta al rientro pomeridiano.
In questi momenti, tradizioni, consuetudini e tecniche di caccia si combinano in un'emozionante pratica venatoria che più di altre ci riporta ad un passato non così lontano dove la caccia era sinonimo di semplicità; nessuna tecnologia e niente contaminazioni dal progresso tecnologico, servono soltanto intuito e una buona mira.
Anche la convivialità ne è un elemento caratteristico; difficilmente si va a caccia di tortore da soli e soprattutto nel primo giorno di caccia sarà d'obbligo condividere i magnifici voli di questi selvatici con gli amici di tante avventure e altrettante aperture.
Si tratta di momenti emblematici che risultano tanto più emozionanti quanto più si è stati capaci di trovare un buon numero di selvatici in quella zona prescelta.
La scelta non è però casuale.
Nelle settimane che precedono in molti si organizzano in vere e proprie pattuglie esploratrici che come a simulare la giornata di caccia, partendo dalle prime ore dell'alba scrutano gli alberi dove si posano il maggior numero di tortore e quindi cercano di interpretarne le traiettorie di spostamento.
Si farà attenzione ai corsi d'acqua, alle coltivazioni di girasole, alle stoppie, e agli eventuali campi di frumento che hanno accidentalmente preso fuoco anzitempo rispetto alla raccolta.
La Tortora non sta ovunque e la sua presenza nei caldi mesi estivi è strettamente legata alla possibilità di trovare acqua e soprattutto cibo che le consentirà di accumulare il grasso necessario al rientro.
Migrazione della tortora
Quando infatti la tortora sarà sufficientemente in forze inizierà la sua migrazione di ritorno verso sud. Ma non si tratta di un fattore assoluto, spesso l'intervento di determinate condizioni metereologiche tipicizzate dai non rari temporali estivi, suggeriscono a questo volatile di anticipare i suoi spostamenti.
Non di rado è capitato di scrutare, durante la notte prima dell'apertura, dei lampi in lontananza, l'alba del giorno dopo in questi casi palesa una scomparsa delle tortore che fino al giorno prima avevamo ammirato pregustandone la tanto attesa caccia.
Le tortore che rimangono sono comunque animali diffidenti che non credono ad alcun tipo di richiami. Sarà invece opportuno mimetizzarsi a dovere poichè ogni variazione dei luoghi e qualsiasi inopportuna e nuova presenza desterebbero un immediato sospetto e quindi un volo più distante o un allontanamento troppo repentino.
Un abbigliamento camoufage quindi ma assolutamente leggero; la tortora si caccia da appostamento temporaneo e stare fermi sotto il sole cocente di settembre ci obbliga ad adottare delle precauzioni affinchè l'attesa non diventi insopportabile.
Tiro alla tortora
Il tiro alla tortora non è semplice.
Essendo un uccello di piccole dimensioni lascia poca sagoma alla fucilata, è inoltre parecchio veloce e usa abbandonarsi a improvvisi cambi di traiettoria.
Peraltro tuttavia è un animale fragile all'impatto con i pallini e anche se colpita da pochi di essi, saranno certamente sufficienti ad arrestarne il volo.
Rimane però una fucilata affascinante, veloce e necessaria di un certo anticipo.
Di solito ci si affida a ricariche leggere, spesso le stesse usate nel tiro al piattello e con piombo che va dal 7 al 9.
In questo caso il fucile preferito è sicuramente il semiautomatico che con i suoi tre colpi a disposizione fornisce qualche possibilità in più per realizzare qualche bella coppiola.
Fucile sarà da preferire una strozzatura fissa se possibile, in ogni caso una strozzatura a tre stelle, inoltre dovrà assorbire bene il rinculo per favorire stabilità al secondo e il terzo colpo, in assoluto è preferibile una canna ventilata, infatti la tortora si caccia nei mesi più caldi, e non di rado capiterà di dover effettuare un gran numero di tiri in rapida successione, tipico nella caccia a questo selvatico.
Qui il tiro di seconda o di terza cartuccia non diventa mai un ripiego ma un tiro di finezza dopo uno più istintivo, ed è proprio qui che entrano in gioco tutte le misurazioni balistiche che appassionano i tiratori più esigenti che solo con questo selvatico sentono di poter realizzare un tiro magistrale.
Si tratta pertanto di una caccia affascinante sotto tanti aspetti e sarà anche una caccia tanto intensa di emozioni quanto breve di opportunità, dopo i primi giorni si registrerà infatti un sensibile calo delle africanelle che iniziano a migrare e dopo pochissimi giorni ancora non rimarrà altro che un bellissimo ricordo ricco di emozioni ma anche di speranze per l'anno che verrà poichè se sarà tortora sarà anche una nuova apertura.