La caccia e l'arte
Da sempre quello fra caccia e arte è un connubio assoluto, totale, senza incertezze. A partire dalle pitture rupestri passando per l’Egitto dei faraoni sino poi ai crateri e vasi ellenici. Il resto è storia, che vede sempre scene di caccia e nature morte rappresentate in ogni epoca e cultura con maestria, orgoglio e poi passione. Erano infatti cacciatori tutti i grandi mecenati re e nobili del passato (La Chasse, Playsir du Roix e Roi du Playsirs), così come poi lo furono tutti o quasi tutti grandi rappresentanti della borghesia mercantile e industriale. Fu quindi naturale che volessero veder rappresentato il loro mondo e i loro sogni. Non tanto in chiave celebrativa, quanto piuttosto in quella dimensione onirica e poetica che è la quinta essenza della caccia (anche se i non cacciatori, non lo sanno).
I maestri che si sono cimentati in questi campi non si contano, così come i loro epigoni che poi prestarono le loro tempere, oli, acquerelli e tecniche miste anche al mondo dell’editoria di settore, spostando il “tiro” dall’epica alla narrativa.
Mai, mai sono mancati tuttavia artefici dalle capacità purissime, in grado di coniugare il bozzetto all’arte, l’aneddotica al capolavoro. Penso a Quadrone e poi a Lemmi. Penso oggi a Nick Hedel e alla nostra Giusy Rampini: artista vera e a tutto tondo, per formazione, cultura e dimensione etico operativa.
Un'artista. Un cacciatore. Un poeta della natura.
Video: L’arte di Giusy Rampini, pittrice e cacciatore
La formazione di Giusy Rampini
Platone nel III libro della Repubblica, dice che l’anima prima di venire al mondo sceglie il luogo e il tempo esatti per poter attuare il proprio destino. Quella di Giusy non ha sbagliato d’un centimetro!
Appassionata d’arte e disegno sin da bambina trova subito negli gli animali i suoi soggetti preferiti. Il genius loci fa poi il resto, conferendo alla sua vocazione la direzione del bosco, delle vette e delle foreste all’insegna della caccia. Del resto Gardone è Gardone: una città che oltre al “mestiere delle armi” affascina per i paesaggi e per la natura che incontaminata l’avvolge e protegge, fra i costoni dei monti che degradano in vallata. La Val Trompia.
Il percorso è segnato, la strada tracciata. Di qua la natura e la caccia e soprattutto I CANI, che saranno poi per sempre fra i soggetti preferiti da Giusy, quindi gli studi tutti in una direzione, che la porteranno a diplomarsi all’istituto d’arte.
Da qui, CACCIA e ARTE diverranno per lei gli assi cartesiani di un’esistenza dove sarà impossibile distinguere i campi, per metodo e passione. Come un artista, vivrà la caccia in tutte le sue sfumature, quelle più poetiche in primis. Come un cacciatore, saprà che non si smette mai di imparare dalla natura e dalla vita.
È per questa via e per dar sempre più corpo alla sua possibilità espressiva che decide di approfondire ogni tecnica pittorico-espressiva e trovare una sua cifra, divenendo allieva del famoso pittore Adriano Grasso Caprioli, nella cui bottega studierà e imparerà sul campo la tecnica a olio, la tempera, l’acquarello, sino ai pastelli e all’acrilico.
“Cieli nuovi e terre nuove”, così nel 2002 frequenterà con successo la scuola di incisione "Il Bisonte" di Firenze per lo studio della grafica nell’arte e per completare la sua formazione.
E arriva anche la prima mostra: di quadri a tema, ovviamente.
Quadri di caccia, e di natura.
La caccia e i cani
A chi le chiede perché la caccia, così risponde Giusy ricordando di essere praticamente nata con la doppietta in mano: “camosci, cervi e caprioli diventarono per me fonte di grande ispirazione, e poterli ritrarre in una grigia giornata invernale o nel tardo autunno nel bosco con i colori bruciati o nei pascoli d’alta quota, mi regalava sempre grandi emozioni. E ancora oggi amo studiare ed osservare gli animali selvatici in solitudine ed in solitudine mi piace dipingerli. Ma amo infinitamente anche i cani, che adoro ritrarre sia nello svolgimento del loro lavoro sia quando sono vicini a me, in giardino o in casa. Per anni ho studiato con attenzione la loro morfologia e la loro anatomia – aggiunge – guardando e ammirando infinite volte il loro incedere e il loro comportamento anche in azione, per poterlo riportare fedelmente sulle mie tele.
Tutte attività che l’hanno portata via via a un crescente successo non solo fra i privati che la chiamano per immortalare le loro passioni e i loro affetti (perché i cani SONO affetti!), ma anche suscitare l’interesse delle principali riviste venatorie e di settore, che hanno utilizzato sue opere per impreziosire copertine ed inserti. E infatti ci ricorda: “l’apprezzamento per la mia pittura è diventato per me concreto e tangibile quando i miei quadri sono diventati sempre più delle opere commissionate dai miei clienti, che mi chiedevano ritratti di famiglia o dipinti ad olio o tempera che riportassero un soggetto a loro caro. Li eseguo sempre molto volentieri, è un lavoro antico e particolare che mi coinvolge. Ho eseguito quadri su commissione non solo per cacciatori di grande fama, ma anche per molte famiglie della più bella imprenditoria italiana o anche per semplici innamorati del loro cane.” Oggi ha affiancato la sua produzione on demand e su commissione a una propria linea di prodotti che riportano fedelmente i soggetti che ritrae sulle tele. Vuotatasche, piatti, sottopiatti in ceramica di Bassano, tutti fatti rigorosamente a mano. E a completare la gamma, ecco una serie di oggetti adattissimi a decorare abitazioni e diventare parte dell’arredamento, come le coperte di lana e di cachemire, che si possono anche foderare di pregiata pelliccia, sia sintetica che naturale. Sino alle stampe a tiratura limitata che possono dar sapore di caccia ad ogni casa, o rifugio. Opere da cacciatori per chi di caccia e natura, ha fatta l’anima.