Un tavolo di confronto e dichiarazioni di intenti che lasciano ben sperare chiunque possa definirsi vicino alla natura per passione o professione. Tanti gli argomenti trattati nel convegno Custodi della biodiversità in un centro congressi gremito al Palazzo Rospigliosi di Roma. Un evento voluto dalle associazioni Coldiretti, AB, UNA Onlus e Federparchi, in cui non è mancato l'intervento del ministro dell'agricoltura e delle foreste Francesco Lollobrigida.
Tutela della cultura rurale
Mondi diversi ma vicini, uniti dall'interesse per una migliore gestione del territorio e la tutela della cultura rurale hanno dimostrato che la sfida non è più rimandabile, le aree interne, le eccellenze del territorio italiano, le imprese agricole, il mondo venatorio sono risorse che attendono da troppo tempo una migliore gestione. Moderatore dell'incontro il Vice Direttore del "Giornale" Nicola Porro. In un clima propositivo sono state evidenziate le potenzialità derivanti dalle nuove proposte delle PAC e anche i possibili rischi derivanti dal mercato internazionale e dalle diverse interpretazioni che dall'Europa e dal mondo sembrano voler cambiare o cancellare drasticamente la storia e l'impegno dei tanti attori che sul territorio italiano lavorano costantemente.
Ne è convinto e lo sostiene con forza il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo. Alle stesse ideologie che vorrebbero sostituire le eccellenze agroalimentari con cibi sintetici appartengono coloro che hanno demonizzato nel tempo con una comunicazione fuorviante e continua la figura del cacciatore, generando problemi e danni incalcolabili alla gestione ambientale. Lo sostiene in modo chiaro il presidente di Coldiretti Ettore Prandini che difende un approccio scientifico e consapevole alla gestione del territorio e non ideologico. Il cacciatore conosce il territorio ed è presente nel corso delle stagioni al di là del breve tempo della caccia a sostegno e tutela della natura. Le competenze del mondo venatorio e il lavoro sostenuto dai cacciatori andrebbero correttamente divulgati anche all'interno degli istituti scolastici dove le nuove generazioni rischiano di perdere il contatto reale con il mondo rurale che rappresenta la fonte primaria di conoscenze e principi imprescindibili per alcuni dei settori fondamentali nel Paese.
Le associazioni AB e UNA Onlus confermano come la giusta comunicazione all'esterno dell'impegno e della ricerca svolti in ambito venatorio e agricolo dovranno emergere sempre più chiaramente. Il territorio gestito dagli imprenditori agricoli che nelle faunistiche e nelle agrituristiche investono costantemente rappresenta una parte importante del suolo agro silvo pastorale italiano e per questo merita attenzione e sinergie capaci di ripristinare habitat in cui la fauna possa rappresentare una risorsa e non un problema da gestire. Questi territori possono inoltre rappresentare luoghi di incontro, sociale e scambio culturale fra il mondo venatorio e l'esterno. Il ministro dell'agricoltura Lollobrigida conferma il proprio impegno e la propria apertura all'ascolto e al sostegno delle iniziative che possano in modo equilibrato rispondere alle esigenze dei diversi settori, non ultimo quello alimentare, con una filiera delle carni di qualità che attualmente il nostro paese importa dall'esterno, come molti altri beni che gli ultimi accadimenti storici hanno dimostrato non rappresentare più delle certezze, ma piuttosto delle consapevolezze di necessario cambiamento. Il percorso può essere lungo e non privo di ostacoli, ma il cammino verso un cambiamento e un'apertura intellettualmente onesta al mondo rurale e venatorio sembra davvero iniziato.